Il presidio Castelli Romani per la Palestina lancia la mobilitazione a favore del popolo Palestinese per il prossimo 28 di marzo.
Una iniziativa promossa a partire dalle 16,30 in piazza San Pietro con un presidio, propedeutico alla manifestazione del giorno seguente che si svolgerà a Roma.
Per il presidio Castelli Romani per la Palestina la situazione è chiara e quanto sta accadendo, con la ripresa delle ostilità , deve essere fermato.


“Dopo aver violato unilateralmente la tregua, Israele ha ripreso il massacro della popolazione di Gaza, proseguendo il genocidio in corso da un anno e mezzo (almeno 50 mila uccisi) .” Dice il Presidio.
“Nello stesso periodo, lo Stato sionista ha intensificato la colonizzazione della Cisgiordania; ha invaso il Libano e la Siria; ha colpito lo Yemen e l’Iran.” Prosegue il Presidio che critica l’atteggiamento del governo italiano al riguardo.
“Nonostante questa lunga lista di atrocità , lo Stato italiano continua la propria collaborazione con il colonialismo israeliano.”
“Importanti aziende a partecipazione statale , come ENI e SNAM , contribuiscono direttamente allo sfruttamento delle risorse naturali palestinesi.“
“Il colosso della produzione bellica Leonardo, anch’esso a controllo pubblico, è talmente integrato nel complesso militare – industriale di Tel Aviv da aver aperto un proprio stabilimento direttamente in Israele.” Fa notare il Presidio Castelli Romani per la Palestina.
“A livello mondiale, l’Italia risulta il terzo fornitore in assoluto di armamenti allo Stato sionista, dopo USA e Germania. La manifestazione più evidente dei vincoli che legano le istituzioni italiane con Israele si rivela però nella vergognosa vicenda giudiziaria che ha colpito tre lavoratori palestinesi residenti in Abruzzo: Anan, Ali e Mansour .” Aggiungono.
“L’unico motivo per cui i tre dovranno affrontare il processo, che inizia il 2 aprile presso il Tribunale dell’Aquila , risiede nel fatto che uno di loro (Anan, già in carcere da più di un anno) ha partecipato, in Palestina, alla Seconda Intifada .”
“È inaccettabile che venga negata la legittimità della resistenza a un regime di occupazione, come è quello israeliano, che è riconosciuta perfino dalla Convenzione di Ginevra e dalle risoluzioni ONU.” Sottolinea il Presidio.
“In un contesto internazionale nel quale gli USA, con Trump, promuovono apertamente la pulizia etnica dei palestinesi, mentre l’UE si appresta a varare un maxi-piano di riarmo e a rafforzare l’economia di guerra a scapito delle classi popolari, è più che mai necessario respingere ogni  tentativo di criminalizzazione del la resistenza e richiedere con forza la fine di qualsiasi collaborazione con Israele.” Conclude la nota del Presidio dei Castelli Romani per la Palestina.