58,2 milioni di euro per l’area dei Castelli Romani. Queste in sostanza le somme che saranno investite dal 2025 al 2027 che fanno parte di un investimento complessivo di 300 milioni di euro per tutto il distretto. Le opere previste prevedono la realizzazione di nuovi serbatoi, la bonifica di reti idriche ormai obsolete e la ricostruzione di impianti definiti strategici come quello di “Calcara” e il sistema di pompaggio di Colleferro.
Ai soldi previsti per il recupero dei laghi se ne debbono aggiungere altri 7,4 milioni di euro per i lavori di recupero delle acque piovane della corona del lago Albano e per l’intervento di ricarica della falda Doganella.
La notizia è stata data nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Centrale, alla quale hanno partecipato i sindaci di Castel Gandolfo, De Angelis, di Nemi, Bertucci, il segretario generale di AUBAC Casini, il direttore generale di ANBI Gargano e il direttore generale di ACEA Ato2 Salis.
Dalle dichiarazione sono emerse responsabilità delle amministrazioni comunali che non hanno avuto un approccio attivo a questo fenomeno, come sottolineato dall’Anbi e dalla stessa Acea.
Il famoso tavolo tecnico ha elaborato una strategia complessiva sul tutto il territorio del bacino, ma ha individuato15 azioni strategiche per i laghi di Nemi e Castel Gandolfo, tra le quali, la riduzione della pressione sulle falde acquifere per arrestare l’abbassamento dei livelli idrometrici. L’implementazione di un monitoraggio continuo per bilanciare le esigenze ambientali. La pianificazione di strategie idriche a lungo termine, tenendo conto della crescita demografica e industriale.
Confermato il calo di 50 cm del lago di Castel Gandolfo e poco di più per quello di Nemi, fattori dovuti al consumo di suolo, cambiamenti climatici, espansione urbana e, soprattutto, inefficienze nella gestione delle risorse idriche.
Guardo caso l’Autorità di Bacino conferma tutto quello che i Comitati dei cittadini hanno denunciato e stanno denunciando a gran voce ormai da mesi. Così come sono state registrate perdite medie del 51% dell’acqua che transita nella rete.
Gli interventi a tutela dei laghi dei Castelli e delle falde saranno questi: manutenzione dei fossi in grado di portare l’acqua ai laghi; Incremento delle acque di ruscellamento anche con eventuale collettamento delle acque bianche urbane; Ricarica delle falde.
Mentre gli interventi che serviranno a ridurre i prelievi idrici saranno incentrati sulla ulteriore riduzione delle perdite della rete idrica; la realizzazione di invasi o serbatoi di accumulo; la rimozione dei prelievi dai pozzi aventi maggiore influenza sui due laghi attraverso la sostituzione totale o parziale dei quantitativi prelevati con acqua proveniente da altre fonti esterne al complesso dei laghi, oppure prelevata da pozzi già esistenti ubicati in sedi meno critiche, il riutilizzo delle acque reflue depurate.
Il direttore generale di Acea Ato 2, Salis, ha confermato come i fenomeni climatici estremi e l’aumento delle temperature stiano aggravando una situazione già critica ed ha sottolineato pure che la mancata programmazione, la pressione demografica e una gestione inefficace delle infrastrutture hanno avuto un peso significativo sulla situazione attuale.
Un vero mea culpa ed una velata, neanche tanto, accusa alle amministrazioni comunali.
A rincarare la dose, Massimo Gargano direttore generale dell’ANBI ed esperto conoscitore dei Castelli Romani ha sottolineato come solo con un approccio basato su dati scientifici e interventi concreti si può invertire la tendenza. Ha inoltre aggiunto che il consumo di suolo deve essere contrastato con forza e che è stato il simbolo di una gestione insostenibile del territorio dei Castelli Romani.
Acea e Anbi in versione ambientalista, quindi, proprio con gli stessi messaggi che arrivano dai Comitati dei cittadini e che, però, poco sono stati recepiti dalle amministrazioni comunali dei Castelli Romani, Nemi, Albano e Castel Gandolfo in primis. Adesso che gliel’hanno detto l’Acea e l’Anbi lo capiranno?