Un enorme parco fotovoltaico sarà installato in zona Giannottola a Velletri, nell’aerea di Contrada Lazzaria. Il progetto è al vaglio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha pubblicato i 71 documenti che corredano il progetto del parco agrivoltaico, presentato dalla società Ica Ren Elf con sede a Roma in via Giorgio Pitacco.
Il progetto è stato presentato al Ministero che il 27 settembre ha pubblicato i documenti necessari e l’avviso pubblico dando modo così ai cittadini di poter presentare osservazioni per arrivare poi alla definitiva approvazione.
30 giorni sono previsti dunque per la presentazione di eventuali osservazioni al Ministero dopodiché il progetto comincerà il suo iter di realizzazione.
Si tratta di un impianto che si realizzerà su un area privata di 101 ettari di cui 57 ettari ad uso seminativo, destinati alla implementazione del mega parco fotovoltaico che ospiterà 60.620 pannelli fotovoltaici che da via Giannottola, nei pressi del Carcere di Velletri, si estende fino al confine con Aprilia.
Dal magaimpianto agrivoltaico si svilupperà un cavo di portata della energia elettrica che raggiungerà la cabina posta nei pressi di Velletri, percorrendo 12 km di territorio. Per realizzare questo collegamento alcuni terreni verranno espropriati.
Ecco il dettaglio dell’intervento ripreso direttamente dalla VIA (la Valutazione di Impatto Ambientale) presentata al Ministero:
“2.2.1.1 Dati catastali e disponibilità delle aree
I terreni destinato all’impianto agrivoltaico, nelle disponibilità della ICA REN ELF srl, sono distinti
nel Catasto Terreni del Comune di Velletri (RM), al foglio 135:. particella 4, seminativo, classe 1,
superficie mq 47.280; porzione AB, pascolo arboreo, classe 1, superficie mq 1.281; particella 114, seminativo, classe 1, superficie mq 295.412; . particella 126, porzione AA, seminativo, classe 1, superficie mq 288.331; porzione AB, uliveto, classe 2, superficie mq 18.777; . particella 131, seminativo, classe 1, superficie mq 223.599
Per quanto concerne il terreno della SEU, opera qualificata di pubblica utilità, indifferibile
ed urgente, si fa riferimento al Catasto Terreni del Comune di Velletri Foglio 77, particella 1107, per il quale, salva la conclusione di eventuali accordi bonari di cessione con i proprietari interessati, si procederà all’esproprio della stessa per 3.657,38 mq sulla somma totale catastale di 7.595,00 mq.
2.2.2 Opere oggetto di istanza Il progetto si sviluppa in:
- Area impianto agrivoltaico,
- Stazione Elettrica SEU, di seguito denominata SEU MT-AT 30kV/150kV
- Cavidotto AT 150kV di connessione alla CP Velletri
- Cavidotto MT 30kV di connessione alla SEU
Si specifica che Cabina primaria E-distribuzione “Velletri”, non oggetto della presente istanza
L’impianto produrrà una potenza di picco pari a 43,65 MWp e potenza nominale pari a 41,58 MWac, integrato con un sistema di accumulo da 40 MVA.
Insomma tantissima energia prodotta dal sole che arriverà fino alla cabina di Velletri e che sarà messa in rete. Servirà ad abbassare le bollette energetiche salatissime che i cittadini stanno pagando? Difficile dare una risposta.
Secondo la società proponente il progetto, superato lo scoglio delle osservazioni, il cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori a dicembre del 2026 per avviare la produzione di energia elettrica ad ottobre 2027.
Nel giro di due anni cambierà quindi la vista che si propone oggi agli occhi di chi passa per la provinciale 51. Nella VIA di 381 pagine vengono anche indicati gli studi di impatto ambientale, che ovviamente sono stati fatti dalla società proponente.
Va detto che il PTPR della Regione Lazio identifica quelle aree come paesaggio agrario di elevatore valore e quindi non si potrebbe installare nulla, ma il PTPR indica anche che nelle aree di interesse paesaggistico, ma l’articolo 6 del detto PTPR prevede però la possibilità di effettuare interventi in zona dove non è presente questo vincolo e l’area individuata dal progetto, come si legge sempre nella VIA presentata dalla società proponente sembrerebbe non avere nessun vincolo paesaggistico si legga infatti nella VIA a pagina 58 “Nel caso in esame, i siti di
progetto non risultano interessati da aree sottoposta a vincolo e le norme di piano riferibili agli
ambiti di Paesaggio (artt. 22-24-25-26 del PTPR) hanno pertanto natura descrittiva, conoscitiva e di indirizzo, ma non prescrittiva.”
Ci sarebbe poi la localizzazione delle aree soggette al progetto, all’interno del Piano regolatore di Velletri che sulla specifica porzione di terreno interessata all’insediamento del mega parco fotovoltaico così recita:
“Il Comune di Velletri è dotato di Piano Regolatore generale (PRG) adottato con D.C.C. n. 185 del
29/12/2000 e variante approvata con Delibera della Giunta Regionale n. 66 del 14/02/2006.
I terreni oggetto di intervento ricadono in Zona E – Agricola.
La NTA norma le Zone E all’art. 18 come segue:
«Per tutte le zone agricole si applica, come normativa di carattere generale, quella prevista dalla
L.R. n. 38/99 e dalla successiva L.R. n. 8/2003. In particolare, per le zone boscate E1 trova
applicazione la specifica normativa prevista dall’art. 10 della L.R. n. 24/98. Per le zone E2 di
salvaguardia paesistica ed ambientale, le previsioni di tutela previste dal P.T.P. n. 9 e le misure di
salvaguardia contenute nell’art. 8 della legge n. 29/77 fino all’approvazione da parte della Regione, del Piano d‘assetto del Parco”. Nelle zone agricole è possibile la realizzazione di serre secondo le modalità stabilite dalla L.R:n. 34/96 come previsto dalla specifica variante approvata dall’A.C. con Deliberazione Consiliare n. 19 del 18.03.03.»
L’impianto agrivoltaico di progetto risulta pertanto conforme alle funzioni previste“. Si legge così a pagina 87 della VIA.
Per quanto riguarda la cabina SEU invece nel Piano regolatore di Velletri l’area è classificata “area G4 – Verde privato. ART. 20 Zona G : Aree private a verde
Questa zona è suddivisa nelle sottozone G1, G2, G3, G4, G5, G6. Le norme prevedono che
le previsioni di piano dovranno essere effettuate in conformità alle leggi n. 1497/39 e n. 431/85
e nel rispetto di quanto stabilito dal P.T.P. regionale.” Si legge nella VIA a pagina 89. Ma lo scoglio della Variante al Piano regolatore sarebbe superabile secondo la società proponente grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato del 31 marzo 2022 n. 2368.
Secondo le indicazioni del Consiglio di Stato è possibile, come stabilito dalla legge, ottenere attraverso l’autorizzazione unica la variante urbanistica, su territori con diverso assetto del previsto dagli strumenti urbanistici comunali. Di fatto una variante urbanistica calata dall’alto. Tanto è che nella VIA a pagina 89 la società proponente richiama questa procedura “l’opera in progetto è considerata di pubblica utilità ed indifferibile ed urgente, si rende necessaria una variante urbanistica, attuata nell’ambito dell’autorizzazione unica.
La portata applicativa dell’effetto di variante allo strumento urbanistico generale del di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, di cui all’art. 12, comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 3871, è conforme alla normativa vigente e chiarita dalla Nota a Consiglio di Stato, sez. IV, 31 marzo 2022 n. 2368.
Il principio secondo cui l’autorizzazione unica determina in automatico, ove necessario, la variazione della destinazione urbanistica della zona ove sarebbe installato l’impianto oggetto di
autorizzazione.“
Tutta la documentazione di questo progetto è consultabile a questo link del Ministero: https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/11260/16928
La documentazione è stata inviata anche ai Comuni di Cisterna, Aprilia e Velletri.
Secondo lo studio delle ricadute socio economico ed occupazionali secondo la società proponente verranno impiegate per la realizzazione di questo intervento tra impianto e impianto di rete una cinquantina di persone, oltre 120 nella fase di realizzazione.
Secondo la società proponente il parco vedrà anche la presenza di essenze che andranno a mitigare la visibilità del parco agrivoltaico e la presenza anche di pascolo di ovini che contribuiranno alla concimazione della stessa area.
Insomma, da agricoltura di pregio da valorizzare con tanto di iniziative sovraniste, allo sfruttamento energetico con i parchi agrivoltaici, il passo è breve.