Il Commissario straordinario di Astral ha firmato, lo scorso 2 aprile il decreto di esproprio dei terreni per la realizzazione del progetto della bretella Cisterna-Valmontone.
Una opera infrastrutturale che cambierà radicalmente l’assetto del territorio su un tracciato di circa 32 chilometri.
L’opera infrastrutturale prevede la realizzazione di 18 viadotti e 4 gallerie, per collegare con una superstrada Cisterna a Valmontone e consentire così una migliore e più veloce viabilità con il raccordo autostradale e la provincia pontina.
Il presidente della regione Francesco Rocca, in un recente convegno aveva infatti anticipato “Abbiamo concluso la fase degli espropri. Entro il 2028 la Cisterna-Valmontone sarà pronta”.
I lavori dovrebbero partire a settembre del 2024 ed avrà un costo di 14 milioni di euro finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione.
Un’opera però da sempre avversata perché, oltre al costo esorbitante, andrà ad impattare in maniera determinante le aree di pregio della produzione agricola e sud della Capitale.
Per consentire i lavori della superstrada sarà, infatti necessario espropriare le aree di 1.280 aree agricole, coinvolgendo circa 5.000 proprietari, impattando in maniera significativa aree di valore storico e naturalistico sulle quali oggi transitano la Via Francigena del Sud e il monumento naturale del Lago di Giulianello.
Inevitabili le contestazioni, mai sopite, alla notizia della firma degli espropri. Per venerdì 12 aprile presso il Casale Malatesta a Velletri è stata indetta una assemblea pubblica aperta a tutti coloro che vogliono conoscere il progetto e che sono direttamente coinvolti o contrari allo sviluppo dell’opera infrastrutturale di cui si parla da decenni.
Uno degli obiettivi è quello di lasciare un dialogo aperto nel tentativo, molto complicato, di trovare un equilibrio tra la necessità di ammodernamento e la salvaguardia ambientale, atteso che sulla superstrada il transito dei camion e degli autoarticolati produrrà un impatto notevole sulla qualità dell’aria dovuta ai gas di scarico.
Resta aperto il tema delle produzioni agricole e biologiche, soprattutto nell’area a ridosso del lago di Giulianello di Cori, su quale si è insediata da poco l’Associazione degli Usi Civici che sta facendo un lavoro di valorizzazione del territorio del lago.
Senza considerare le altre aree agricole, di pregio dell’area di Velletri che sono insediate da secoli nei pressi del casale Malatesta, e dell’omonima zona a cerniera tra Velletri e Cisterna.