Aggiornamento. L’incendio di vaste proporzioni su un’area abbandonata che sta avvelenando l’aria ai residenti di Ardea e di tutta l’area circostante e visibile dai Castelli fino a Roma, ha suscitato immediate reazioni.
L’ultima quella della Cgil che ha richiesto un tavolo di confronto con i comuni e la Regione.
“Residenti e comitati oggi si trovano a subire le conseguenze tragiche di quello che da anni denunciavano: ettari di terreno cosparsi di pneumatici e rifiuti di vario genere ammassati nell’indifferenza generale nonostante gli esposti e le richieste di intervento.” dice la Cgil in una nota stampa.
“Una circostanza che rende l’episodio di oggi ancora più intollerabile e si va a sommare a quelli più eclatanti, come quello di EcoX – ancora in attesa di bonifica – e il più recente incendio nel deposito di inerti di Ciampino, che sta trasformando questo territorio in una nuova “terra dei fuochi”.
“Ma al netto di questi episodi, quotidianamente vengono segnalati cumuli di rifiuti abbandonati ai lati delle strade o nei terreni, discariche abusive e situazioni che meritano un intervento più strutturale e urgente da parte di tutte le istituzioni, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. “
“Per questo abbiamo intenzione di chiedere da subito l’apertura di un tavolo di confronto con i Comuni e con la Regione Lazio per avviare un percorso partecipato che possa agevolare la mappatura delle situazioni a rischio e aprire un confronto rispetto ad un tema complesso che non può prescindere dall’ascolto della cittadinanza.”
Un vasto incendio è scoppiato all’alba in una zona vicino ad Ardea, località Montagnano, nella provincia di Roma, all’interno di un’area che nel tempo è diventata una discarica abusiva.
Le fiamme hanno coinvolto rifiuti di diverso genere e ammassi di pneumatici. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il terreno fosse appartenuto in precedenza all’ex titolare di Eco X, la discarica coinvolta da un incendio nel 2017, e attualmente sarebbe sotto la custodia di altre persone.
L’incendio ha generato una massiccia nube nera che si è estesa non solo lungo il litorale a sud di Roma, in particolare a Pomezia, ma anche verso i Castelli Romani, come Albano, Castel Gandolfo e Marino. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con diverse squadre e mezzi.
Il Comune di Ardea ha comunicato di essere in contatto stretto con la Asl Roma 6 e l’Arpa Lazio fin dai primi istanti dopo l’inizio dell’incendio a Montagnano.
Si prevede di diffondere immediatamente informazioni precise riguardo agli accertamenti effettuati dalle autorità competenti e di adottare i provvedimenti ritenuti necessari.
Attualmente, si raccomanda alla popolazione residente nelle zone vicine all’incendio di mantenere le finestre chiuse e di proteggere le vie respiratorie, specialmente per i soggetti più vulnerabili e esposti.
La stessa raccomandazione è stata emessa anche da alcuni comuni limitrofi, come Albano.
Questo territorio non è nuovo ad eventi del genere, che lasciano sempre il dubbio sulle reali cause. Gli accertamenti degli inquirenti faranno luce sull’origine dell’incendio ma resta l’esasperazione dei cittadini e di alcune aziende agricole, estremamente danneggiate da questi roghi.
I primi ad esprimersi sull’incendio sono stati i membri del comitato del #perlefuturegenerazioni i quali hanno immediatamente posto l’accento sull’urgenza di impianti di trasformazione dei rifiuti prima che di termovalorizzatore. Secondo il comitato #perlefuturegenerazioni, per voce di Tonino D’Annibale si tratterebbe di “Prove generali di quel che potrà essere il nostro territorio per i prossimi 40 anni per mano di Gualtieri!”
Una dichiarazione molto dura a cui fa eco quella di Europa Verdi e Sinistra, per mezzo di Massimo Andolfi, che definiscono l’incendio “l’ ennesimo rischio per la nostra salute e per la qualità del nostro ecosistema, è necessario cambiare passo, cambiare mentalità, cambiare le normative, inasprire le pene.”
Sulla vicenda è interventuo anche Filiberto Zaratti Zaratti deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, in una nota dichiara: “Una nube nera copre i cieli di Roma sud da questa mattina presto: ancora un incendio in una discarica abusiva manda in fumo pneumatici e rifiuti di ogni tipo.
Ci rivolgiamo con una interrogazione ai ministri dell’Ambiente e della Salute, Gilberto Pichetto Fratin e Orazio Schillaci, perché intervengano in questa situazione di caos per mettere fine alle discariche abusive e garantire la salute pubblica”.
“La discarica che ha preso fuoco oggi – aggiunge Zaratti – era stata segnalata dai comitati dei residenti, perché nessuno è intervenuto?
Questo è un aspetto che speriamo venga indagato dalle autorità locali perché evidentemente c’e’ chi non vuole mettere fine alla gestione caotica dei rifiuti. Un mese fa un incendio ha colpito l’area di Mezzocammino mentre ricordo il caso della discarica di Ciampino che ha messo sotto scatto un vasto territorio dove gli abitanti, come oggi, sono stati costretti a chiudersi in caso e tappare le finestre. Possibile che non si possa trovare una soluzione di legalità a questo caos?”
Molta la preoccupazione di Tonino D’Annibale: “A scanso di equivoci e di conseguenti polemiche, chiediamo all’ARPA di verificare la veridicità di tale segnalazione e, nel caso, di colmare la lacuna tecnica per evitare di falsare la reale situazione tossicità. Gli abitanti di Montagnano e Ardea, sulla base della pianta diffusa dall’ARPA Lazio, indicano che il campionatore è stato posizionato dalla parte opposta da cui proviene il vento. Confermate questa disposizione? E se sì, potreste chiarirne il motivo? Inoltre, perché è stato scelto un solo campionatore e non due, come avvenuto in analoghi roghi tossici recenti, ad esempio a Ciampino nel luglio 2023?”