Sabato 11 alle 17 in piazza Cairoli si svolgerà il sit-in per sensibilizzare i cittadini sulla salvaguardia dell’Artemisio.
Un tema di interesse per i cittadini che abitano a ridosso della montagna, ma per tutti quelli che sono sensibili a questo tema.
Tra questi spicca anche il circolo La Spinosa per l’Ambiente, che in questi anni ha fatto di tutto per far sentire la sua voce contro quanto stava accadendo in montagna, spesso senza ricevere risposte.
Nello specifico una lettera datata 14 gennaio del 2023 indirizzata all’allora sindaco Pocci al Presidente e alla Direttrice del parco e al dirigente del patrimonio boschivo del comune di Velletri.
In quella lettera il circolo La Spinosa poneva l’accento sulla situazione dei tagli del bosco ceduo in zona rifugio ex forestale. Un taglio pericoloso e difficile da attuare per la pendenza e per il rischio di frane.
Scriveva la Spinosa “Il taglio perciò è molto difficile ed anche gli addetti ai lavori non operano di certo in una situazione di tranquillità. Per questi motivi chiediamo che tutta questa area venga da adesso in poi esclusa dal taglio del bosco ceduo, che venga parzialmente recintata per posizionare all’interno di queste aree chiuse delle essenze autoctone. In questo modo diminuiremo il peso sostituendo con il tempo gli alberi di castagno essendo notevolmente più alti e pesanti rispetto a lecci, ornielli, aceri”.
Non solo, la lettera richiedeva anche l’istituzione di una fascia di rispetto sulle zone interessate dai vincoli puntuali archeologici e il divieto di transito dei cingolati.
La Spinosa aveva anche prodotto un documento dal titolo, “cambiare le regole”, nel quale si faceva riferimento già al processo in corso e, quindi alla necessità di rivedere alcune situazioni legate alla modalità di taglio “E’ evidente che alla base di queste difformità, ci sono delle regole sbagliate. – recita il documento – Innanzitutto il numero delle matricine che per un discorso unicamente paesaggistico (art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana), dovrebbero essere raddoppiate.”
“Discorso simile vale per i mezzi meccanici che vengono utilizzati, camion a tre assi, “ragni” e cingolati (questi ultimi dovrebbero essere vietati) che di certo non badano ai molteplici reperti archeologici presenti sulla montagna per non parlare del sottobosco che viene totalmente distrutto. A tutto ciò aggiungiamo che le aree che subiscono il taglio sono all’interno di un Parco Regionale ove sono presenti numerosi sentieri che grazie al Parco stesso ed a numerose associazioni (in primis il C.A.I. Sezione di Frascati e S/Sezione di Genzano e Velletri), sono segnati con tabelle e segnaletica bianco/rossa con vernice.”
“Ancora una volta chiediamo che tale zone sentieristiche, fonti e fontanili, Casa del Parco “Rifugio Forestale dell’Artemisio” e Zone Archeologiche (vedi Carta Archeologica di Velletri di Manlio Lilli), vengano fatte salve dal taglio del bosco ceduo per una distanza dalle stesse di circa 10 metri lineari ed al contempo tale spazio venga utilizzato per la riforestazione.”
Analoghe prese di posizione e proposte furono avanzate già nel 2022 indicando varie problematiche e soluzioni. Tale segnalazioni furono inviate alla Soprintendenza, ai Carabinieri Forestali, al Parco dei Castelli Romani, al comando della Polizia Locale di Velletri e al Sindaco.
Richieste e segnalazioni alle quali il Comune di Velletri non rispose, il Parco invece prese in considerazione alcune proposte, rispondendo per iscritto alle sollecitazioni dell’associazione ambientalista.
E ancora, La Spinosa per l’Ambiente con il suo presidente Corrado Bisini, avanzò una serie di perplessità e considerazioni, dopo le dichiarazioni svolte dai consiglieri comunali e a seguito dell’esposto in Procura. Una attività di sensibilizzazione e di attenzione a questi problemi che però sono cadute nel vuoto, mai l’amministrazione comunale ha dato una risposta in tal senso.
Dopo tutte queste attività si arriva ai giorni nostri e al sit-in che si svolgerà in piazza sabato pomeriggio. Su questo Corrado Bisini ha espresso la sua opinione: “Quando si parla di ambiente ricordo che sono 24 anni che stiamo sul pezzo. Se una associazione parla di ambiente e si preoccupa mi fa piacere. Però dal mio punto di vista ritengo che i termini siano sbagliati, perché è improprio parlare di disboscamento, così come credo che, al netto delle criticità, il Parco vada difeso perché è un patrimonio di tutti.
E’ uno dei pochi parchi istituito con la raccolta di firme da parte dei cittadini. Come circolo abbiamo poi contribuito alla difesa del Parco partecipando attivamente, contro coloro che ne volevano restringere il perimetro. Aggiungo che la tutela del monte Artemisio è uno dei motivi fondanti per il quale è nato il nostro circolo. Per questo motivo saremo sempre schierati a favore della sua salvaguardia e tutela”