I dati raccolti da Eurispes e dal centro di ricerca interuniversitario Transcrime delineano un quadro complesso della criminalità giovanile in Italia. Le segnalazioni totali di minori tra i 14 e i 17 anni denunciati e/o arrestati tra il 2010 e il 2022 sono aumentate del 15,34%, passando da 28.196 a 32.522. Questo incremento non è stato lineare e ha mostrato variazioni significative negli anni, con picchi e cali influenzati da diversi fattori socio-economici e dall’emergenza pandemica.
Fluttuazioni annuali delle segnalazioni
Nel 2011, le segnalazioni hanno registrato un aumento dell’8,21% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 30.511 casi. Successivamente, il dato è rimasto stabile fino al 2013, seguito da un nuovo incremento del 7,72% tra il 2013 e il 2015, con un massimo di 32.566 segnalazioni. Da quel punto, si è osservato un decremento progressivo del 14,09% fino al 2019. La pandemia ha causato un ulteriore calo nel 2020, seguito da una stabilizzazione nel 2021. Infine, nel 2022, le segnalazioni sono aumentate di nuovo, raggiungendo 32.522, quasi eguagliando il picco del 2015.
Differenze tra minori italiani e stranieri
L’analisi mostra un trend differenziato tra minori italiani e stranieri. Tra il 2010 e il 2016, le segnalazioni di minori italiani sono rimaste stabili, con un significativo aumento nel 2016 (+6,2% rispetto al 2010), seguito da una diminuzione e poche variazioni tra il 2019 e il 2022, escludendo il calo durante il lockdown. Per i minori stranieri, l’incremento è stato costante tra il 2010 e il 2015 (+46,66% in 5 anni), seguito da una diminuzione del 18,47% nel 2016. Nel 2022, le segnalazioni di minori stranieri hanno superato quelle degli italiani, rappresentando il 52,37% del totale.
Tipologie di reati
- Furto, Rapina, Ricettazione ed Estorsione: Rappresentano la quota più ampia di segnalazioni, con un’incidenza media del 39,47% sul totale.
- Lesioni Dolose, Percosse, Minaccia e Rissa: Hanno un’incidenza media del 16,02%. Le segnalazioni per lesioni dolose sono aumentate del 58,48% tra il 2010 e il 2022.
- Danneggiamento, Incendio, Resistenza e Violenza o Minaccia a Pubblico Ufficiale: Hanno un’incidenza media dell’11,63%. Le segnalazioni per resistenza a pubblico ufficiale sono aumentate del 85,36% dal 2010 al 2022.
- Violenza Sessuale o Omicidio Volontario: Le segnalazioni per violenza sessuale hanno avuto un incremento del 6,59% tra il 2010 e il 2022, con un massimo nel 2022 (291 segnalazioni). Le segnalazioni per omicidio volontario consumato sono diminuite del 10%, mentre quelle per omicidio tentato sono aumentate del 32,31%.
- Violazione della Normativa in Materia di Sostanze Stupefacenti: Dopo una diminuzione del 6,57% nel 2011 e un incremento del 12,99% nel 2012, il trend è rimasto stabile fino al 2015. Nel biennio 2016-2017, si è osservato un aumento del 13,18%, con un picco nel 2017, seguito da un decremento fino al 2021 e un nuovo aumento del 6,88% tra il 2021 e il 2022.
- Delitti Informatici: Le segnalazioni sono aumentate significativamente, passando da 53 nel 2010 a 286 nel 2022 (+439,62%).
Il fenomeno delle gang giovanili
Lo studio “Le gang giovanili in Italia” condotto da Transcrime ha rilevato che metà degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) e il 46% di Questure e Comandi Provinciali dei Carabinieri hanno registrato un aumento del fenomeno delle gang giovanili negli ultimi cinque anni. Nel 2021, il numero di membri delle gang presi in carico dagli USSM è aumentato a 186 rispetto ai 79 nel 2020 e 107 nel 2019.
Caratteristiche delle gang
Le gang giovanili in Italia sono principalmente composte da meno di 10 individui, prevalentemente maschi tra i 15 e i 17 anni. La maggior parte dei membri delle gang sono italiani, mentre i gruppi formati principalmente da stranieri sono meno frequenti. Le situazioni di marginalità socio-economica sono comuni tra i membri delle gang, soprattutto nelle regioni del Sud.
Crimini attribuiti alle gang
I reati più comuni attribuiti alle gang giovanili includono risse, percosse, lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici. Tra i reati appropriativi, furti e rapine in pubblica via sono i più rilevati. Le vittime più frequenti sono coetanei tra i 14 e i 18 anni.
Tipologie di gang
Lo studio identifica quattro tipi principali di gang giovanili:
- Gruppi senza struttura definita: Dediti ad attività violente o devianti occasionali, con legami deboli e una natura fluida.
- Gruppi legati a organizzazioni criminali locali: Presenti soprattutto nel Sud Italia, dove vi è una storica presenza mafiosa.
- Gruppi ispirati a organizzazioni criminali estere: Come maras, pandillas, e confraternite nigeriane, con una struttura organizzativa e simboli identificativi.
- Gruppi con struttura definita: Dediti ad attività criminali specifiche.
Percezione dei cittadini
Secondo un’indagine Eurispes del 2024, il 36% dei cittadini italiani denuncia la presenza di gang giovanili nella loro zona. Questa percezione è più diffusa nelle regioni del Sud (42,1%) e del Nord-Ovest (40,5%) e nei comuni di medie e grandi dimensioni. I giovani tra i 18 e i 24 anni sono i più consapevoli del fenomeno (55,7%), mentre gli over 64 sono meno toccati (27,5%).
Conclusioni
L’aumento delle segnalazioni di minori denunciati e/o arrestati e il fenomeno delle gang giovanili riflettono un quadro complesso della criminalità giovanile in Italia. Le segnalazioni totali sono aumentate del 15,34% tra il 2010 e il 2022, con differenze significative tra minori italiani e stranieri. Le gang giovanili, composte principalmente da giovani maschi italiani, sono coinvolte in una varietà di reati, con una crescente percezione del fenomeno da parte dei cittadini. Le strategie di intervento devono considerare le diverse tipologie di gang e le loro specifiche caratteristiche socio-economiche e culturali per affrontare efficacemente la devianza giovanile.
Resta evidente che la situazione sicurezza è molto complessa in Italia e, nonostante i proclami politici di chi governa, ben poco è stato fatto. Il problema principale riguarda chiaramente la questione delle disuguaglianze e della carenza di opportunità in alcune zone del Paese. L’abbandono scolastico dovrebbe tornare al centro delle politiche attive del Governo, così come il tema dell’occupazione dignitosa. Per ora dalle istituzioni non è stato prodotto un granché, lasciando parte dell’Italia in uno stato di abbandono.