Ospitiamo con piacere una riflessione del prof. Mario Costa, già vice sindaco e assessore all’urbanistica, oltre che collaboratore del sindaco Salera. Una riflessione sul prossimo consiglio comunale e sul ruolo, importante, dell’opposizione consiliare. Di seguito la sua riflessione.
“E’ stata una chiara affermazione di Enzo Salera cui vanno i miei complimenti e i miei auguri per un proficuo lavoro”. Con la sostituzione del solo nome e cognome, l’incipit della dichiarazione di Arturo Buongiovanni, per la inequivocabile chiarezza e l’obiettiva onestà intellettuale, potrebbe essere preso a modello, ed utilizzato, da colleghi (suoi) usciti similmente sconfitti nei Comuni italiani (tremila e passa) dove si è votato sabato e domenica scorsi.
Un “modello” anche il prosieguo dopo l’incipit, là dove egli aggiunge che lavorerà per il bene della comunità “con spirito di collaborazione” perché convinto che “si debba essere aperti al confronto e al dialogo tra maggioranza e minoranza per il bene della città”.
Bene! Nel sottoscrivere, parola per parola, quanto dal neo consigliere di opposizione detto, cos’altro poter aggiungere a tale giusto, responsabile, consapevole, suo proponimento?
Anzitutto l’auspicio che i comportamenti futuri non tradiscano, poi, i proponimenti di oggi. Insomma che alle sacrosante parole di oggi, seguano, con coerenza, i fatti di domani.
Va anche aggiunto, comunque, che chi sta all’opposizione non è, né deve sentirsi, consigliere di serie B.
Infatti, al pari dei colleghi dell’altro versante politico, è stato onorato da una parte della cittadinanza (da lui rappresentata) a darsi da fare per il bene comune, con la propria intelligenza, capacità, competenza per la soluzione dei problemi di tutti.
Ora che le elezioni sono alle nostre spalle, archiviata (ma non dimenticata) l’esperienza passata, in piena serenità si può richiamare la necessità di una opposizione consapevole del ruolo molto importante ad essa assegnato.
Il Consiglio comunale è il luogo della democrazia, del confronto, della ricerca delle soluzioni a problemi vari. E’ il luogo dove non si può giocare a perdere tempo, a ritardare, a sollevare pretestuose polemiche, molte volte assurdamente fini a se stesse. Men che mai è il luogo dell’ostruzionismo persistente.
Nel solco della tradizione di cui andare fieri, l’altro auspico è che il nuovo Consiglio non chiuda la sua visuale nello stretto ambito amministrativo ma sappia essere all’altezza del ruolo nazionale e internazionale – come si è visto con le celebrazioni dell’80° – di questa città, conosciuta nel mondo per la sua storia e la sua abbazia.
Che sappia quindi tenere viva l’attenzione su problematiche riguardanti la pace, il mondo del lavoro, le questioni ambientali, sociali, dei diritti irrinunciabili di ciascuno.
Se così sarà, si potrà guardare avanti con accresciuta fiducia e con la consapevolezza di continuare il cammino intrapreso, completare le tante cose in itinere, aiutare a farle nel modo migliore possibile.
Rispetto alle quali occorre l’impegno costruttivo, fattivo, intelligente di ciascuno. Opposizione compresa, ovviamente. Un ulteriore salto di qualità, appunto, che – in forza anche dell’illuminante proponimento del neo consigliere Buongiovanni – si spera di poter registrare.
Mario Costa