Lo scontro televisivo tra Biden e Trump ha dimostrato, ancora una volta, il declino dell’impero americano. Due leader, ormai al tramonto, che per un’ora hanno fatto prevalere odio e insulti.
Biden ha iniziato attaccando immediatamente Trump sull’economia, affermando che ha ereditato un paese a pezzi a livello economico e di occupazione. Peccato che l’attuale Presidente americano abbia omesso che la parte finale del mandato di Trump sia stata fortemente condizionata dalla pandemia da Covid.
Trump ha snocciolato la solita retorica repubblicana/sovranista di spendere i soldi solo per gli americani e ha infilzato Biden sul tema della guerra.
Secondo Trump, gli USA non devono più finanziare le guerre in Ucraina e Palestina, il che permetterebbe la fine istantanea dei conflitti.
Biden, dal canto suo, ha ribattuto che è l’unico Presidente americano a non aver mandato truppe in giro per il mondo e che il sostegno economico all’Ucraina fa parte degli accordi internazionali.
Viene da pensare che, anche se inconsapevolmente, Biden abbia dato ragione a chi parla di guerra per procura.
Tutti si sono concentrati sulla performance molto incerta di Biden e sulla retorica vuota di Trump.
Le accuse sono state molto violente: Biden ha accusato Trump di aver avuto rapporti sessuali con una pornostar e di essere un criminale conclamato, avendo incitato le persone ad assaltare il Campidoglio. Dall’altra parte, Trump ha accusato Biden di avere un figlio criminale e di aver lasciato libero accesso ai confini, permettendo ai messicani di uccidere e commettere delitti.
Un dibattito classico all’americana con tempi precisi di risposta e replica che però ha fatto capire come i due siano lo specchio di un Paese ormai solo lontano parente della superpotenza a cui tutto il mondo era abituato.
Le differenze però restano enormi tra i due. Biden ha cavalcato l’onda di una sanità che si avvicini a quella universale conosciuta da noi in Europa e all’accesso calmierato ai mutui, attraverso una tassazione più importante per i redditi sopra i quattrocentomila dollari. Con Trump si è percepito un ritorno al protezionismo più feroce per garantire la produzione americana.
Ma la vera differenza resta la guerra, con Biden convinto assertore della strategia NATO, e Trump che vorrebbe che l’Europa si facesse carico delle spese maggiori.
A Biden arrivano suggerimenti di abbandonare in corsa in piena campagna elettorale, viste le condizioni fisiche non ottimali, ma il vecchio leone della Pennsylvania ha dimostrato in tanti anni di politica di trovare sempre energie nuove. Chissà che anche questa volta non riesca a stupire tutti i commentatori e a battere per la seconda volta quel Trump sempre schiavo del proprio personaggio.
Il confronto integrale