“Finalmente si è compiuto un primo passo avanti in direzione della realizzazione degli Osservatori territoriali per il monitoraggio dei prezzi, da noi proposti e fortemente voluti”.
“Un passo che avremmo voluto si compisse con maggiore tempestività, soprattutto nelle fasi di maggiore tensione sui prezzi, ma che ora mette a disposizione dei consumatori uno strumento in più per monitorare le dinamiche dei prezzi e contrastare i fenomeni speculativi.” Lo affermano in un comunicato congiunto le Associazioni dei Consumatori, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.Di.Con., Unione Nazionale Consumatori.
La firma dell’intesa tra i Ministeri delle Imprese e dell’Interno apre la strada al progetto di monitoraggio dei prezzi al consumo di alcuni prodotti alimentari e agroalimentari, commercializzati nei principali mercati al dettaglio nei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma, con il coordinamento delle Prefetture e la collaborazione di Unioncamere e delle Associazioni dei Consumatori.
“Ci auguriamo che a questa prima fase di sperimentazione segua presto l’estensione a tutte le province italiane. Oggi arriva un segnale importante, che va nella direzione delle nostre richieste.” Si legge nella nota unitaria.
La diminuzione dei prezzi è un obiettivo prioritario per rispondere alle reali esigenze dei consumatori e per sostenere le famiglie, soprattutto quelle economicamente e socialmente più deboli, che in questi anni hanno subito in maniera più pesante il fortissimo aumento dell’inflazione.
“E’ importante che il Governo metta in campo anche altri interventi di controllo dei prezzi che abbiamo proposto, a partire dalle riduzioni dei carichi fiscali e parafiscali sulle bollette fino alla rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo, con una più efficace vigilanza sull’effettiva loro applicazione a vantaggio dei consumatori, e altre azioni per sostenere in maniera più incisiva le famiglie e rilanciare la domanda interna.” Aggiungono le associazioni dei consumatori.
“I dati sul commercio diffusi oggi dall’Istat, infatti, confermano che a maggio le vendite aumentano dello 0,4% in valore su base annua, ma diminuiscono dello 0,8% in volume: è la dimostrazione della diffusa condizione di difficoltà economica per le famiglie dei consumatori e dell’insufficienza delle misure attuate finora, in gran parte perfino cessate nell’ultimo anno”.