La via Appia è il 60imo monumento patrimonio culturale dell’UNESCO.
La regina viarum diventa quindi patrimonio culturale mondiale. La strada che da Roma arrivava fino a Brindisi è diventata patrimonio universale con una decisione emessa dall’Unesco lo scorso 26 luglio.
Tracce di questa strada sono ben visibili a Roma e ai Castelli Romani, ma anche lungo il tracciato originale fino in Puglia.
In questo modo sarà possibile utilizzare finanziamenti e creare eventi intorno alla regina viarum. Il racconto della via Appia può diventare quindi un ulteriore volano culturale e turistico.
Le cinque Associazioni intendono costituirsi in un Comitato che potrà essere allargato ad altre realtà associative avente come fine la valorizzazione dell’Appia Antica dei Castelli Romani attraverso azioni consistenti in eventi quali: passeggiate spettacolari, rievocazioni, pubblicazioni scientifiche, incontri con le scuole, corsi, monitoraggio dei monumenti, valorizzazione delle aree archeologiche, cura dei siti e del paesaggio, e quant’altro possa essere utile allo scopo.
Le Associazioni, che presto saranno raggiunte da altre dei territori che vanno da Marino a Terracina, si richiamano alla Convenzione di Faro (approvata dal Consiglio d’Europa nel 2005 e ratificata dall’Italia il 23 settembre 2020): si tratta della Convenzione quadro sul valore dell’eredità culturale per la società, la quale invoca espressamente “una sinergia di competenze fra tutti gli attori pubblici, istituzionali e privati coinvolti” e impegna le Istituzioni (Stato, Soprintendenze, Regioni, Comuni) a “rispettare e incoraggiare iniziative volontarie che integrino i ruoli delle autorità pubbliche” e a “riconoscere il ruolo delle organizzazioni di volontariato, sia come partner nelle attività, sia come portatori di critica costruttiva nei confronti delle politiche per l’eredità culturale”.
Il prossimo 2 agosto la Rete si presenta ufficialmente e festeggia la proclamazione Unesco dell’Appia Antica a patrimonio culturale dell’Umanità con un evento a Velletri in un sito molto suggestivo anch’esso da proteggere e salvaguardare, l’ex chiesa di S. Francesco in vicolo S. Francesco, 5, con inizio alle ore 18.00, cui sono invitati cittadini, associazioni, stampa e autorità pubbliche dei Castelli Romani.
La manifestazione si concluderà con una prova concreta del ruolo che da 24 secoli la Via Appia ha avuto: di essere una strada che attraversa e collega tante culture.
Prendendo lo spunto dalla celebre Satira in cui il poeta Orazio descrive il suo viaggio da Roma a Brindisi, metteremo in scena tre episodi: il caos dei burini a Forum Appii (una specie di illustrazione del piccolo mondo laziale del contado e dei servizi), l’atellana di Sarmento e Chichirro a Caudium (cultura osca dei Sanniti) e il ballo del Ciclope (annuncio della cultura greca), le Attideia di Gnatia (cultura messapica sommersa dal mondo greco, di cui è ancora vivido esempio la tarantola).