Forza Italia prende le distanze dalla giunta anche a Terracina, non votando l’assestamento di Bilancio. Una mossa a viso aperto dopo mesi di fibrillazione.
Guardando con attenzione il territorio e con uno sguardo più attento alle dinamiche regionali, non può sfuggire che questa sembri a tutti gli effetti una dinamica strettamente collegata alla Regione Lazio, dove Forza Italia chiede più spazio.
Claudio Fazzone ha parlato di tregua estiva in Regione, ma con l’obiettivo di un rimpasto a settembre che dovrebbe penalizzare la Lega a favore, appunto, degli azzurri.
La Giunta di Terracina è solo l’ultima in ordine di tempo ad essere messa sotto scacco da Forza Italia, che vuole far pesare il risultato delle europee e soprattutto lo svuotamento dei consiglieri regionali del Lazio della Lega, che quasi in blocco hanno abbandonato il Carroccio per aderire, appunto, a Forza Italia.
Il Sindaco di Terracina ha utilizzato parole amare per descrivere la crisi, definendo l’azione di Forza Italia “incomprensibile”. Va ricordato che, se il consiglio comunale non avesse votato favorevolmente l’assestamento di bilancio, si sarebbe proceduto allo scioglimento dello stesso. Quindi, il voto di Forza Italia è, a tutti gli effetti, una prova di forza che non può lasciare indifferente la maggioranza di centrodestra di Terracina.
Il Sindaco Giannetti ha sottolineato come l’assestamento fosse stato votato in Giunta, prima di passare al vaglio del Consiglio, e in quel caso l’assessora forzista, Antonella Isolani, aveva dato il suo via libera.
Giannetti ha infine annunciato una verifica di maggioranza “per prendere decisioni importanti.”
Quali possano essere queste decisioni è ancora difficile da capire, perché l’impressione è che Terracina sia caduta anche dentro uno schema ben più complesso, che vede Forza Italia mettere in discussione l’adesione tout court al centrodestra.
Queste tensioni, infine, vanno inserite dentro uno scenario ancora più complesso. Le parole della famiglia Berlusconi sui temi etici sembrano uno spartiacque che apre scenari impensabili fino a qualche anno fa, ovvero un ruolo non più esclusivo nel campo della destra.
Se tutto ciò accadrà lo dirà solo il tempo, ma per ora le fibrillazioni a Frosinone e Alatri, solo per citare le più evidenti, e la situazione di grande tensione in Regione fanno pensare che Fazzone, grande tessitore politico, non abbasserà la guardia fino al raggiungimento dell’obiettivo.