Alla fine sarà la società Marina di Nettuno a gestire i servizi dell’Ex Capo d’Anzio.
Così si è deciso alla fine di un braccio di ferro tra i commissari liquidatori della società anziate e quelli prefettizi. Un tira e molla che poteva essere evitato?
Forse si, se fin dall’inizio di questa vicenda ci fosse stato un obiettivo comune, mantenere, seppur temporaneamente il servizio, affidandolo a terzi, vista la stagione stiva già avviata.
I commissari liquidatori avevano già ampiamente detto che vista la situazione non avrebbero potuto mantenere i servizi e il personale, da qui il blocco delle attività e il botta e risposta istituzionale, sul quale tutti hanno detto la propria, anche chi, per decenza, avrebbe dovuto tacere.
Alla fine i contatti avviati con la società Marina di Nettuno, che gestisce i serv izi portuali di Nettuno, ha accettato la propsota ddi gestire i servizi portuali di Anzio, per un breve periodo e di rilevare per questo breve periodo il personale a libro paga della Capo d’Anzio.
Anche questo è stato un problema perché non sarebbe stato possibile mantenere i lavoratori in carico alla Capo d’Anzio, pur lavorando per un altro gestore? Per i commissari liquidatori no.
Invece una soluzione ponte si poteva forse creare, magari con il distacco comando presso aziende terze. Evidentemente una strada burocraticamente più lunga, meglio disfarsi del personale, che licenziandosi è stato assunto temporaneamente con la Marina di Nettuno. A che condizioni? Per quanto tempo?
Come finirà ora la vicenda delle retribuzioni e del trattamento di fine rapporto di questi lavoratori? Non percepiranno un centesimo fino a quando non sarà definita la procedura della liquidazione e ci potrebbero volere mesi, se non anni.
Intanto per agosto e settembre i servizi saranno garantiti, per il resto si vedrà.