Oltre 100 persone hanno letteralmente bloccato via del Perino che costeggia il lago di Nemi per partecipare all’assemblea pubblica indetta dal Comitato Protezione boschi dei Colli Albani.
Una partecipazione per nulla scontata, segno evidente, però, che il tema della salvaguardia del lago di Nemi sta a cuore a molti cittadini ed associazioni.
Oltre al Comitato era presente anche Italia Nostra con Enrico del Vescovo, l’associazione di Genzano Schierarsi , l’associazione La casa di Pietro di Lanuvio, Madre Talea e Brigata Messalla.
Oltre due ore di discussione per illustrare i problemi del lago di Nemi, i progetti di sfruttamento turistico che il Sindaco di Nemi, Bertucci, vorrebbe mettere in atto e quelli già operativi come il centro canoe, che tanto sta facendo discutere per via degli apericena e delle serate danzanti terminate a notte inoltrata.
“Salviamo il Lago di Nemi dallo sfruttamento e dal cemento” questo il leit motiv della manifestazione “Vogliamo che il lago sia salvato e salvaguardato per potercelo ancora godere così come è” hanno detto gli animatori della serata. “Non siamo contro ogni forma di valorizzazione – hanno aggiunto i responsabili del Comitato – ma quello che sta facendo il Comune di Nemi non è certamente un progetto che ci trova d’accordo.”
Intanto il Comitato, proprio ieri mattina, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Velletri e ai Carabinieri forestali contro il progetto e l’affidamento del centro canoe.
Un esposto circostanziato evidenziando le tante manchevolezze che questo progetto presenta e sul quale ora sarà la Procura della Repubblica di Velletri, unitamente ai carabinieri forestali a doversene occupare.
Tanta attenzione, tanti interventi e anche tanti applausi convinti, da parte dei presenti soprattutto nei passaggi nei quali si è chiamato in causa il Comune di Nemi e di Genzano e in quelli in cui si è richiamato alla salvaguardia del lago e alle iniziative da intraprendere.
Tra i tanti presenti anche il Presidente del Consiglio comunale di Genzano, Patrizia Mancini che ha ascoltato silenziosamente alcuni interventi per poi lasciare l’assemblea, senza intervenire.
Tutti concordi comunque nel sostenere che non è più possibile restare inermi e che nei prossimi giorni bisognerà mettere in campo delle iniziative anche di protesta per scongiurare il continuo peggioramento delle condizioni del lago di Nemi.
L’assemblea ha deciso quindi di mettere in atto azioni di sensibilizzazione ed una manifestazione da tenersi a Nemi nel prossimo mese di settembre.
“Qui si vuole replicare quanto si è fatto a Castel Gandolfo – ha detto una delle referenti del Comitato Protezione boschi dei Colli Albani – ma questo non può diventare Castello due e soprattutto non ci sono le stesse caratteristiche. Questa idea è forse figlia di chi al lago probabilmente non ci ha mai messo piede. Il lago sta morendo e non lo diciamo solo noi, se si continua di questo passo tra qualche anno invece del lago avremo un acquitrino.”
Sull’esposto al centro canoe il comitato ha detto “Aspetteremo il lavoro della Procura, noi riteniamo che quel centro abbia diverse problematiche a cominciare dal fatto che doveva essere un centro sportivo aperto a tutti e così non è, a parte le feste danzanti che si svolgono fino alle due di notte, con tanto di fuochi di artificio. Non era prevista la ristorazione. Doveva essere un bando per lo sport integrato per i disabili e altre discipline sportive oltre alla canoa, doveva essere un centro la cui vocazione doveva essere quello di far avvicinare i giovani allo sport. ” Ha specificato il Comitato.
“Non ci sono attrezzature a disposizione per i disabili e non stanno portando avanti nessuna delle attività che dovevano proporre come da bando. Tra l’altro la musica ad alto volume di notte, e il traffico che si genera su questa strada nuoce alla fauna che qui è presente. Con la musica ad alto volume vengono disorientati anche i pipistrelli che come sapete sono molto presenti qui al lago“. hanno aggiunto dal Comitato.
“Insomma questa zona deve essere protetta, dobbiamo fare qualcosa per evitare che il lago sparisca sotto i nostri occhi. Noi chiediamo che il lago di Nemi diventi riserva naturale e la prossima volta vogliamo organizzare una manifestazione a Nemi davanti al comune.”
In cantiere anche alcune azioni dimostrative, oltre che di sensibilizzazione con l’obiettivo di scuotere ed avere l’attenzione delle istituzioni “Per fargli passare la voglia di fare progetti per prendere soldi per attività che non salvaguardano il lago. Si devono occupare del lago, va salvato. Tutti gli attori si devono mettere insieme per capire come salvare il lago di Nemi, con il contributo di tutte le associazioni ambientaliste” Ha concluso così la relazione da parte del Comitato.
Ma il problema non è solo salvare il lago di Nemi, ma anche il tempio di Diana lasciato nella più totale incuria, per esempio, come da più cittadini richiamato.
Molti cittadini preoccupati, altri arrabbiati per quello che sta accadendo al lago di Nemi, per la sporcizia lungo le strade, per l’incuria, l’erba alta senza manutenzione, preoccupazione per progetti che possono avere impatti negativi al lago, soprattutto in assenza di progetti volti alla riqualificazione dello specchio di Diana, alla salvaguardia delle sue falde, contro gli allacci abusivi e il continuo emungimento, senza una idea di salvaguardia che consenta di poter godere di questo specchio d’acqua ancora a lungo.