Il Comune di Rocca di Papa lo scorso 12 agosto ha approvato con una determinazione del settore “Lavori Pubblici e Ambiente” il piano di taglio “di fine turno” del bosco di sua proprietà in località “Casale dei Guardiani”, particella forestale N.6.
Si tratta di quasi 20 ettari, corrispondenti a circa 40 campi di calcio, che potranno essere messi in vendita, a disposizione delle ditte agroforestali che realizzeranno, materialmente, un ulteriore importante disboscamento all’interno del cosiddetto “Parco Regionale dei Castelli Romani”, autorizzati dal Comune e dall’Ente Parco.
Un intervento che ricade su un’are dove esiste un vincolo archeologico. Sorgono quindi alcune domande? La Soprintendenza è stata avvisata? Ha dato un parere di merito? L’area sarà circoscritta secondo i vincoli previsti dalla Legge? La zona archeologica sarà esclusa dal taglio di fine turno?
“Questa nuova operazione di taglio si svolgerà, se non verrà in qualche modo fermata, su una delle particelle forestali maggiori di tutta Rocca di Papa, la terza per estensione se abbiamo calcolato bene, in una zona dove ci sono anche diversi vincoli che, a questo punto, non vincolano molto se possono essere facilmente superati semplicemente dichiarandoli.” Scrive in una nota il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani
Inoltre, nel triennio 2023-2026 il comune di Rocca di Papa ha previsto 140 ettari di tagli per “ceduazione” e 45 ettari per “diradamento”, così come approvato nel PGAF valido fino al 2028 secondo il Piano di Gestione e Assestamento Forestale.
“La futura nuova devastazione lascerà in piedi solo 1000 piante circa, andando a incidere secondo lo stesso PGAF sulla cattura di anidride carbonica pari a 27 tonnellate ad ettaro per ogni anno, cioè il Parco perderà capacità di catturare circa 500 tonnellate l’anno di CO2, se abbiamo ben compreso dagli stessi studi effettuati e riportati nel Piano di Gestione vigente a pag 222“.Osserva ancora il Comitato Protezione Boschi
Il tutto riferito alla sola particella N.6 che si trova vicino l’importante area di “Colle Iano”
“Un ottimo risultato in termini economici per gli operatori privati probabilmente non corrisponde ad uno in termini ambientali come si evince da questo esempio che andrebbe fermato il prima possibile.” Prosegue la nota del Comitato.
Scendendo nel dettaglio, con riferimento alla cartina allegata (la zona in rosso è la particella N.6 in questione), riportiamo testualmente quanto previsto nello studio di taglio appena approvato dal settore “Lavori Pubblici e Ambiente” di Rocca di Papa:
la superficie è pari a ha 19,18 di cui ha 19,03 sottoposti a taglio;
il bosco interessato dall’intervento ha un’altitudine tra 659 e 780 metri s.l.m.;
il bosco presenta una pendenza media del 30 % con esposizione perlopiù verso nord;
secondo il Piano Stralcio di Assetto idrogeologico redatto dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino centrale, nella porzione meridionale della particella n. 6 sono presenti due fasce con un livello di rischio potenzialmente alto;
il bosco è soggetto ad uso civico;
la porzione orientale del bosco è sottoposta a vincolo archeologico;
l’intervento è dichiarato conforme alla deliberazione regionale di approvazione del P.G.A.F. n. G12268/2019, ai nulla osta rilasciati e alla normativa in vigore;
in particolare, è previsto il rilascio complessivo di 1010 piante, pari a circa 54 matricine ad ettaro
“Quindi se ne andranno via, per fine turno, per decisione del Comune, del Parco, della Regione, delle imprese agroforestali e della Sovrintendenza altri 20 ettari, sui quali rimarranno circa 54 matricine ad ettaro, nonostante il rischio idrogeologico elevato, la pendenza media del 30% e i vincoli archeologici.” Afferma il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani
“Cerchiamo di fermare questa ennesima ferita che si inserisce nel preoccupante e desolante quadro che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ogniqualvolta ci addentriamo in un sentiero del Parco Regionale dei Castelli Romani.” Chiude la nota del Comitato.