Non ci gira intorno Eleonora Napolitano nell’affrontare la questione Pomezia. La crisi della maggioranza di centro destra ha aperto la possibilità alle opposizioni consiliari di mettere fine “alla peggiore amministrazione che Pomezia abbia mai avuto negli ultimi anni” ha sentenziato la capogruppo del Partito democratico.
Eleonora Napolitano, come mai a Pomezia ogni amministrazione che si succede non dura mai più di due anni in carica. Da cosa dipende? Dai problemi, dall’aria, da cosa?
La storia insegna questo, probabilmente le storie amministrative sono diverse. Però è vero che non si riesca ad andare oltre due anni, una volta è l’assenza di dialogo, l’assenza di lungimiranza politica, in questo caso la maggioranza si tiene insieme non certo per un progetto di città che li unisce, ma sui personalismi e su una gestione del potere che alla fine logora.
Quindi l’amministrazione Felici è mossa non dagli interessi collettivi ma da altri interessi?
Si. A mio avviso e la dimostrazione di questo sono le scelte operate in questo anno e mezzo scarso. Nulla è fatto pensando al bene della città, ma è frutto di idee personali dello sviluppo della stessa. Cito per esempio il mutuo per l’acquisto di un immobile su via Castelli Romani, lo dico pensando alla revoca dei vincoli ambientali dell’area verde tra Pomezia e Torvaianica che fa intendere uno sviluppo non certo a favore della salvaguardia del patrimonio, l’affidamento esterno della riscossione dei tributi replicando scelte che ci portano indietro di venti anni e che non hanno portato certo vantaggi alla città
La vicenda della revoca dei vincoli ambientali, ci può spiegare meglio a cosa si riferisce?
Era stato istituito un vincolo monumentale su una vasta area tra Torvaianica fino alla Solfatara, una estensione considerevole di salvaguardia della biodiversità. Una operazione fatta con il contributo della regione Lazio, per evitare che sorgessero nuovi quartieri che in alcune zone non servono e di cui non sentiamo il bisogno. Adesso l’attuale giunta e la maggioranza sostengono che quel vincolo impedisce la realizzazione di opere a vantaggio della collettività, tipo i parcheggi. Questo non è vero, perché il vincolo non nega la possibilità di realizzare opere di utilità pubblica. Abbiamo chiesto di rivedere alcuni aspetti di questo vincolo, perché eliminarlo completamente senza una idea di come incidere in quell’area? Ci è sembrato azzardo e conoscendo di solito quali sono le tendenze quando governa il centro destra siamo abbastanza preoccupati, perché la loro logica non è certo della conservazione del territorio, basta guardare cosa sta facendo la giunta Rocca con la norma che consente ai sottotetti di diventare appartamenti.
Posizione Valore Civico e Castro. Non ha battuto ciglio per mandare a casa il sindaco 5 stelle oggi invece afferma che la crisi debba essere affrontata in consiglio comunale. Una sorta di mossa del cavallo, quanto è credibile? Cosa pensa? Non crede sia strumentale per approfittare dell’eventuale azzeramento delle deleghe e trarne vantaggio?
Diversamente da altri andrò controcorrente. Credo che sia abbastanza convinto e questo lo rende ingenuo politicamente. Quando non c’è struttura politica può accadere, perché agirla, la politica, diventa difficile e possiamo diventare noi il limite di noi stessi. Penso che lo faccia per aumentare il suo consenso, ma si consideri pienamente all’opposizione. Lui pensa che andare in consiglio comunale sia lo strumento per comunicare con i cittadini gli esiti di quanto accade ed evitare quanto è accaduto due anni fa. Lui è solito cavalcare lo scontento e nei cittadini che ancora si informano di queste vicende, quanto sta accadendo può sembrare un gioco di palazzo, e lui vuole diventare il paladino, quello che va contro la visione del gioco di palazzo tra forze politiche e vuole diventare colui che fa una battaglia politicamente corretta, non capendo però che la sfiducia in consiglio la porta una maggioranza, che non è questa, e non avendo lungimiranza politica non capisce che il tempo è la variabile decisiva. Non credo sia dialogante con la maggioranza perché se accadesse sarebbe politicamente finito.
Vedremo gli eventi. Come vive la città questa ennesima debacle politica nella gestione del paese?
A Pomezia c’è una difficolta di rendere partecipi i cittadini e le cittadine e questo è un problema che ci dobbiamo porre. Nella città si comincia a registrare un malcontento in ragione della gestione approssimativa della città e dei rifiuti. Da quando Pomezia fu sommersa dai rifiuti la città ha maturato un malessere che oggi è più diffuso, questo malessere è ben presente nei confronti di come si sta gestendo la città.
Se potesse cosa vorrebbe dire al Sindaco e soprattutto cosa vi aspettate?
Oggi la situazione in consiglio comunale è questa: siamo 12 ad 12, perché considero Castro all’opposizione come i quattro che hanno firmato. In questa condizione, sarebbe solo il voto della Sindaca a reggere la maggioranza in ogni votazione in Consiglio. Questo da solo certifica la fine della giunta. Dovrebbe prenderne atto e rassegnare le dimissioni. Chi fa politica per davvero si rende conto quando i giochi sono terminati. L’azzeramento della giunta? Probabilmente lo farà ma è destinata ad essere sotto ricatto della sua maggioranza e questo significa che non avrà agibilità politica trasformando questo tentativo in una agonia che durerà qualche altro mese, con tutte le ripercussioni che questo comporta sulla città
Cosa pensate di fare in queste ore in queste settimane
Depositeremo la sfiducia in Consiglio comunale per senso di responsabilità e per giocare da protagonisti questa partita, come abbiamo fatto in questo anno e mezzo. Ci muoveremo per far comprendere ai cittadini che questo non è un gioco di palazzo ma la dimostrazione che questa coalizione di centro destra non ha nulla da dire alla città. Il PD svolgerà un ruolo come partito, dal punto di vista della comunicazione istituzionale e nei confronti dei cittadini.