Dopo le dichiarazioni dell’ex sindaco Marzi sulle vicende politiche di Frosinone e le critiche anche alla guida del Pd, targato De Angelis, il clima nel capoluogo ciociaro non sembra essere dei migliori.
Nonostante la pioggia caduta abbondante, il clima politico resta caldo, con il Sindaco Mastrangeli a dover fare i conti con i numeri della sua maggioranza, che suppur ci sono sulla carta, non lo lasciano dormire sonni tranquilli.
Di sicuro ha ragione Domenico Marzi, quando dice che nessuno vuole andare a casa ed approfittare ora di assestare una possibile sfiducia non cambierebbe la sostanza, qualora a governare la città ci vada qualcun altro.
;Mastrangeli dunque deve seguire la via stretta, cercando di ricompattare nel tempo la sua striminzita maggioranza. In soldoni oggi il primo cittadino ciociaro può contare sul sostegno di 17 consiglieri su 33 totali. Una maggioranza che sarà costretta ad essere sempre presente per evitare di andare sotto ad ogni verifica del numero legale.
Non andrà in porto l’accordo con FutuRa che ha ribadito di non voler entrare nella maggioranza e ne tantomeno fare da stampella al Sindaco. Ci sono poi i 5 consiglieri che sono usciti dalla maggioranza, sostenendo un appoggio esterno a geometria variabile, ovvero sosterranno Mastrangeli nella misura in cui gli farà comodo. Tra questi figurano Cirillo e Scaccia, i due consiglieri di Forza Italia, i due consiglieri provenienti dalla lista del sindaco, Mirabella e Pizzutelli e il consigliere della Lega, Bortone.
Insomma un centrodestra che a Frosinone è già imploso su se stesso. Anche nell’ultimo consiglio di qualche giorno fa le tensioni erano palpabili, tanto che Domenico Marzi ha sottolineato come in questo situazione sarà più utile per l’opposizione “condizionare nelle scelte Mastrangeli” in modo tale da portarlo a realizzare delle opere volute dall’opposizione.
Anche perché se Sparta piange, Atene non ride. Nel centro sinistra la situazione non è che sia migliore, soprattutto anche per le vicende interne al PD ciociaro che si sta avviando verso il congresso provinciale, nel quale la partita è ancora aperta tra De Angelis e tutti quelli che mal sopportano il suo modo di gestire il Partito Democratico in provincia.
Mastrangeli dunque è appeso ad un filo e l’unica opportunità per continuare a svolgere i consigli comunali, sarà quella di utilizzare la seconda convocazione del consiglio, per superare il numero legale. Ma questo servirà solo per rendere valida la seduta, ma poi dovrà garantire i 17 voti per far passare le decisioni della maggioranza e questo sarà un po più difficile, soprattutto se qualcuno comincerà ad alzare la posta in gioco, tenendo praticamente “in ostaggio il Sindaco”. Il primo vero banco di prova sarà la discussione sul bilancio.