La vicenda del ritardato avvio dell’anno scolastico dell’Istituto Marone nei locali di proprietà della Centro Romar srl, hanno dato luogo ad una ridda di voci e di interventi, con post sui social, di cittadini ed esponenti politici.
Ma cosa c’è dietro a questa compravendita? Quali sono le clausole previste e sottoscritte dalla società venditrice e dal Comune di Pomezia?
Ce ne sono diverse. Ma intanto va precisata una cosa. L’immobile è ancora di proprietà della società Centro Romar, visto che il rogito di acquisto non è stato ancora stipulato e nel mentre il Comune ha versato, lo scorso 30 luglio una caparra di 2 milioni di euro, sui 5 che serviranno per acquistare i due piani dove verranno trasferiti per i prossimi 3 anni gli alunni dell’Istituto Marone.
Una caparra che è stata contestata dal gruppo consigliare del Partito Democratico, per via delle disposizioni previste dalla Cassa Depositi e Prestiti che ha concesso il finanziamento.
Quando dovrà essere fatto il rogito? Il rogito di acquisto dovrà essere perfezionato entro il 30 settembre 2024 ad avvenuto collaudo con esito positivo dell’immobile, che dovrà essere consegnato al Comune in perfetta efficienza per gli scopi a cui è destinato entro e non oltre il giorno 11 settembre 2024, con la deroga riguardante l’impianto di riscaldamento che potrà essere consegnato entro il 31 ottobre 2024.
Quindi entro 18 giorni si devono finire i lavori, effettuare i collaudi e solo dopo stipulare il rogito di acquisto. Se il rogito dovesse slittare la società avrà il diritto di chiedere al Comune 10.000 euro per ogni giorno di ritardo della mancata stipula.
Ora la domanda è d’obbligo: i tempi sono congrui? Si farà in tempo a terminare i lavori e fare i collaudi? Anche perché nel preliminare di vendita, è previsto che vengano fatti collaudi periodici e sottoscritti verbali in contraddittorio. Sono stati fatti?
Sempre nel compromesso è previsto che dovrà essere effettuato il collaudo finale e se non dovesse avere esito positivo, il Comune deve dare dieci giorni di tempo alla società di venditrice di mettere a posto i locali. Ma tutto però deve avvenire entro il termine del 30 settembre data prevista per il rogito notarile, pena il pagamento delle penali da 10.000 euro al giorno da parte del Comune.
Siamo sicuri che tutto ciò potrà essere fatto? Anche perché il preliminare di acquisto porta la data del 7 luglio 2024.
Diversamente la società Centro Romar srl deve consegnare i locali l’11 settembre ed il Comune può chiedere il pagamento di una penale di 10.000 euro per ogni giorno di ritardata consegna dei locali.
Ad oggi la società venditrice dell’immobile è già in ritardo nella consegna dell’immobile, e quindi scatterebbe la penale, ma è pur vero che non è certo che il rogito possa essere fatto entro il 30 settembre. Se ciò dovesse accadere è probabile che nessuno pagherà nessuna penale.
Leggendo le carte dunque, lavori e collaudi sarebbero dovuti terminare entro la data di consegna dell’immobile, che non è stata rispettata. Una penale che può essere applicata fino al 50° giorno a partire dall’11 settembre fino alla fine di novembre.
La domanda è: perché cinquanta giorni? Perché il Comune non ha previsto clausole più stringenti e vincolanti sulla consegna dell’immobile perfettamente ristrutturato?
Dal Comune però non arriva nessuna indicazione di come stanno le cose, ne verso i consiglieri comunali che hanno tutto il diritto-dovere di essere informati, ne verso le famiglie che dovranno accompagnare i figli in quello stabile a partire d lunedì 16 settembre.
Perché questo silenzio? Non dire come stanno le cose alimenta le polemiche e il chiacchiericcio e come diceva un grande politico del passato “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina“. La chiarezza, in questa vicenda, sarebbe d’obbligo.