L’INPS ha reso noti i dati rispetto all’utilizzo delle ore di Ammortizzatori Sociali richiesti nei primi sette mesi del 2024.
Gli ammortizzatori sociali sono un macro indicatore che si suddivide in: Cassa Integrazione Ordinaria, Cassa Integrazione Straordinaria, Cassa Integrazione in deroga, Fondo di Solidarietà.
Ammortizzatori sociali utilizzati a seconda delle esigenze ed emergenze produttive che le aziende devono fronteggiare. Strumento necessario e fondamentale per fronteggiare le crisi aziendali e sostenere il reddito dei lavoratori che vengono sospesi dalla attività lavorativa.
I lavoratori però non percepiscono l’intero stipendio; infatti durante il ricorso agli ammortizzatori sociali, se va bene, i lavoratori si vedono riconosciuta una indennità dell’80% della loro retribuzione lorda base, al netto delle maggiorazioni e dei riconoscimenti previsti dalla contrattazione nazionale e decentrata.
Di fatto, in cassa integrazione, il taglio sulle retribuzioni è netto e lineare e pesa abbondantemente nelle tasche dei lavoratori e delle loro famiglie, che ancora di più sono costrette a tirare la cinghia.
I dati resi noti dall’INPS sono stati elaborati dalla UIL che ha realizzato un rapporto sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in Italia, suddivisi per area geografica, per tipologia, per regione e provincie.
Un lavoro di analisi che di fatto dimostra un aumento del 20,1% del ricorso agli ammortizzatori sociali in Italia, nei primi sette mesi del 2024, rispetto a quelli utilizzati nei primi sette mesi del 2023, pari a 292.770.263 di ore utilizzate.
Sale quindi la cassa integrazione nel Paese, nonostante i dati ISTAT sull’occupazione sostengono un aumento degli occupati. Come è possibile questo? Non è difficile spiegarlo.
Nel periodo maggio-luglio, si attivano tantissimi contratti stagionali, nei servizi, nel turismo, in agricoltura e nelle industrie ad alta stagionalità. Contratti per lo più precari e senza continuità. A questo dato va tenuto conto che per l’INPS ogni contratto attivato corrisponde ad un occupato, anche se più contratti sono intestati alla stessa persona.
Su questi dati l’ISTAT elabora le statistiche che, alle volte, possono non essere pienamente rappresentativi della situazione reale.
L’utilizzo degli Ammortizzatori sociali, invece, è un dato certo di quante aziende e quanti lavoratori si fermano e di quanti soldi lo Stato deve sborsare per sostenere il reddito dei lavoratori e delle lavoratrici.
Cresce quindi in Italia il ricorso agli ammortizzatori sociali, anche se lo spaccato diviso in macro aree e per regioni, cambia come impatto.
Al Nord, infatti, il ricorso agli ammortizzatori sociali nei primi sette mesi del 2024 è cresciuto del 34,1% pari a 172.881.887 di ore utilizzate. Al Centro il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato maggiore al 2023, del 7,7% pari a 52.404.115 di ore utilizzate. Nel Mezzogiorno gli ammortizzatori sociali sono aumentati del 2,0% pari a 67.484.261 di ore utilizzate.
Analizzando i dati per regione scopriamo che il Lazio si piazza all’ottavo posto tra le regioni che hanno dovuto far ricorso agli ammortizzatori sociali con 15.699.426 di ore utilizzate pari al -34,1.
Complessivamente, il Lazio ha usato meno ammortizzatori sociali rispetto ai primi sette mesi del 2023, del 34,1% in meno. Davanti al Lazio la Toscana e dietro le Marche. Prima in questa classifica regionale la Lombardia con 56.377.023 ore pari al 22,8,% in più, seguita dal Veneto con 41.178.310 ore utilizzate pari al 45,3% in più rispetto al 2023.
Analizzando i dati del Lazio, vediamo che è Rieti ad aver fatto un uso più spinto degli ammortizzatori sociali con 418.369 di ore utilizzate pari al 63,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Segue Latina con 609.808 di ore utilizzate, pari al 33,7% in più. Poi c’è Viterbo con 461.447 di ore utilizzate pari al 17,7% in più. Va meglio per Roma e Frosinone. Frosinone registra un decremento con 3.911.942 di ore utilizzate pari al -30,3% rispetto al 2023. Ancora meglio Roma con 9.203.397 ore utilizzate pari ad un decremento del -40,6%.
Insomma se territorialmente qualcuno sta meglio, perché il lavoro è cresciuto o si è stabilizzato, complessivamente il Paese stenta a decollare dal punto di vista della ripresa produttiva, con un aumento della richiesta degli ammortizzatori sociali.
E alla luce di quanto sta accedendo a partire dalla situazione Stellantis, sembra proprio che il ricorso agli ammortizzatori sociali sia destinato a salire nei prossimi mesi.