Indecente. Vergognosamente indecente. Non ci sono altre parole per descrivere lo schifo indescrivibile a cui i cittadini debbono assistere ogni giorno in via Fellini e in via della Tecnica.
Rifiuti e topi a decine se non a centinaia che scorrazzano tra i bidoni sia pieni che vuoti, tra le macchine, con un incredibile rischio igienico sanitario quotidiano.
121 appartamenti presi dal comune di Roma, nei quali ha trasferito, orami da più di una decina di anni fa, sfollati dalla Capitale, che oggi vivono a Pomezia e che qui votano. In questi anni, molti di questi appartamenti sono stati occupati abusivamente, tanto che nel 2021 ci fu una operazione della polizia municipale di Roma per censire e accertare i presenti.
Un problema che nessuno fino ad oggi è riuscito mai a risolvere trasformando questo tratto di Pomezia in una sorta di enclave off limits.
Il 14 settembre e il 16 settembre il Movimento 5 Stelle ha girato due video che rappresentano la situazione. Il 14 settembre cassonetti pieni di tutto con decine di topi a scorrazzare intorno, dentro. Il 16 settembre decine di topi a scorrazzare indisturbati, senza neanche paura davanti e dietro ai cassonetti svuotati.
I due video li potete vedere qui di seguito:
Ma cosa fanno le istituzioni per evitare il rischio di una emergenza sanitaria, di un rischio epidemiologico?
Il Comune si è attivato per una derattizzazione di massa? E’ stata avvisata la Asl RM6?
Ma soprattutto i cittadini cosa aspettano ad indignarsi, cosa aspettano a chiedere di essere trattati come il resto della popolazione di Pomezia? Perché non protestano? O aspettano il solito politico stile “babbo natale” che ovviamente promette per non mantenere ma accaparrandosi i loro voti, magari in cambio di qualche busta di generi alimentari?
E’ vero. Questa situazione di via Fellini e di via della Tecnica, delle case popolari, è un vero problema, che però con la volontà politica si può risolvere.
Intanto capire se e di chi sono le responsabilità. Del Comune di Pomezia, di quello di Roma?
Se Roma continua ad avere, dentro Pomezia delle case di proprietà, dove però i cittadini sfrattati da Roma, oggi vivono e votano a Pomezia, sarà forse il caso che si faccia un accordo? Già nella precedente esperienza amministrativa targata 5 Stelle si stava cercando un accordo, ed anche ancora con quella prima.
Il nuovo corso del centro destra, targato Veronica Felici ha pure stigmatizzato l’opposizione che sull’argomento aveva proposto una interrogazione, azzittendoli dicendo “siete arrivati secondi, ci stiamo già pensando“. A vedere le immagini non si direbbe proprio.
Anche questa amministrazione ha parlato di un accordo in via di definizione. E quanto ci vuole per fare un accordo tra comuni?
Che qualche bambino prenda la leptospirosi o che venga morso da un ratto?
Fatto sta che non è tollerabile una situazione del genere, soprattutto poi se la raccolta dei rifiuti, diversamente da prima, non è più ne efficiente, ne puntuale. Cosa si sta facendo per migliorarla, per rendere meno complicata la raccolta dei rifiuti, atteso che i cittadini pagano anche la Tari per avere un servizio quanto meno dignitoso?
L’intera area andrebbe riqualificata, integrata col resto della città, partecipata con progetti di inclusione, tenendola curata e mantenuta, educando chi ci abita, se serve. Abitare in una casa popolare non significa “che poi ce deve pensa er comune“, perché chi abita una casa ha la responsabilità civica di saperla mantenere, di mantenere i luoghi, di pretendere che i servizi vengano forniti in maniera decente.
E’ una questione di civiltà. Inammissibile che nel 2024 a poche decine di chilometri da Roma si possa assistere ad uno spettacolo simile. Ed ognuno si accolli il suo pezzo di responsabilità, a cominciare dalla politica, dagli amministratori, da chi governa questa città e da chi sta all’opposizione, per finire ai cittadini.