Con la ripresa della stagione silvana, riprenderanno i tagli silvoculturali nei boschi dei Castelli Romani e Velletri non è una eccezione.
Infatti archiviati i tagli, che tante polemiche hanno prodotto, adesso partiranno i nuovo lotti sul versante a valle dell’Artemisio, sul versante dell’Acqua Donzella per arrivare a confine con Lariano.
Intanto però va ricordato che la precedente amministrazione, riconfermata dalla attuale, ha affidato ad una sola ditta la gestione del patrimonio boschivo di Velletri. Un affidamento che prevede tagli periodici programmati e già conosciuti al dirigente di area, quindi programmabili anche per quanto riguarda la supervisione.
Va detto che il dirigente ha anche proposto, e il comune ha nominato, un direttore lavori per sovrintendere alla regolarità degli stessi, dopo il rinvio a giudizio della ditta e le polemiche che ne sono scaturite.
Ed allora lascia perplessi la pubblicazione all’albo pretorio di Velletri dell’indizione di gara per selezionare un agronomo forestale, per effettuare il “collaudo finale” di alcune sezioni boschive. L’agronomo dovrà collaudare i primi 60 ettari, dei 577 totali. Va ricordato che durante la Giunta Pocci, nel 2019, l’azienda Leoni si è aggiudicata la gestione dei tagli dell’intero patrimonio boschivo per i successivi 10 anni.
Il collaudo che dovrà eseguire il nuovo agronomo è relativo alle seguenti particelle forestali: 5B, 6, 7A, 7B, 14B, 18B, 30 B. Alcuni di questi tagli sono però terminati da mesi o addirittura anni.
Ma non dovevano essere supervisionati dal direttore dei lavori? Se c’è un direttore dei lavori e un coordinatore tecnico e progettista dei tagli, perché la scelta dell’agronomo non è stata fatta prima, per farlo intervenire al momento giusto e non mesi dopo la chiusura del cantiere o per alcuni tagli addirittura anni dopo?
Il Sindaco Cascella queste cose le sa? È informato di quello che sta accadendo? O è troppo preso ad organizzare un concerto pop rock in montagna, che dopo la nostra presa di posizione è stato spostato al mattino in acustico?
E i consiglieri comunali di maggioranza? E quelli di opposizione? Per quale motivo il collaudo finale, che serve a garantire il Comune e i cittadini che i tagli siano stati fatti a regola d’arte, non viene eseguito contestualmente ma con mesi ed anni di ritardo?
Certo se ci sono state irregolarità, il collaudo contestuale le può fare emergere, farlo dopo qualche mese, se non anni, diventa più difficile far rilevare eventuali danni procurati. Quindi disattenzione del dirigente che ha sempre detto di essere relazionato tutte le settimane dal direttore dei lavori? O un preciso volere politico dell’amministrazione comunale, che sulla vicenda dei tagli del bosco, dopo aver fatto il pieno di voti, si è adeguata, se non peggio, alla precedente amministrazione?
Tante le domande che sorgono spontanee.
E’ interessante leggere l’atto pubblicato all’albo pretorio del Comune. Infatti recita testualmente “le suddette sezioni boschive, oggetto nel tempo di taglio finale e sfollo dirado, una volta
terminate le operazioni di campagna sono soggette a collaudo.” Oggetto nel tempo di taglio finale e sfollo dirado? Le procedure di taglio non sono infinite, ma hanno una tempistica abbastanza definita e dettate dalla stagione silvana. Infatti il fine taglio va comunicato entro 30 giorni dal termine dei lavori ed entro 60 giorni va fatto il collaudo. Questo prevede la normativa specifica.
Ed ancora. Se un lotto non viene tagliato nei tempi previsti, la ditta può chiedere una deroga. Sono state fatte le deroghe? Ci sono atti depositati in tal senso?
Le domande sono lecite perché il Comune sta ricercando un agronomo per eseguire collaudi di tagli boschivi, che sono stati eseguiti ad inizio della gestione del patrimonio boschivo da parte della ditta e terminati, alcuni anni fa ed altri abbondantemente oltre i 90 giorni complessivi previsti dalla normativa. La notifica del fine lavori per alcuni lotti è del 2024.
Ora anche se fossero state richieste le proroghe per terminare il taglio dei lotti e questi fossero terminati effettivamente il 22 maggio 2024, oggi siamo al 25 settembre, ampiamente oltre i 60 giorni previsti per effettuare il collaudo e i 90 giorni complessivi. Come mai?
Cosa ha fatto il direttore dei lavori, oltre ad essere stato assunto al comune di Lariano, per la verifica della regolarità dei cantieri? Cosa ha fatto il coordinatore tecnico? Cosa hanno fatto i guardiaboschi che, vale la pena ricordare, dovrebbero svolgere una azione di controllo e tutela a favore del Comune?
Di fatto, il Comune ha affidato ad una ditta la gestione di tutto il patrimonio boschivo, a seguito di ciò sono stati fatti i progetti di taglio e sono stati programmati. Come è possibile che il Comune solo il 5 settembre si ricorda di ricercare un agronomo a cui affidare le delicate operazioni di collaudo dei lotti andati a taglio?
Ma non lo sanno in Comune quanto accade in montagna? Noi riteniamo di si, visto che appositamente è stato nominato un Direttore lavori per verificare che tutto vada per il verso giusto. Non se ne è accorto, questo direttore, che i tagli erano in conclusione?
Se una amministrazione comunale dà in gestione un bene, deve anche tutelarsi in questo senso e a maggior ragione, la ricerca di un agronomo per la verifica dei collaudi finali, andava pianificata prima. Se la ditta ha notificato il fine lavori a maggio – quindi ipotizziamo che le operazioni di taglio siano finite 30 giorni prima – il direttore lavori e il coordinatore tecnico non se ne sono accorti?
Perché il Comune ha atteso ben quattro mesi per indire la gara ad invito per la nomina dell’agronomo?
Come se non bastasse, oggi pare che il Monte Artemisio sia come una bella macchina vista dall’esterno, ma decadente internamente.
Infatti oltre a questo problema dell’agronomo, in questi giorni riprende la nuova stagione silvana e quindi sono pronti già i mezzi e il personale per avviare i lavori.
Ma il Comune è a conoscenza dei lotti da tagliare? I tecnici che hanno redatto i progetti hanno evidenziato anche eventuali criticità? I lotti sono tutti nella disponibilità del Comune di Velletri?
Facciamo queste legittime domande perché alcuni di questi lotti, per via della suddivisione degli usi civici, sono in compartecipazione con la vicina Lariano. Il Comune di Lariano è stato avvisato?
Su alcuni di questi lotti dovrebbero anche essere presenti insediamenti archeologici. Sono state predisposte le prescrizioni? La soprintendenza è stata avvisata?
Ad oggi, dai nostri riscontri, sembrerebbe che nulla di tutto ciò sia stato fatto.
Quindi se così sarà assisteremo, quasi sicuramente, alle stesse modalità che hanno contraddistinto le attività di taglio sul Monte Artemisio nei mesi e negli anni scorsi.