E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei comuni che hanno aderito alle Zone Logistiche Semplificate. Un decreto attuativo per sostenere le imprese ricadenti nei comuni interessati alle ZLS.
Ma, sorpresa, nell’elenco mancano i Comuni di Albano, Ariccia, Artena, Anzio, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Frascati, Lanuvio, Lariano, Nemi, Nettuno, Marino, Velletri, Valmontone, che non hanno aderito alla ZLS, perdendo così l’opportunità di consentire alle aziende del territorio di avere contributi sul credito d’imposta pari a 80 milioni di euro per il 2024.
A guardare bene tutti i Comuni dei Castelli Romani, dell’area della Valle del Sacco e del Litorale laziale
Solo 29 Comuni hanno aderito e sono rientrati nelle ZLS e vale la pena citarli tutti:
Aprilia, Allumiere, Anagni, Cassino, Ceprano, Cisterna di Latina, Civita Castellana, Civitavecchia, Colleferro, Ferentino, Fiano Romano, Fiumicino, Fondi, Formello, Formia, Frosinone, Gaeta, Guidonia, Latina, Monterotondo, Orte, Pomezia, Rieti, Roma, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa, Viterbo.
Saranno questi Comuni a consentire alle aziende sul territorio di avere parte degli 80 milioni di euro di contributi previsti dallo stanziamento del Ministero.
Ma cosa è la ZLS? Il decreto del Ministro degli affari europei, Sud, politiche di coesione e PNRR del 30 agosto 2024 detta la disciplina per la concessione del credito di imposta, previsto dall’articolo 13, comma 3 del decreto-legge n. 60/2024 per gli investimenti in beni strumentali destinati ad imprese ubicate nelle Zone logistiche semplificate (ZLS), autorizzando una spesa nel limite di 80mln di euro per il 2024.
Le ZLS sono state istituite dall’articolo 1, comma 61 della legge n. 205/2017 (Legge di Bilancio per l’anno 2018) al fine di favorire nuovi investimenti, tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già operative o che si insediano nelle zone logistiche semplificate.
Sono agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZLS, nonché all’acquisto di terreni o all’acquisizione, realizzazione o all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.
Insomma si parla tanto da parte dei politici locali di come aiutare le imprese, come sostenerle, come far diventare attrattivi i territori, ed invece, per chi non ha aderito si è persa, irrimediabilmente, una importante opportunità di sviluppo per il territorio.
Si è persa una importante opportunità forse perché qualche amministratore era troppo preso da feste e festicciole, forse perché altri presi da urgenze territoriali, forse perché altri distratti. Fatto sta che se questi politici locali fossero stati un pochettino più attenti, avrebbero colto una opportunità vera per sostenere le imprese locali, magari anche attivandosi con un apposito ufficio per sostenere le imprese, o chi voleva insediarsi, nel predisporre la domanda.
I contributi del Governo arrivano sotto forma di credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione ed è cumulabile con gli aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’importo di aiuto più elevato consentito dalla disciplina europea.
Un provvedimento che avrebbe sicuramente portato una boccata d’ossigeno per le imprese e che avrebbe avuto un impatto significativo per le aziende, che sono tante, presenti nei Comuni che non hanno aderito alle ZLS.
Una enorme possibilità di sviluppo gettato alle ortiche dai Comuni che non hanno aderito. Le aziende di sicuro non li ringrazieranno.
Possono invece essere soddisfatte le aziende dei Comuni che hanno ritenuto importante aderire alle ZLS per dare un aiuto concreto alle imprese del territorio e di cui sicuramente ne troveranno beneficio.
Questo il link del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/09/26/24A05030/sg