Da poco è stato pubblicato “Il rapporto State of Global Water Resources dove si evidenzia un forte stress sulle riserve idriche globali, con cinque anni consecutivi di flussi fluviali e afflussi di bacini idrici inferiori alla norma.
Il recente rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), intitolato appunto State of Global Water Resources, mette in luce una crisi sempre più grave delle risorse idriche a livello globale. Negli ultimi cinque anni, i flussi dei fiumi e gli afflussi dei bacini idrici hanno costantemente registrato valori inferiori alla norma, con il 2023 che segna il secondo anno consecutivo di perdita di ghiaccio a livello globale e la più significativa consentita della massa dei ghiacciai degli ultimi cinquant’anni.
Nel dettaglio, oltre il 50% dei bacini idrografici mondiali ha manifestato condizioni anomale nel 2023, con la maggior parte in deficit idrico. Le regioni colpite includono vaste aree del Nord, Centro e Sud America, con fiumi iconici come l’Amazzoni e il Mississippi che hanno raggiunto livelli d’acqua storicamente bassi. In Asia e Oceania, i bacini del Gange, del Brahmaputra e del Mekong hanno mostrato anch’essi condizioni al di sotto della norma su quasi tutto il territorio.
Le cause di questa crisi non sono solo naturali; la transizione da La Niña a El Niño, avvenuta a metà del 2023, ha amplificato gli effetti del cambiamento climatico, contribuendo a siccità estrema in alcune regioni e a inondazioni devastanti in altre. Il 2023, infatti, è stato segnalato come l’anno più caldo mai registrato, evidenziando l’impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo sull’approvazione idrica globale.
Il rapporto della OMM offre una valutazione globale delle risorse idriche, utilizzando dati da servizi meteorologici e idrologici per supportare i decisori nelle politiche di gestione dell’acqua e nella mitigazione dei rischi di catastrofi. Giunto alla sua terza edizione, questo rapporto si distingue per la sua completezza, includendo nuove informazioni su laghi, bacini idrici, umidità del suolo e ghiacciai. La sua ambizione è quella di creare un database globale di variabili idrologiche entro il 2027, un passo fondamentale per garantire sistemi di allerta precoci per i pericoli legati all’acqua.
Attualmente, circa 3,6 miliardi di persone affrontano carenze idriche, un numero che si prevede supererà i 5 miliardi entro il 2050. Il rapporto sottolinea quindi l’urgenza di agire per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6, relativo ad acqua e servizi igienici. A livello globale, regioni come la costa orientale dell’Africa, l’Isola del Nord della Nuova Zelanda e le Filippine hanno vissuto inondazioni significative.
Tuttavia, non tutte le aree sono state colpite negativamente: Regno Unito, Irlanda, Finlandia e Svezia hanno registrato flussi superiori alla norma nei loro fiumi.
Anche in Italia la situazione è molto difficile. Come La Spunta stiamo costantemente seguendo la crisi dei Laghi di Castel Gandolfo e Nemi. I due Laghi sono molto sotto stress ed i cambiamenti climatici rendono ancor più critica la situazione.
Non di meno conto è anche la gestione idrica di Acqualatina nella Provincia di Latina. La rete idrica in questione è considerata una delle peggiori d’Italia con una dispersione d’acqua che raggiunge livelli non più tollerabili.
I dati del report ci indicano quindi che le azioni locali sono importanti per preservare la biodiversità e combattere i cambiamenti climatici.