La vicenda del Borgo Protetto torna a far parlare a Cori e dintorni visto che l’amministrazione comunale intende proseguire spedita con la realizzazione del progetto.
Dall’altra parte il Comitato dei cittadini, contrari a questo insediamento urbanistico in un’area di pregio agricolo che per altro, come da relazione dei vigili urbani, è andata a fuoco nel 2022 e sulla quale non si potrebbe costruire per i prossimi 15 anni.
Un braccio di ferro che va avanti da mesi e che adesso di rinfocola dopo che i manifesti del Comitato sono spariti in città.
Il Comitato, infatti, aveva predisposto dei volantini con i quali informare i cittadini di Cori, Giulianello e quelli limitrofi del progetto Borgo Protetto, facendo una sintesi delle criticità che questo progetto rappresenterebbe per Cori.
Ma questi volantini lasciati nei bar e affissi nelle bacheche sarebbero scomparsi. Ad indagare su questa “scomparsa” è stato uno dei componenti del Comitato, tra i più attivi, Dario D’Arcangelis, che in un primo momento aveva creduto che i cittadini avessero riscontrato un interesse tale da prendere i volantini esposti, invece andando a fondo ha scoperto che questi volantini sarebbero stati fatti sparire non si sa bene da chi, certamente però non dal Comitato.
E’ proprio D’Arcangelis ha svelare l’arcano pubblicando un post social “Questo volantino è stato portato in tutti i bar di Cori e affisso in alcune bacheche. Oggi Ho fatto un giro e dei volantini nessuna traccia. Ho pensato, meno male le persone sono interessate, hanno preso il volantino, lo leggono, lo discutono e poi fanno le loro considerazioni ma poi, quando ho visto che era sparito anche dalle varie bacheche mi è venuto il dubbio, accipicchia, vuoi vedere che li hanno fatti sparire?” Si legge nel post social.
“Dubbio immediatamente fugato da più di una voce. A chi da fastidio una libera e democratica informazione di interesse generale messa in campo da liberi cittadini? Chi ha l’interesse affinché le persone non conoscano le decisioni amministrative? L’amministrazione comunale di quali interessi è portatrice?” Ha aggiunto D’Arcangelis
“Perché Nonostante le varie sollecitazioni L’amministrazione comunale ha sempre rigettato ogni richiesta di confronto pubblico? Se qualcuno pensa di limitare gli spazi di libertà d’informazione, di critica, di dissenso e di confronto con un fare da squadrista beh, sbaglia di grosso. La storia e la cultura del nostro Paese è tutt’altra cosa e non sarà disponibile a subire passivamente l’arroganza di chi pensa e agisce o vuole imporre la sua volontà e le sue decisioni senza accettare opposizioni o limitazioni.” Chiosa l’ex sindacalista della Cgil
Ma cosa c’era scritto di così compromettente in questo volantino? Nella prima pagina il Comitato spiega cosa sarà questo Borgo Protetto. Tre case albergo per 240 anziani, con piscina, teatro, cinema, servizi, sala hobby, biblioteca, sala lettura, ristorante, negozi e dove sarebbe la sua ubicazione ovvero sul terreno a fianco della RSA Giomi, di proprietà della Borghi d’Italia composta dalla Giomi care e dall’azienda agricola san Pietro.
Si legge poi come dovrebbe usato questo borgo, riservato ad anziani abbastanza agiati da permettersi l’affitto di un alloggio e dell’utilizzo dei servizi connessi, stimando il costo di affitto mensile in 3000 euro mese più i costi dei servizi.
Nella seconda pagina invece sono indicate le criticità che questo progetto avrebbe insite e per le quali il Comitato si è espressamente dichiarato contrario arrivando a chiedere la sospensione cautelativa della variante.
Si legge infatti che non si può realizzare questo intervento urbanistico sul terreno proposto dall’imprenditore perché un incendio nel 2022 ha reso l”area non più utilizzabile, almeno per i prossimi 15 anni e soprattutto perché quel terreno è inserito nelle mappe di Protezione Civile come instabile e a rischio frane. Inoltre il Comitato illustra ai cittadini cosa significa realizzare una variante urbanistica per pubblico interesse.
Significa che i cittadini avrebbero dei vantaggi dalla realizzazione di questa opera, ma quali? Dal punto di vista paesaggistico Cori perderebbe la vista di una collina di pregio. Non si conoscono le somme del plusvalore che il Comune dovrebbe introitare per questo progetto e non si conoscono gli importi che la società costruttrice dovrebbe pagare al Comune per gli oneri di urbanizzazione.
Inoltre il Comitato mette in evidenza che non si conoscono le aree che la società costruttrice dovrebbe cedere al Comune e quindi alla collettività a fronte di questo intervento, ne tanto meno si capisce se queste case albergo sono assoggettabili al pagamento dell’Imu comunale e, per ultimo non sono conosciuti i benefici per i cittadini di Cori in termini di agevolazione per l’utilizzo dei servizi di questo Borgo Protetto.
Proprio queste criticità riscontrate nei documenti autorizzativi del Comune hanno portato il Comitato a chiedere l’annullamento del procedimento. L’iter però della Variante è andato avanti e dovrebbe giungere nei prossimi mesi in Consiglio Comunale, ma per il Comitato questa operazione “E’ solo una mera operazione edilizia che non porterà nessun vantaggio per i cittadini di Cori e Giulianello, ma solo una nuova colata di cemento“
Il Comitato però non si è dato per vinto e riproporrà i volantini in città ed è pronto a dare battaglia anche in Consiglio Comunale e intanto rivolge una domanda al Sindaco e alla giunta “Come mai non siete disponibili ad un confronto pubblico cosa avete da nascondere?“