La Formia Rifiuti Zero ha conseguito un importante riconoscimento, con essa tutti i dipendenti e l’amministrazione comunale di Formia.
FRZ si è aggiudicato il premio come migliore azienda in Italia per il recupero degli oli alimentari esausti. Una campagna messa in pedi dall’azienda e dalla intuizione dell’amministratore Raffaele Rizzo ed il supporto dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Taddeo, che ha portato la società pubblica di smaltimento dei rifiuti ad essere tra le migliori in Italia per questo tipo di recupero di materiale esausto.
Tra questa iniziativa e quella della miniera urbana, che ha prodotto anch’essa un notevole risultato – tanto da far inserire la Formia Rifiuti Zero in un prossimo progetto internazionale, unico in Europa sul recupero e il riutilizzo dei RAE – la società sta diventando un punto di riferimento per i comuni del territorio, visto che anche i comuni di Minturno e di Spigno Saturnia stanno entrando nel consorzio comunale Formia Rifiuti Zero, dove al momento ne fanno parte i Comuni di Formia e Ventotene.
Pubblico è meglio, quindi, per quanto riguarda lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti, soprattutto poi se a guidarla ci sono manager lungimiranti e sostenuti da amministrazioni dalla visione ampia.
Quella di ieri presso il palazzo comunale di Formia è stata una giornata importante che segna anche una linea di demarcazione tra le precedenti e fallimentari gestioni della società e quella attuale che invece sempre di più si sta caratterizzando per la qualità delle iniziative e del servizio.
RenOils ha premiato il Sindaco e l’Amministratore Unico di Formia Rifiuti Zero per gli ottimi risultati realizzati con l’avvio, lo scorso anno, del progetto “Olio per Olio”: il progetto prevede la consegna di 10 litri di olio esausto all’isola ecologica di Formia, ricevendo in cambio un litro di olio per friggere. Un circuito virtuoso che ha permesso di recuperare dal 2023 ad oggi 8690 kg di olio esausto.
“Formia è risultata tra i migliori Comuni italiani per la raccolta degli oli alimentari esausti e la risposta in questi anni sul territorio da parte della cittadinanza si è rivelata decisamente al di sopra delle aspettative – ha commentato con soddisfazione il Sindaco, Gianluca Taddeo – Il premio ricevuto ci stimola a continuare il nostro importante e proficuo percorso di crescita, impegnandoci sempre di più nella raccolta di un rifiuto altamente inquinante ma che, se riciclato correttamente, può essere trasformato in una risorsa preziosa. La nostra città si conferma una comunità virtuosa contribuendo anche a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere la sostenibilità“.
“Sono onorato di aver ricevuto questo riconoscimento e colgo l’occasione per ringraziare oltre alla cittadinanza, anche le persone che lavorano a Formia Rifiuti Zero, per l’impegno e la passione che hanno messo in questa attività” – ha aggiunto Raffale Rizzo, Amministratore Unico di FRZ –L’obiettivo è allargare il progetto ‘Olio per Olio’ ad altri comuni del nostro territorio per aumentare la raccolta e anche la sensibilizzazione della cittadinanza”.
“Siamo molto contenti di aver premiato la città di Formia e della collaborazione con il Comune e FRZ, ringraziandoli del gran lavoro fatto” – ha affermato Salvatore Suriano, Direttore RenOils – Come consorzio siamo da sempre convinti che il coinvolgimento dei territori è fondamentale, come abbiamo visto anche negli anni passati coinvolgendo i centri anziani della città. Fin da ora ci rendiamo disponibili anche noi per far arrivare l’iniziativa anche in altri comuni”.
Il Consorzio RenOlis aggrega ad oggi più di 250 tra associazioni di categoria e imprese. La mission di RenOils è quella di aumentare e rendere più efficiente la raccolta degli oli e grassi vegetali ed animali alimentari esausti in Italia e garantirne la corretta gestione per salvaguardare l’ambiente.
Ma perché tanto interesse nel recupero degli oli alimentari esausti? La risposta potrebbe sembrare semplice, ma va ricercata nei danni che l’abbandono o lo smaltimento improprio degli oli esausti possono provocare. Ad oggi ancora molti italiani gettano l’olio esausto nel lavello di casa, ma è un’abitudine sbagliata.
L’olio utilizzato per cucinare e friggere, così come l’olio presente negli alimenti sottolio, non è biodegradabile e va smaltito correttamente. Quando viene buttato nel lavandino finisce negli scarichi fognari delle città alterando la corretta depurazione delle acque, l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti.
Secondo uno studio condotto da CNR-UTILITALIA e commissionato da RenOils i quantitativi di rifiuti di oli e grassi di origine domestica che vengono dispersi nell’ambiente a seguito di cattiva gestione rappresentano 60.000/70.000 tonnellate all’anno.
Se, invece, gli oli esausti vengono versati sui suoli rendono la terra impermeabile all’assunzione di sostanze nutritive e quindi sterile. Gestire in maniera corretta gli oli e i grassi vegetali e animali esausti rappresenta un’opportunità per l’ambiente e un valore economico.
Il corretto smaltimento di questo tipo di rifiuto permette di salvaguardare l’ambiente e di portare benefici. Al netto dei trasporti, il risparmio di gas serra è pari a circa 2,4 tonnellate per ogni tonnellata di rifiuto raccolto e non disperso nell’ambiente.
RenOils, ha ridotto le emissioni in atmosfera di CO2 di circa 140.000 tonnellate.
Non dimentichiamo che il rifiuto rappresentato da oli e grassi vegetali e animali esausti viene trattato per la produzione di biodiesel, lubrificanti, materie prime per detersivi con una riduzione consistente nell’importazione di materie prime (rilevante in un periodo di crisi globale acuito dal conflitto russo-ucraino) e conseguenti benefici in termini ambientali e industriali.