Si svolgerà il 17 novembre, domenica mattina dalle ore 11 la manifestazione di protesta a Nemi contro l’abbassamento del livello del lago di Nemi, nella centrale piazza Umberto I.
Dopo la manifestazione alla foce, il volantinaggio in città, non essendoci state prese di posizioni esplicite da parte dell’amministrazione comunale sui problemi del lago di Nemi, il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani rilancia con una manifestazione che porterà la protesta sotto il palazzo comunale di Nemi.
Una azione che segue anche l’esposto che il Comitato e Italia Nostra hanno depositato presso la Procura della Repubblica di Velletri, contro il centro canoe che l’amministrazione ha realizzato e dato in gestione, per poche migliaia di euro di ristorno al comune, ad una società unica ad aver presentato domanda.
Il problema del lago di Nemi è di sicuro maggiore di quello di Castel Gandolfo, per via del fatto che ormai il livello del lago è sceso a 24 metri di profondità e se si continua a non intervenire tra non molto lo stesso lago andrà a prosciugarsi.
Troppa acqua viene pompata dai comuni vicini, troppa se ne perde lungo le condutture colabrodo dell’acquedotto, forse anche allacci abusivi che contribuiscono ad abbassare la falda del lago. Poca o scarsa manutenzione per i fossi e gli affluenti naturali del lago che di fatto non drenano più l’acqua piovana negli invasi.
Se a ciò si aggiungono anche gli interventi di natura edilizia il combinato disposto potrebbe essere irrimediabile per le sorti dello specchio di Diana.
In tutto ciò il Comune che fa? Una riunione con la regione e l’autorità di bacino il cui esito non si capisce cosa abbai sortito, visto che il Comune non ha detto una sola parola al riguardo ed ha negato la copia del verbale al Comitato che lo ha chiesto facendo istanza scritta, manco fosse un segreto di Stato.
Domenica in piazza, tempo permettendo, sono attese diverse centinaia di persone mosse solamente dall’intento di smuovere le istituzioni per mettere in campo azioni volte alla salvaguardia dello specchio d’acqua di Nemi, per la sua valorizzazione e per consentire nei prossimi anni di poter godere di questo specchio d’acqua.
Preoccupazione dovrebbe sorgere anche tra i cittadini, visto che l’acqua che esce dai rubinetti delle abitazioni proviene anche dal lago di Nemi e il suo progressivo impoverimento potrebbe portare a non avere più acqua corrente.
Incomprensibile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, la quale, se avesse a cuore le sorti del lago non dovrebbe perdere un minuto per mettere in campo azioni volte a salvaguardarlo, con il sostegno dei comitati e dei cittadini.
La manifestazione ha dunque questo di obiettivo, dare una spinta a progetti di recupero e salvaguardia dello specchio lacustre.
“Oltre a non far nulla per salvare lo Specchio di Diana, l’amministrazione sta iniziando progetti di attività commerciali per attrarre turismo di consumo che nuocciono gravemente al mantenimento del delicato ecosistema del lago di Nemi, così come purtroppo già avvenuto per quello di Albano.” Ha affermato il Comitato Protezione Boschi
“Si è sbandierato orgogliosamente sui giornali locali la volontà di creare “Il parco urbano della conca del lago” con “Centro Canoa” (più che altro uno stabilimento con annesso pub e movida), area ristorazione, attrezzi ginnici e pedane a bordo lago.” Aggiungono nella loro nota
“Noi vogliamo che il lago di Nemi resti naturale e che i soldi pubblici vengano investiti per non farlo sparire anziché regalarli ai privati che creano attività altamente impattanti.“
“E’ significativo che, anche stavolta, il sindaco di Nemi Bertucci sia intervenuto a mezzo stampa poche ore prima della prima “secchiata” indicendo un tavolo tecnico con responsabili politici ed – alcuni – enti specifici.” Prosegue il Comitato
“Riteniamo incredibile che solo ora sia stata fatta la convocazione di un tavolo tecnico che, in altri ambiti, spesso si è anche rivelato poco concreto, e ci sembra assurdo che sia stato indetto per individuare “le cause del progressivo abbassamento del lago e la pianificazione di interventi immediati per arginare il fenomeno”. Puntualizza il Comitato Protezione Boschi.
Le cause dell’abbassamento della falda, tra le altre cose sono ormai note a tutti gli enti preposti.
“Il sindaco di Nemi ricopre questo ruolo dal 2012: se 12 anni non sono serviti per comprendere quali sono i motivi principali dell’abbassamento del livello delle acque, bastava andare sui siti ISTAT ed ACEA che parlano per il comune lacustre di una dispersione del 77% dei prelievi idrici, di un consumo di 110 mc l’anno di acqua per abitante e di prelievi al 100% effettuati da fonti locali (quelle che alimentano il lago).” Afferma il Comitato che questi dati li ha resi pubblici anche nei mesi scorsi.
“Si potrebbe cominciare dal capire perché nulla è stato fatto per evitare tale situazione. Risalta l’assenza dell’Ente Parco, neanche invitato dal sindaco e comunque silente in merito. Vogliamo essere ascoltati durante il tavolo tecnico, in quanto da tempo ci stiamo occupando della situazione e siamo molto preoccupati” Prosegue nella sua nota il Comitato che rilancia sulla proposte da mettere in campo
“Andremo anche a chiedere conto della mancata attuazione del tanto sbandierato “Contratto di falda” che impegnava le amministrazioni locali, comune di Nemi ed Ente Parco inclusi, ad attivarsi per la tutela dei laghi.”
“Chiediamo la Dichiarazione dello Stato di Emergenza Ambientale dei laghi ed azioni immediate che si possono fare già applicando alcune direttive regionali esistenti.” E aggiungono
“Pretendiamo il blocco di progetti speculativi turistici, il controllo e il fermo degli emungimenti idrici irregolari.” Una vera e propria piattaforma ambientale quella lanciata dal Comitato Protezione Boschi che incalza ancora sugli sprechi e la cementificazione
“I piani edilizi comunali, la perdita del 65% delle acque prelevate dall’unica falda dei Castelli, il disboscamento degli 8.000 ettari di Parco, il disinteresse delle amministrazioni e dell’Ente Parco sono i veri problemi. E’ inutile appellarsi, in questo caso, al cambiamento climatico: sicuramente la siccità e il caldo aggravano la situazione, ma i motivi principali sono molto evidenti e già studiati.” Afferma il Comitato che con le sua azioni, anche la limite della provocazione, ha a cuore solo un obiettivo quello di salvaguardare l’area dei Castelli Romani dalle speculazioni e dallo sfruttamento senza soluzione di continuità
“In questo quadro già terribile, non c’è alcuna giustificazione per il disboscamento per una nuova conduttura idrica dal lago di Albano ad Ariccia, né tantomeno si può immaginare che ACEA prelevi ulteriori centinaia di migliaia di metri cubi di acqua l’anno per i sistemi interni all’inceneritore di S.Palomba che vorrebbe costruire.” Aggiunge il Comitato che conclude invitando i cittadini alla manifestazione
“Per questo e per molto altro, compresa la vergognosa variante al PRG che trasforma un vivaio di un’area boscata in un benzinaio “di pubblica utilità” su via dei Laghi, invitiamo tutti a scendere in piazza a Nemi domenica 17 novembre.“
Va detto che la politica che amministra questi territori, sia in maggioranza sia in opposizione, non intervenendo in nessun modo, sta facendo una pessima figura. Quasi che questi gridi di allarme non siano da tenere in debito conto e questo la dice lunga però, sulla capacità della politica di interpretare il territorio e i cittadini, perché non basta qualche sagra o qualche festa ben riuscita per valorizzare un comune o un territorio, servono anche politiche di salvaguardia del territorio stesso, senza il quale nessuna sagra o nessuna festa potrebbe sopperire.