Potrebbe essere un luogo di culto e meta di tanti turisti e di pellegrinaggio, ma la casa dove abitò Santa Maria Goretti a Paliano è ridotta poco più di un rudere.
Un vero peccato, potremmo dire, visto che negli altri luoghi dove visse Maria Goretti sono diventati meta di pellegrinaggio, sono stati trasformati in musei e centri di preghiera.
A Paliano invece questo non si riesce a fare, forse per scarsa capacità politica e forse per poco interesse anche da parte del Vescovo di Palestrina.
Alcuni anni fa il Comune acquistò il casale di Colle Gianturco, dove Maria Goretti, poi diventata santa, visse per poco più di due anni e mezzo.
L’idea era di ristrutturarlo e farlo rientrare a pieno titolo nel circuito intitolato alla Santa Martire, che parte da Corinaldo, nelle Marche, transita per Paliano e termina alle Ferriere, vicino a Nettuno, dove la cattedrale è intitolata a Santa Maria Goretti.
Dal 2016 ad oggi il Comune di Paliano, diventato proprietario dell’immobile non è stato in grado di fare un progetto e di trovare i fondi per salvaguardare il casale, che con l’incorrere del tempo tende a deteriorarsi sempre di più.
Alcuni volontari cercano di mantenere pulita l’area, i sacerdoti ci vanno a dire messa o a pregare. E’ stato pure messo un cartello, subito dopo la Selva, per indicare il luogo e consentire a qualche pellegrino di passaggio di trovare il Casale.
L’amministrazione ha cercato, senza riuscirci fondi, anche regionali per la ristrutturazione dell’immobile, perdendo sette anni preziosi per la conservazione del sito.
Questo è il massimo che fino ad oggi si è riuscito a fare. E pure con i soldi del PNRR che ha finanziato qualsiasi cosa, non sarebbe stato difficile per l’amministrazione comunale provvedere a inserire un progetto di riqualificazione. Sempreché questo rientri nell’interesse politico dell’amministrazione comunale.
Basti pensare che l’ultima visita dell’immagine sacra negli States fu un vero trionfo religioso e in ogni occasione della visita furono citati i tre luoghi dove Santa Maria Goretti visse.
La riqualificazione del Casale di sicuro potrebbe dare un impulso in termini di turisti e visitatori con ricadute nell’indotto enogastronomico e ricettivo del paese.
In questa area intrisa di storia ma anche di fede spesso vengono celebrate Sante Messe e ritiri.
In questa casa semidiroccata si potrebbe addirittura realizzare un museo dedicato a Santa Maria Goretti. La sua ristrutturazione potrebbe completare la triade gorettiana, visto che a Corinaldo e alle Ferriere i siti sono stati ristrutturati e sono oggetti di pellegrinaggi e visite turistiche.
A dare importanza storica e religiosa al casale, alla chiesetta, al fienile, al terreno di Colle Gianturco, località rurale alla periferia sud di Paliano, nei pressi de La Selva, sono per l’appunto i due anni e mezzo, alla fine dell’800, trascorsi in questi luoghi da Maria Goretti, la Santa e martire venerata dalla Chiesa per aver resistito alla violenza carnale da parte del suo aguzzino.
Alessandro Serenelli era il figlio diciottenne dei braccianti con i quali i Goretti si unirono in società l’ultimo anno di permanenza a Colle Gianturco.
La piccola Maria lo incontrò per la prima volta proprio a Paliano qualche anno prima di ricevere le 14 pugnalate che ne causarono la morte, avvenuta il 6 luglio del 1902 – il fatto avvenne il 5 luglio – nell’ospedale di Nettuno dove le due famiglie di contadini si erano trasferite.
A cercare di tenere viva l’attenzione, soprattutto religiosa è Padre Antonio Coppola che il 6 di ogni mese tiene messa al casale di Colle Gianturco, nella cappella che si sta ammalorando e che mostra segni di cedimento dovuti all’incuria.