Aveva destato clamore la notizia dell’inchiesta che aveva visto protagonisti l’imprenditore della sanità Angelucci e l’ex assessore regionale Alessio D’amato sui presunti tentativi di corruzione per la riapertura della clinica San Raffaele di Velletri.
Nell’inchiesta finì anche Salvatore Ladaga, esponente di Forza Italia di Velletri e attuale Presidente del Consiglio comunale.
Secondo la Procura di Roma, Ladaga avrebbe nel 2018, durante la campagna elettorale per le amministrative quale candidato Sindaco, stretto presunti accordi per la riapertura della struttura, che ad oggi è ancora chiusa. I magistrati inquirenti hanno poi messo in relazione questa situazione con il presunto tentativo di corruzione avvenuto anni dopo tra, appunto, Angelucci e D’Amato.
Ieri si è tenuta l’udienza preliminare relativa alla contestata corruzione nei confronti, tra i vari indagati, di Salvatore Ladaga, assistito nelle diverse fasi processuali dagli Avvocati Alessandro Priori e Massimo Corsini, sui presunti contestati accordi intercorsi in occasione delle elezioni amministrative comunali di Velletri del 2018.
Il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale penale di Roma ha pronunciato sentenza di non
luogo a procedere, poiché il fatto non sussiste.
“Si conclude dunque positivamente, per il nostro assistito, la lunga vicenda giudiziaria, a conferma della totale estraneità dai fatti sempre sostenuta” Hanno affermato gli avvocati Priori e Corsini, a margine del pronunciamento del Gup del Tribunale di Roma.