Qualcuno può aver pensato che il sindaco Mastrangeli, con l’elezione a vicepresidente del consiglio di Marco Ferrara, abbia superato il banco di prova della sua maggioranza. Di certo c’è riuscito ma per il rotto della cuffia, mentre la sua strategia esce sconfitta.
Basta vedere come sono andate le votazioni, soprattutto per i segretari dell’ufficio di presidenza, per rendersene conto. Infatti il primo cittadino del capoluogo ciociaro ha cercato fino all’ultimo di blindare i suoi uomini, Ferrara, Chiappini e Turriziani, un altro che dall’opposizione è diventato organico alla maggioranza.
Tant’è che per giorni e sempre di più lo stesso venerdì, i telefoni dei consiglieri di centro sinistra e di opposizione, hanno squillato incessantemente perché lo stesso Sindaco Mastrangeli ha parlato con loro per cercare di convincerli a votare Andrea Turriziani, al quale aveva assicurato di poterlo eleggere nell’ufficio di presidenza e dargli un ruolo.
Le telefonate in questi giorni sono proseguite in maniera trasversale anche tra gli stessi consiglieri di opposizione, alcuni di loro tra l’altro abbastanza sorpresi da questo “pressing” da parte del primo cittadino, che ormai senza una maggioranza definita, cerca appigli dappertutto.
Si arriva così al consiglio comunale di venerdì sera. Due consiglieri di opposizione non si presentano, sembra per non dover votare la persona indicata anche dai loro leader politici.
Un errore. Perché nel segreto dell’urna avrebbero potuto esprimere la preferenza per il candidato Venturi. Se fosse accaduto, forse lo scenario poteva essere diverso, addirittura era ipotizzabile un pareggio e a quel punto Venturi sarebbe stato eletto, in quanto consigliere più anziano.
Ma tutto ciò non si è verificato e Ferrara, oltre ai voti della maggioranza, ha incassato anche un voto da parte di un consigliere di opposizione.
Nella votazione dei segretari dell’ufficio di presidenza era incentrata la seconda parte della strategia di Mastrangeli e Tagliaferri, ovvero quello di far eleggere la consigliera Chiappini, moglie dell’assessore Antonio Scaccia e appunto Turriziani.
Il Sindaco e chi lo sostiene, pensava che di poter battere la candidatura di Anselmo Pizzutelli, che era circolata fino a poco prima del consiglio, quando invece la convergenza dell’opposizione sul nome da indicare è andata a Pasquale Cirillo esponente di Forza Italia.
Dovendo votare una sola, delle tre persone candidate all’ufficio di presidenza, Mastrangeli, Scaccia e Tagliaferri sono andati sotto. Infatti la Chiappini ha preso 11 voti, ma Turriziani solo 8 e a nulla sono valsi i 3 voti ottenuti dall’opposizione.
Con un coup de théâtre Pasquale Cirillo ha incassato ben 11 voti coalizzando le forze intorno a se, fuoriuscite dalla maggioranza e una parte dell’opposizione, segno di una maggiore credibilità agli occhi del consiglio comunale.
Per questo motivo è da attribuire il nervosismo a fine consiglio comunale, chiuso quasi precipitosamente dal Presidente Tagliaferri.
Mastrangeli ha perso la partita sui segretari e si ritrova adesso nell’ufficio di presidenza nientemeno che Pasquale Cirillo.
Ad uscire rafforzato, alla fine, da questo consiglio comunale è proprio Pasquale Cirillo, mentre ad essere ridimensionati sono Scaccia e Mastrangeli, che non sono riusciti nell’intento di portare a cassa l’intero pacchetto, dato quasi per certo poco prima del voto segreto.
Non dormirà sonni tranquilli il Sindaco, che a questo punto dovrà vedersela con Pasquale Cirillo, ma soprattutto deve pensare a come contenere la delusione del consigliere Turriziani, in un contesto di maggioranza striminzita e che potrebbe tenere sulle spine il Sindaco ad ogni cambio d’umore.