Ormai è evidente che in ogni consiglio comunale convocato a Frosinone non si perde occasione per discutere animatamente.
Segno questo che il clima che si respira non sia proprio dei migliori. La maggioranza si arrocca sulle proprie posizioni, con un Presidente del consiglio ormai sempre meno “super partes” e non in certi momenti non riesce a svolgere serenamente il suo compito, che alle volte dovrebbe servire a stemperare gli animi, invece di esacerbarli.
Così quello che doveva essere un normale esercizio di routine con le interrogazioni dei consiglieri su aspetti specifici e su alcuni temi se volete anche spiccioli, si trasformano in maratone oratorie e sfociano per lo più in animate discussioni con voci accavallate, urla oltre il limite.
Va da se, però, che la maggioranza mal digerisce gli attacchi che alcuni consiglieri comunali rivolgono loro, come nel caso del gruppo di cui Anselmo Pizzutelli è il leader. L’ex lista civica a sostegno del sindaco Mastrangeli e il consigliere della Lega Bortone, si stanno rilevando una delle spine nel fianco di questa amministrazione comunale.
Proprio alcune interrogazioni di Pizzutelli hanno provocato le scintille tra l’opposizione e la maggioranza.
Assente il Sindaco Mastrangeli, impegnato a Bruxelles, è toccato al vicesindaco, Antonio Scaccia, rappresentarlo.
Pizzutelli ha chiesto alcune cose agli assessori presenti, relativamente allo spostamento del museo, allo svolgimento del question time, relativamente alle interpretazioni del regolamento, alla famosa delibera, definita illegittima, relativa al BRT.
“Voglio sapere – ha esordito Anselmo Pizzutelli – dal Segretario generale l’interpretazione degli articoli 39 e 40 del regolamento, visto che nell’articolo 39 è specificato che l’andamento del question time prevede le domande agli assessori e relative risposte, non certo scritte perché non c’è nessun richiamo a questa modalità e soprattutto laddove dovesse esserci la necessità di una risposta scritta, la stessa deve essere inviata a tutti i consiglieri comunali e non al solo interessato, perché tutti i consiglieri comunali debbono sapere quali sono le risposte che vengono date“
Si è scatenata una “querelle” con il presidente del consiglio, Tagliaferri, che ha ribadito come “E’ prassi che vengano date risposte scritte alle interrogazioni, soprattutto se queste necessitano di un approfondimento“, spiegazione che non ha trovato d’accordo Pizzutelli che ha continuato a chiedere una risposta “dal Segretario comunale e non da lei presidente“.
Il Segretario comunale invece di chiarire i punti del regolamento richiamati da Pizzutelli si è limitato a dare una opinione. Un modo di fare alquanto particolare, visto che il Segretario comunale dovrebbe invece leggere e dare una risposta chiara ai consiglieri e non una opinione.
Per uscire dall’empasse, il Segretario ha chiesto di trovare una soluzione richiamando l’intervento dell’ufficio di Presidenza, come a dire “io me ne lavo le mani“, che per un Segretario comunale, lautamente retribuito dalla collettività , non è certo il massimo delle aspettative.
L’apice dello scontro quando Pizzutelli, Mirabella e Bortone hanno incalzato la giunta su alcuni argomenti: come lo spostamento del museo, i lavori per l’ascensore inclinato, la variante al BRT. Nella concitazione del momento il consigliere Bortone ha affermato “Gli assessori in consiglio sono ospiti” provocando la immediata reazione dell’assessore Testa che è uscita dall’aula per protesta.
Relativamente allo spostamento del museo dalla villa comunale, l’assessore di riferimento ha affermato che “ci siamo resi conto che mettere li il museo non avrebbe poi consentito di utilizzare più quegli spazi per altre iniziative e abbiamo deciso di spostarlo in altra sede. La delibera è quasi pronta e a breve la porteremo in consiglio e in questo modo non perderemo il finanziamento regionale previsto”
Certo un aspetto fa riflettere. Se un amministrazione fa un progetto per un museo è mai possibile che non si accorga che gli spazi non sono sufficienti per poi utilizzare la struttura anche per altre attività ?
La consigliera Mirabella ha chiesto spiegazioni sugli annunci trionfalistici del Sindaco sull’ascensore inclinato che hanno prodotto ad oggi, solo la pulizia dell’area.
Anselmo Pizzutelli ha poi ripreso in mano la vicenda riguardante la variante al BRT, leggendo in aula l’interrogazione e il quesito sollevato dagli uffici a legalnet al riguardo e leggendo anche la risposta arrivata agli uffici. Secondo la ricostruzione di Pizzutelli la risposta, chiesta come parere, dimostra come la delibera di variante non andava fatta in quanto illegittima, perché si dovrebbe prima rivotare il Pums con le modifiche proposte e poi approvare la variante .
Nello specifico Pizzutelli ha detto “Nel consiglio comunale aperto non c’è stata nessuna votazione di nessuna variante e la struttura successivamente ha scritto che non era in grado di prendere una decisione in merito e conseguentemente la delibera 247 non andava fatta in quanto c’è un evidente rischio di illegittimità “.
Gli ha risposto il vicesindaco Scaccia, pur essendo presente il tecnico comunale chiamato in causa da Pizzutelli “Non c’è nessuna illegittimità , lei interpreta a suo piacimento le carte e inventa delle perplessità “
Di rimando Pizzutelli ha replicato “La delibera di giunta non serviva ed è sbagliata“.
Insomma ogni consiglio comunale diventa il perimetro del braccio di ferro tra l’opposizione e la maggioranza, con interrogazioni incalzanti e con risposte alcune specifiche, altre lacunose con il solito refrain del presidente del Consiglio “riceverà una risposta scritta”.
Ora è normale che l’opposizione faccia il suo gioco, è nella normalità delle cose, così come è normale che la giunta dia delle risposte, anche perché le interrogazioni, come da regolamento vanno depositate almeno dieci giorni prima del consiglio comunale e comunque l’elenco delle interrogazioni non è segreto e gli assessori avrebbero anche il tempo per preparare le risposte.
Ma forse, nel gioco delle parti, conviene tenere prove muscolari che però non producono, oltre al raccolto della cronaca da parte degli organi di informazione, quelle risposte che i cittadino vorrebbero sentire.