La nuova Stelvio che entrerà in produzione da fine 2025, la nuova Giulia nel 2026 e nel 2027 il nuovo modello top di gamma. Sono queste le novità emerse dalla riunione al Ministero alla presenza dei vertici del gruppo automobilistico, del Ministro Urso e delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali.
Jean-Philippe Imparato, ha preso impegni precisi con il governo italiano garantendo investimenti a lungo termine, tra cui la nuova piattaforma STLA large, la più innovativa in Europa.
Il gruppo sta valutando anche la possibilità di realizzare nello stabilimento ciociaro anche macchine ibride.
Il manager ha rassicurato il tavolo sul mantenimento dei livelli occupazionali oggi presenti nello stabilimento di Piedimonte San Germano, ribandendo la centralità dello stabilimento nello sviluppo prossimo di Stellantis.
Oltre 2 miliardi di investimenti sulle fabbriche il prossimo anno e 6 miliardi di acquisti “garantiti” per la filiera italiana.
Ma resta il problema per gli stabilimenti del gruppo, compreso quello in ciociaria di come si arriverà a fine 2025 quando verrà messa in produzione la nuova Stelvio.
Fino a quel momento cosa accadrà nello stabilimento? Si farà ancora cassa integrazione, visto che il mercato non tira? Che tipo di produzioni si paventano per il 2025, quali volumi, che ritmi?
Per ora non se ne sa nulla, o poco, restano però i visi sorridenti dei Ministri presenti all’incontro e dei vari Presidenti di Regione, pronti a sostenere economicamente l’indotto e la filiera dell’automotive.
Più cauti i sindacati, che sanno leggere meglio dei politici, le parole dette e soprattutto quelle non dette da Imparato.
Rocco Palombella della Uilm chiede di passare dalle parole ai fatti: “I tempi sono troppo lunghi e c’è troppa cassa integrazione”. Michele De Palma della Fiom è ancora più chiaro: “È un piano di ripartenza, ma il 2025 sarà cruciale per l’occupazione, soprattutto nell’indotto”. Ferdinando Uliano della Fim parla di un “punto di svolta”, ma non ha mancato di sottolineare le criticità su Maserati e sulla Gigafactory fantasma di Termoli.
Insomma, il piano ha entusiasmato i politici, meno i lavoratori che restano con le loro preoccupazioni. D’altronde, il 2032, che secondo il piano è l’orizzonte della produzione delle fabbriche per questi nuovi modelli, sembra un traguardo lontano, quando in fabbrica oggi si vive di cassa integrazione e poche certezze.
Questo il Piano Industriale Stellantis sito per sito
A Pomigliano, dal 2028, sarà installata la nuova piattaforma (STLA-SMALL), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’estensione della produzione della Panda (detta anche Pandina) fino al 2030, seguita dall’introduzione della nuova generazione dello stesso modello.
A Mirafiori sarà basata la produzione della 500 ibrida e della nuova generazione della 500 BeV elettrica, in aggiunta alla prosecuzione dell’attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del Gruppo. Il capoluogo piemontese sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del Gruppo, riaffermando così la propria leadership nell’economia circolare, e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e per lo sviluppo delle batterie.
Novità anche per lo stabilimento di Cassino, dove verrà introdotta la piattaforma STLA-LARGE (oltre allo sviluppo in anteprima mondiale delle architetture elettroniche STLA-Brain e STLA-Smart Cockpit), su cui saranno prodotti tre nuovi modelli. Dal 2025, infatti, sarà prodotta la nuova Alfa Romeo Stelvio, dal 2026 la nuova Alfa Romeo Giulia, e – a seguire – una nuova vettura top di gamma. È peraltro in valutazione la produzione di Alfa Romeo Stelvio e Giulia nelle versioni ibride, oltre che elettriche.
Melfi beneficerà nel corso dei prossimi anni del lancio di 7 nuovi modelli: dal 2025 sarà prodotta la nuova DS n°8, la nuova Jeep Compass, la nuova Lancia Gamma e la nuova DS7, tutte elettriche. Di questi, tre modelli – Jeep, Gamma e DS7 – saranno anche ibridi, il che triplica la previsione dei volumi prodotti. Questi modelli saranno realizzati sulla piattaforma STLA-MEDIUM.
Ad Atessa – oltre all’introduzione di “Stellantis CustomFit”, il programma di conversione e personalizzazione e, da fine 2024, della produzione di veicoli elettrici – dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van, appositamente studiata per la massima competitività nei confronti della concorrenza internazionale. Il sito abruzzese, fiore all’occhiello dell’industria italiana che esporta all’estero in 75 paesi oltre l’80% della sua produzione, svolgerà sempre più un ruolo centrale nel piano strategico di Stellantis.
Modena diverrà il polo dell’alta gamma, orgoglio del Made in Italy, coinvolgendo in tale missione l’ecosistema produttivo della Motor Valley al fine di sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità, parte di un complessivo sforzo di valorizzazione del marchio “Made in Italy” rivolto esclusivamente alle auto alto di gamma prodotte nel nostro Paese.
Riguardo Termoli e la Gigafactory di ACC, Stellantis ha ribadito il suo impegno nel sostegno finanziario della joint venture, che comunicherà il suo piano nel 2025 e che resta aperta a studiare la realizzazione della Gigafactory in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese.