7 milioni di debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni. Ieri approvato in aula il debito fuori bilancio, ma non senza polemiche.
A Natale ci si aspetta di ricevere doni che rendono felici, ma quello che quest’anno i cittadini di Pomezia si trovano sotto l’albero è tutt’altro che gradito.
Il Consiglio comunale pometino ha, infatti, discusso uno scostamento di bilancio di quasi 7 milioni di euro, a causa come sottolinea il Sindaco Veronica Felici “Di scelte scellerate compiute in passato e che noi oggi ereditiamo, che oggi certifichiamo e a causa delle quali le casse del Comune avranno grandi difficoltà.”
“A un Consiglio Comunale spesso attento ad ogni provvedimento che viene votato in aula e che ama fare previsioni di catastrofi sui conti comunali o su chissà quale operazione volta al declino della città – fa presente il Sindaco – è che forse tutta questa grande attenzione in passato non c’è stata; forse questa scrupolosità nel controllare ogni cosa che succede in quest’aula doveva essere usata anche in passato. Mi chiedo come sia stato possibile che queste due situazioni debitorie non siano state interrotte a tempo debito” ha proseguito Felici.
All’ordine del giorno del Consiglio Comunale di oggi a Pomezia, dunque, due argomenti sostanziali per il futuro città, due debiti fuori bilancio, entrambi risalenti a operazioni compiute dall’Amministrazione pentastellata, precedente all’attuale a guida Felici.
In particolare, i debiti si riferiscono uno all’acquisizione delle aree dove è stata costruita l’isola ecologica a Torvajanica, l’altro all’annosa vicenda Acea Ato 2.
“Parliamo di fatto di circa 7 milioni di euro di debiti che questa amministrazione ha dovuto portare, con grande senso di responsabilità all’attenzione del consiglio comunale, per essere riconosciuti, dietro sentenze definitive emesse dai tribunali che ci condannano a pagare” ha precisato l’assessore a Finanza e Patrimonio, Massimo Abbondanza.
“Nel primo caso non si comprendono le ragioni perché nonostante ci siano stati reiterati tentativi da parte della proprietà di addivenire ad un accordo economico, si è voluto dar vita ad un contenzioso legale e da un’ipotesi di acquisto per il valore di € 100.000 siamo arrivati dopo un lungo contenzioso a doverne pagare oltre 1.200.000 con gravi responsabilità politiche di chi ha condotto la vicenda e con l’aggiunta della beffa di oltre € 100.000 di spese legali.” Ha proseguito l’amministratore di centro destra alla guida della città.
“Nel secondo caso parliamo di come si sia potuto arrivare ad un debito di oltre 4 milioni di euro con Acea Ato 2, nonostante la precedente amministrazione a guida cinque stelle avesse addirittura ceduto gratuitamente, senza richiedere nessun tipo di accordo preventivo ad Acea Ato 2 , la gestione dell’acquedotto locale. Anche in questo caso si è dato vita ad un inutile contenzioso senza in alcun modo pensare di accantonare le risorse relative allo stesso ed addirittura alimentandole anche in questo caso con spese legali per oltre 200.000 euro, soccombendo e arrivando addirittura al decreto di pignoramento dei conti del Comune.” Sottolinea ancora Abbondanza
“Solo il grande senso di responsabilità di questa amministrazione ha consentito quantomeno di mettere la parola fine a due annose vicende. Va tristemente sottolineato come i protagonisti diretti di questo danno e cioè i consiglieri che all’epoca dei fatti sedevano in consiglio comunale, hanno abbandonato l’aula senza motivata ragione, facendo di fatto come lo struzzo, nascondendo la testa sotto la sabbia.” Ha attaccato l’assessore
“Purtroppo, sono costretto a segnalare ai cittadini che, chi negli anni ha prodotto questi ingenti danni, oggi si permette di abbandonare l’aula consiliare e di criticare chi invece come noi con grande senso di responsabilità sta lavorando tutti i giorni per risollevare le sorti della nostra città” ha concluso Abbondanza.
Ma l’opposizione non ci sta a passare come coloro che fanno gli struzzi, o peggio ancora che scappano di fronte ai debiti ereditati.
“Nessuna fuga – sottolinea Eleonora Napolitano capogruppo del PD – siamo usciti dall’aula perché la relazione dei revisori dei conti ha approvato con riserva il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, perché non c’è la certezza della copertura finanziaria e soprattutto perché l’amministrazione comunale non ha richiesto la rateizzazione secondo quanto previsto dal Tuel. Azzerare il fondo contenzioso è un rischio per le casse del Comune come hanno sottolineato i revisori dei conti” Queste le motivazioni dunque che hanno portato l’opposizione ad uscire dall’aula prima del voto.
Insomma un rimpallo di responsabilità. Ma cosa hanno detto veramente i revisori dei conti? Il parere è depositato in due relazioni, i verbali n. 88 e n. 89 che si riferiscono ai due debiti fuori bilancio descritti dall’assessore Abbondanza.
In entrambi i verbali i revisori dei conti, la Dott.ssa Silvana Corsi, il Dott. Felice Ranieri Petrucci, la Dott.ssa Maria Maddalena Miuccio, fermo restando il riconoscimento delle sentenze dei tribunali hanno evidenziato delle criticità, ne soprattutto sugli equilibri di bilancio e così scrivono:
“Il Collegio dei revisori rileva la tardività del riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio in considerazione anche del fatto che a seguito della verifica di cassa del terzo trimestre 2024
(verbale n. 84 del 4/11/2024) il Collegio dei revisori è venuto a conoscenza che è intervenuto nel
frattempo atto di pignoramento del Tribunale di Milano notificato all’Ente in data 08/07/2024 e che è attualmente in essere un pignoramento sui conti correnti postali dell’Ente pari ad euro
7.684.546,52 (pari all’importo di € 5.123.031,01 aumentato della metà).Si invita l’Ente a tenere
conto di eventuali oneri aggiuntivi.” Si legge nel verbale, ma i revisori aggiungono un passaggio che esprime preoccupazione sul rischio di non mantenere l’equilibrio di bilancio azzerando il fondo contenzioso, senza aver esperito, come dice la legge, al tentativo di rateizzazione.
“Il Collegio dei revisori, inoltre, in merito alle modalità di copertura evidenzia quanto segue:
l’utilizzo completo del Fondo Contenzioso accantonato nel risultato di amministrazione
dell’ultimo rendiconto approvato pari ad € 2.002.319,54 e l’utilizzo del Fondo Contenzioso
dell’esercizio 2024 per euro 1.638.695,38 comporta seri rischi sulla salvaguardia degli equilibri
di bilancio e pertanto sorge la necessità che venga tempestivamente ricostituito con valori
congrui in relazione al rischio di soccombenza di tutte le cause in corso;
l’Ente è in anticipazione di tesoreria e pertanto il dover tempestivamente provvedere al
pagamento del suddetto debito comporta ulteriori aggravi sulla situazione finanziaria dell’Ente;
il rinvio all’anno 2025 della somma di euro 10.877,67, non essendo intervenuto nessun accordo
con i creditori non è conforme a quanto stabilito dall’art. 194 comma 2 del D.Lgs.267/2000 “. Questa la nota dei revisori dei conti che chiede all’Ente di avviare ed inviare tutta la documentazione alla Corte dei Conti, di monitorare e verificare se sussistano responsabilità in capo al comune e di agire per il recupero delle somme e, nell’esprime parere favorevole, lo condizionano scrivendo:
“Esprime parere favorevole sul riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio con riserva
sulla modalità di copertura in quanto non è conforme a quanto previsto dall’art. 194 comma 2 del
D. Lgs. 267/2000.”
Una cosa è certa: ci sono circa 7 milioni di euro di debiti fuori bilancio che vanno saldati, ma i revisori dei conti consigliano di fare degli atti che non pregiudichino ulteriormente le casse del comune, mentre il Comune vuole estinguerli immediatamente azzerando il fondo contenzioso. Sarà la scelta giusta? L’unica vera strada sarà invece di evitare ulteriori debiti fuori bilancio e mettere in atto politiche economiche che portino ad un miglioramento delle casse comunali a beneficio dei cittadini.