Maggioranza e opposizione a Grottaferrata ai ferri corti. Botta e risposta sulla derattizzazione nelle scuole e ieri la protesta dell’opposizione che ha abbandonato il Consiglio Comunale che le stesse opposizioni avevano richiesto.
Alla base della presa di posizione la composizione dell’ordine del giorno del Consiglio comunale. E’ stato Luciano Andreotti a parlare per la minoranza.
“Il 2 gennaio abbiamo constatato che nell’ordine del giorno non c’erano piĂą le interrogazioni, ma è stato il punto sul regolamento comunale. Il nostro regolamento prevede all’art.49 che se si presenta un atto deliberativo, come è il regolamento che avete inserito, le interrogazioni non possono essere discusse. PerchĂ© lo avete fatto? PerchĂ© avete lasciato le mozioni? Anche le mozioni non potrebbero essere discusse. Il presidente è stato di parte scegliendo lui cosa mettere nell’ordine del giorno del consiglio comunale.” ha detto Andreotti
Il presidente del Consiglio Massimo Garavini ha provato a spiegare la situazione “L’ordine del giorno è stato esposto in conferenza capigruppo. Il primo punto che è il regolamento era giĂ passato in commissione e deciso all’unanimitĂ di inserirlo nel consiglio comunale. Poi è stata avanzata la richiesta da parte dell’opposizione ai sensi degli articoli 17 e 21 del regolamento del consiglio comunale che ci obbligava a convocarlo entro i termini previsti e quindi la interrogazione presentata da Andreotti non può essere inserita. Ma al consigliere Andreotti la risposta scritta è stata giĂ mandata, non poteva essere portata in consiglio proprio per art 49. Le interrogazioni verranno poste in esame al prossimo consiglio utile.“
Gli ha fatto eco Fabrizio Mari “Ma scusate (rivolto alla minoranza n.d.r.) ma questi due atti che avete presentato cosa sono? Mozioni, ordini del giorno, delibere? Fatecelo capire prima di andare avanti”
Il Segretario generale Scarsella è intervenuto spiegando la differenza “Se un quinto dei consiglieri comunali richiede la convocazione del consiglio, questo per legge deve essere convocato entro 30 giorni, indipendentemente dai punti da inserire. I due punti richiesti dall’opposizione hanno seguito questo iter, l’interrogazione no e quindi ricade sotto la disciplina dell’art. 49 del regolamento comunale che non prevede la trattazione delle interrogazioni quando si presentano atti deliberativi.”
Una spiegazione lineare ma sulla quale l’opposizione, dal canto suo, ha avuto che ridire, nonostante il Presidente del Consiglio facesse rimarcare che all’unanimitĂ la conferenza dei capigruppo aveva deciso di inserire la discussione del regolamento al primo consiglio utile
Anche il Sindaco Di Bernardo è intervenuto “Abbiamo adempiuto al rispetto dei 30 gg per rispondere all’interrogazione presentata. La risposta è stata data, sarĂ letta al prossimo consiglio come prevede il nostro regolamento. C’è un riscontro dettagliato con le note dei dirigenti. Detto ciò rilevo che oggi gli atti presentati sono due mozioni e va bene, ma mi pare che ci sia un tentativo strumentale “
Andreotti a quel punto ha affermato “Io non intendo derogare al regolamento. O si discute oppure no. Non vogliamo derogare ai regolamenti comunali e quindi vi chiediamo di ritirare il primo punto all’ordine del giorno” (il regolamento sulla definizione degli atti d’obbligo n.d.r.)
Alessandro Cocco ha chiesto espressamente di volere un consiglio comunale dedicato alle sole opposizioni, alla presentazione delle loro istanze al quale ha risposto la consigliera Pavani “Noi saremmo gli antidemocratici? Abbiamo bypassato le raccomandazioni al sindaco, veniamo tacciati per non essere democratici. Ci sono le mozioni e adesso dite che le ritirate. Vogliamo condurre e fare dei consigli in base alle regole e rispettando le decisioni che vengono prese?”
Alessandro Cocco alla fine ha replicato dicendo “Se non viene ritirato il primo punto, siamo noi che ritiriamo le mozioni.” E così l’opposizione ha fatto, lasciando il consiglio comunale.
Quindi l’opposizione ha pensato bene di non affrontare il consiglio comunale creando un caso, che alla luce della spiegazione del Segretario generale era stato chiarito. Piuttosto che trovare una soluzione ha preferito non partecipare alla seduta consiliare.
Il consiglio è poi proseguito con l’approvazione di un importante regolamento sulla definizione degli atti d’obbligo. Una svolta epocale secondo l’assessore Massimo Roncati.
“E’ una novitĂ assoluta per Grottaferrata. Il regolamento ha una finalitĂ precisa che è frutto anche dell’ereditĂ del passato. La cessione al patrimonio pubblico delle aree derivanti dalle opere di urbanizzazione. – ha spiegato l’assessore – Andremo a verificare, anche se abbiamo giĂ fatto una ricognizione al riguardo, tutti gli atti d’obbligo che non si sono compiuti, per recuperare le aree utili alla collettivitĂ . In alternativa provvedere a recuperare il corrispettivo delle aree sotto forma di monetizzazione degli standard. – ha affermato l’assessore – Su cento atti d’obbligo solo il 20% è stato risolto. Questo regolamento consente a chi non l’ha mai fatto ad allinearsi rispettando l’atto di obbligo cedendo le aree al Comune, oppure pagando gli oneri.”
E’ proprio una svolta per il Comune che regolarizzerĂ tante situazioni rimaste irrisolte da ormai oltre trent’anni, recuperando o terreni e aree da destinare alla collettivitĂ o la monetizzazione di quegli oneri da utilizzare per iniziative sul territorio.
Al termine del Consiglio comunale, però la maggioranza che sostiene il sindaco Di Bernardo ha voluto scrivere una nota su quanto accaduto in consiglio e soprattutto sul comportamento dell’opposizione, che riportiamo di seguito:
“L’Amministrazione Comunale di Grottaferrata esprime profondo sconcerto e stupore di fronte alla decisione dell’Opposizione di abbandonare l’Aula consiliare in apertura del Consiglio di oggi, giovedì 9 gennaio 2025. Tale gesto, oltre ad essere un segno di inadeguatezza politica, denota una totale assenza di senso di responsabilitĂ verso la comunitĂ e di rispetto nei confronti del Consiglio comunale, convocato su invito della stessa Opposizione, la quale subito dopo l’apertura ha ritirato i punti e abbandonato i lavori.
Si ritiene inaccettabile che l’Opposizione pretenda di discutere esclusivamente i punti all’Ordine del Giorno che ha proposto, rifiutando di confrontarsi sui temi fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio, discussi e approvati tra l’altro nel corso di una regolare Conferenza dei Capigruppo, organo deputato a stabilire i lavori del Consiglio.
In particolare, l’Opposizione ha tentato di boicottare l’approvazione del Regolamento sulla definizione degli Atti d’Obbligo, urbanistici.
Un provvedimento epocale che permetterĂ di risolvere una questione pendente da oltre cinquant’anni, riguardante la cessione di opere e standard.
Un’analisi dettagliata delle pratiche, che coinvolge ben 92 casi, ha infatti evidenziato la complessitĂ della situazione e la necessitĂ di un intervento normativo chiaro e condiviso. Il nuovo Regolamento rappresenta uno strumento fondamentale per garantire trasparenza, efficienza e certezza del diritto, la cui necessitĂ emerge dai dati raccolti e analizzati dall’Amministrazione, rispetto agli obblighi di cessione di opere e standard e dai quali risulta che:
il 22,8% delle pratiche è stato risolto;
il 33,7% è in attesa di acquisizione;
il 43,5% richiede ancora una valutazione.
L’opposizione, con il suo comportamento, dimostra di non essere interessata al bene comune e di preferire le sterili e pretestuose polemiche o la smania di protagonismo alla risoluzione dei problemi concreti dei cittadini. – prosegue la nota della maggioranza
Nonostante questo, la Maggioranza, compatta, ha approvato il Regolamento sulla definizione degli Atti d’Obbligo e ringrazia l’Assessore Massimo Roncati, il Presidente della Commissione urbanistica Gianfilippo Coromaldi, il Dirigente del Servizio Tecnico/ambiente Andrea Trinca e gli Uffici comunali per l’ottimo lavoro svolto.
L’Amministrazione Comunale per il futuro invita le Minoranze a riconsiderare le proprie posizioni e a tornare a confrontarsi con spirito costruttivo sui grandi temi della CittĂ . Il bene di Grottaferrata non può essere ostaggio di giochi politici.