Lo scalo della discordia e la rincorsa a soluzioni che cerchino di placare la rabbia dei cittadini, sembra essere questa l’unica preoccupazione dell’ex sindaco Ottaviani e del sindaco Mastrangeli.
Ma ognuno per proprio conto. Nicola Ottaviani, segretario della commissione bilancio della camera dei deputati, ha chiesto, due giorni fa al Prefetto di Frosinone di valutare la possibilità di istituire la cosiddetta “zona rossa” temporanea, nell’area esterna della stazione ferroviaria di Frosinone, oltre che nelle relative pertinenze del sito, durante l’effettuazione dei lavori da parte della società ferrovie dello Stato S.p.A., volti all’integrale riqualificazione della infrastruttura.
Un atto firmato dal parlamentare senza nessun coordinamento con il suo ex assessore e oggi sindaco di Frosinone, che a sentire i bene informati di Palazzo Munari, non l’ha proprio presa bene.
“La valutazione della proposta trova origine dalla durata dei lavori, dalla complessità degli stessi e dell’impatto sulla circolazione stradale, oltre che sulle abitudini dei pedoni, comportando la necessità di istituire percorsi pedonali obbligati, rispetto ai quali non appare semplice garantire agevolmente i livelli ottimali di pubblica sicurezza, anche in conseguenza della permanenza in pianta stabile di soggetti in condizioni di irregolarità amministrativa, spesso meritevoli di precipue attenzioni da parte delle forze dell’ordine.” Recita la nota del parlamentare che tradotto significa non avete pensato a tutte queste cose lo faccia ora il Prefetto, intervenendo di fatto in una vicenda locale.
Detto fatto. Ieri il Prefetto Ernesto Liguori ha convocato tutti in prefettura. Il Sindaco Riccardo Mastrangeli, il Comandante della Polizia Locale Dino Padovani, il Questore dr. Pietro Morelli, ai comandanti delle Forze dell’Ordine, ai rappresentanti di Polfer e Rete Ferroviaria Italiana, oltre che degli istituti di vigilanza. Presente anche il consigliere Sergio Crescenzi in rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale.
“In ragione dell’apertura del cantiere di Rete Ferroviaria Italiana nella stazione, l’area ha inevitabilmente subito una serie di cambiamenti a livello di viabilità e per quanto concerne le esigenze di sicurezza e sorveglianza – ha dichiarato il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli a conclusione dell’incontro – A tal proposito, quindi, di concerto con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, si procederà a istituire una pianificazione dedicata e speciale di tutti i servizi di sorveglianza della zona, che sarà oggetto di una perimetrazione specifica, mediante provvedimenti di carattere straordinario. Le attività, volte a garantire maggiore sicurezza – mediante potenziamento del sistema di videosorveglianza e dei servizi di controllo del territorio – saranno condotte congiuntamente da Rfi, forze dell’ordine, polizia locale e polizia provinciale, ognuno per la parte di propria competenza.”
Quindi la prima azione sarà quella della videosorveglianza, che bisognerà capire entro quando sarà possibile farla entrare in vigore per rispondere alle richieste del Sindaco.
“In particolare – ha proseguito il Sindaco Mastrangeli – ho fatto esplicita richiesta a Rfi affinché venga data massima priorità ai lavori per la riapertura dell’accesso pedonale da via Pergolesi. La richiesta è stata fatta propria da Rete Ferroviaria Italiana, che ha preso l’impegno di concludere le operazioni nel più breve tempo possibile per ripristinare l’accesso pedonale in 8 mesi.”
Quindi ben 8 mesi per ripristinare l’accesso pedonale, al netto di problemi e ritardi, il che significa un anno di attesa per i pendolari, costretti a fare lo slalom per raggiungere la stazione.
Saranno previsti anche servizi di tutela e prevenzione con la Polizia Locale e la messa in sicurezza dell’area, con la regia del Prefetto che evidentemente visto il caos e le pressioni ricevute ha deciso di prendere in mano la situazione.
Ma la chicca del Sindaco, che non poteva essere da meno di Ottaviani, è stata l’idea del Daspo Urbano.
“In merito alla realizzazione imminente di una perimetrazione specifica dell’area dello Scalo, condivisa da tutti i partecipanti alla riunione odierna, il Comune individuerà ulteriori aree pertinenziali alla stazione ove dare attuazione, per tutta la durata del cantiere, al cosiddetto “Daspo urbano nei confronti dei responsabili di condotte moleste o che limitino la libera accessibilità e fruizione dei luoghi ”. Ha aggiunto il Sindaco a fine riunione dal Prefetto.
Ora a che possa servire un daspo urbano è francamente difficile da capire, visto che va regolamentato, ma soprattutto chi controllerà la sua attuazione? Intanto va detto che questo provvedimento non sarà immediatamente esigibile, perché per renderlo tale bisognerà modificare il regolamento della Polizia Locale e farlo approvare dal consiglio comunale. E vista l’aria che tira in consiglio non è detto che sia possibile farlo in tempi rapidi.
In sostanza le proposte di Mastrangeli rischiano di restare solo su carta, visto che la videosorveglianza e il daspo urbano, non potranno essere esigibili, così come l’idea della zona rossa di Ottaviani è un altro desiderata, tanto che al riguardo non è emerso nulla dalla riunione dal Prefetto.
Cosa resta di tutto ciò? La rabbia dei cittadini e dei pendolari che non sanno più a che santo votarsi. Una rabbia che oggi si trasformerà in un flash mob organizzato da Laboratorio Scalo a partire dalle ore 15 e di cui vi parliamo in altra parte del giornale.