Nuovo capitolo nell’inchiesta sulla morte di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto dopo un grave infortunio sul lavoro nei campi dell’Agro Pontino. Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Latina, insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonello Lovato, legale rappresentante dell’azienda agricola per cui lavorava la vittima, e del padre Renzo Lovato, amministratore di fatto della ditta.
I due sono accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravata: secondo gli inquirenti, dovrebbero impiegato almeno sette braccianti agricoli privi di permesso di soggiorno, tra cui lo stesso Singh Satnam, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Latina, hanno preso il via il 17 giugno 2024, giorno in cui Singh rimase gravemente ferito sul luogo di lavoro. Gli investigatori, grazie all’analisi dei telefoni e dei social dei lavoratori trovati nei campi al momento dell’incidente, hanno ricostruito il contesto in cui operava l’azienda, raccogliendo anche le testimonianze di quattro braccianti irregolari, i quali, su richiesta dei Carabinieri , hanno ottenuto un permesso di soggiorno per “casi speciali”.
L’inchiesta prosegue per far luce sulle responsabilità e sulle condizioni di lavoro imposte ai braccianti impiegati nei campi. L’arresto dei due Lovato potrebbe rappresentare solo un primo passo in un’indagine che si preannuncia ancora lunga.