Ha tenuto banco la notizia secondo la quale il tesoriere del Comitato Civico, Laboratorio Scalo, il sacerdote don Paolo della Peruta, avrebbe pagato i manifesti fatti affiggere dal Comitato con i soldi delle elemosine.
Un fatto che una volta verificato si รจ rivelato una non notizia, una fake news, ma che ha portato il Comitato Civico a prendere posizione con una nota a firma del presidente del Comitato, Luca Teatini che riportiamo integralmente di seguito e che pone la parola fine ad un tentativo tanto maldestro, quanto miserabile e mal riuscito per questo, di delegittimare il Comitato stesso e don Paolo.
“Il Comitato Civico Laboratorio Scalo intende fare luce sulla sgradevole vicenda in cui รจ stato trascinato, e che ha investito in prima persona don Paolo della Peruta e la parrocchia a lui affidata.
Il Comitato ha avuto da sempre lo scopo di promuovere iniziative culturali, sociali, ecologiche, e di attenzionare alle Amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, le problematiche del Quartiere prima, e poi di tutta la Cittร , per il bene comune.
Fin dalla sua costituzione (2010), don Paolo riveste la carica di tesoriere e detentore della cassa utilizzata per i pagamenti che possono rendersi necessari per le attivitร svolte dal comitato stesso.
Si precisa che la suddetta cassa raccoglie i soli denari contanti provenienti dallโautotassazione dei membri del comitato stesso, e che proprio per la sua esigua consistenza non ha mai avuto necessitร di un conto corrente.
Nel caso del pagamento oggetto di illazioni, il tesoriere dovendo effettuare il pagamento PagoPa di poche decine di euro, dopo aver concordato e specificato con lโufficio ICA lโesattezza del contenuto dellโaffissione, ha utilizzato un conto corrente nelle sue disponibilitร solo come mezzo di pagamento, essendo giร in possesso della relativa somma in contanti fornitagli dal comitato.
Inutile dire che lโattivitร pastorale di don Paolo, nota a tanti, anche a tante famiglie bisognose che quotidianamente usufruiscono di aiuti di ogni tipo, avrebbe dovuto far escludere a chiunque la fantasiosa ipotesi di un eventuale uso indebito del denaro della comunitร .
Seppur amareggiati per le insinuazioni avanzate e per le modalitร decisamente irrispettose, la risonanza attribuita alla vicenda consentirร al Comitato Civico Laboratorio Scalo di ottenere una maggiore visibilitร per le iniziative attraverso le quali continuerร a far sentire con lo slancio e la correttezza di sempre, la propria voce sulle criticitร della Cittร nellโinteresse dei diritti dei cittadini e del bene comune.
Il presidente
Luca Teatini
Fin qui le parole del Presidente del Comitato Laboratorio Scalo. Ma non possono sfuggire alcune cose al riguardo. La prima il tentativo maldestro architettato per screditare il Comitato che da sempre si batte per migliorare le condizioni di quel quadrante della cittร , colpendo una delle persone piรน significative come don Paolo.
Un comitato, quello di Laboratorio Scalo che negli anni รจ diventato non solo un pungolo, ma una vera e propria spina nel fianco per chi amministra Frosinone. Un comitato che chiede soluzioni al traffico, allo smog, alle polveri sottili e al PM10 che i cittadini respirano quotidianamente e che sono fonti di malattie cardiovascolari e tumorali. E tutto ciรฒ รจ evidenziato non da fantasie complottista, ma dai dati delle centraline dell’Arpa e quelle fatte installare a proprie spese da altri comitati limitrofi che evidenziano come Frosinone sia tra le cittร piรน inquinate d’Italia.
La seconda cosa che balza agli occhi รจ la miseria umana che accompagna queste azioni. Come รจ stato possibile che dati sensibili come i pagamenti che tutti i cittadini fanno all’ICA, siano diventati di dominio pubblico? Chi, violando la legge sulla privacy, avrebbe fornito queste informazioni? A quale persona sono state date queste informazioni e perchรฉ, con quale finalitร ? Sono state sollecitate da qualcuno?
La polizia, come nel caso delle scritte anonime contro l’avvocato Marzi, dovrebbe d’ufficio aprire una indagine al riguardo, soprattutto perchรฉ รจ inammissibile che i dati sensibili dei cittadini possano essere trattati con siffatta leggerezza. Oggi รจ toccato a don Paolo e al comitato, domani a chi?
Questa miseria umana รจ frutto di cosa? Invidia? Leggerezza di un dipendente dell’ICA o di qualche dipendente del Comune? Volontร di “far tacere” un comitato di cittadini che hanno avuto l’ardire di sfidare il potentato di turno? Del tentativo di creare un gossip?
Non lo sappiamo e forse mai lo sapremo. Sappiamo perรฒ e tutti i cittadini pure, che di quanto accaduto resterร solo la miseria umana.