Si svolgerà giovedì 20 febbraio a Velletri, il convegno “Mafie e criminalità: strategie di comunità, contro il silenzio e l’indifferenza”.
L’appuntamento è alle ore 16.30, presso la Sala Tersicore del Comune di Velletri, in piazza Cesare Ottaviano Augusto. L’evento, promosso da “Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie” e dall’Associazione Libera contro le mafie, proverà ad approfondire quello che succede sul territorio e a comprendere quali sono le strategie per conoscere e contrastare i fenomeni di criminalità organizzata.
L’evento sarà uno spazio di confronto tra cittadini, istituzioni e associazioni con l’obiettivo di creare una rete territoriale e cercare di trovare insieme strumenti e strategie per riconoscere e contrastare un fenomeno che distrugge territori, economie e tessuto sociale.
Al tavolo dei relatori si alterneranno Irene Giusti, presidente Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie; Arcangela Galluzzo, coordinatrice regionale Avviso Pubblico Lazio e Gianpiero Cioffredi, referente Libera Lazio. A moderare l’incontro sarà la giornalista Eugenia Belvedere.
Accanto alle organizzazioni mafiose tradizionali – Cosa nostra, ‘ndrangheta e Camorra – da decenni nel Lazio operano gruppi criminali autoctoni che condividono spazi, ridisegnando alleanze e strategie.
Non solo traffico di droga e prostituzione, ma dalle inchieste della magistratura e dall’osservazione dei territori, è più volte emersa l’esistenza di forme ibride di criminalità a cavallo fra legalità e illegalità.
Gli interessi criminali del territorio fanno da ponte fra ciò che è mafia e ciò che non lo è. In questo quadro emergono figure di imprenditori e professionisti.
Questi si sostituiscono ai mediatori legali, inquinando economia e tessuto sociale, talvolta allungando le mani su settori importanti delle amministrazioni locali, condizionandone pesantemente l’attività a danno della qualità dei servizi per i cittadini.
Il convegno “Mafie e criminalità: strategie di comunità, contro il silenzio e l’indifferenza” nasce proprio con l’idea di fare il punto su questi temi, provando a immaginare le strategie più efficaci, a partire dall’esigenza di fare rete fra associazioni territoriali, nazionali e amministrazioni pubbliche come risposta alle aggressioni del territorio da parte di mafiosi e corrotti.
Perché per costruire una comunità impermeabile alle mafie, dobbiamo riconoscerne la presenza, combattere la normalizzazione dei fenomeni mafiosi e corruttivi e iniziare a lavorare tutti e tutte insieme per una “legalità organizzata”.