E’ un fiume in piena Rosa Roccatani dopo l’endorsement di alcuni sindaci del territorio a favore dell’attuale Commissario della Asl di Frosinone, Sabrina Pulvirenti, che secondo i primi cittadini meriterebbe di essere nominata dal Presidente Rocca Direttore Generale.
Secondo la Segretaria generale dell’Ugl, la eventuale riconferma dell’attuale Commissario sarebbe sbagliato, visto che quanto detto e annunciato in questi anni di permanenza non si è tradotto in azioni ed anzi alcuni servizi inaugurati con grande clamore sono tutt’oggi fermi al palo.
Così hanno affermato i sindaci lodando la Commissaria: “è risultata altamente qualificata , ne è la prova, l’emissione dell’atto aziendale, i servizi complementari nuovi: l’elettrofisiologia cardiaca con impianto di pacemaker, la radiologia interventistica, la chirurgia vascolare, senza dimenticare, la nuova oncologia di Anagni.”
Proseguendo, “La Commissaria ha dimostrato di saperci fare, su due importanti criticità dell’azienda: la spesa farmaceutica e la mobilità passiva. La prima era praticamente fuori controllo, al punto che con uno stesso codice di gara al quale era assegnato un tetto di spesa, si arrivava a impegnare il bilancio per cifre da record. La seconda, per la prima volta, nel bilancio previsionale del 2025 vede una riduzione della mobilità passiva (appena 2 milioni di euro), ma che segna il principio di un’inversione di tendenza”.
Roccatani parte proprio da queste considerazioni rese pubbliche dai sindaci. “Ebbene, vero è che le criticità non tutte sono attribuibile alla Commissaria, poiché lo smantellamento del servizio sanitario risale agli ultimi decenni, ma è doveroso informare sindaci: Che, l’atto aziendale, a prescindere delle varie esposizioni dell’atto, viene da chiederci che fine ha fatto? i sindaci promotori dell’articolo stampa se lo sono chiesto perché mai non è ancora approvato dalla Regione? “
“Sui servizi completare nuovi bisogna dire che l’impianto di pacemaker, per quanto di nostra conoscenza, non è affatto nuovo ma da anni attivo, forse è cambiata la tecnica, ma da anni funzionante e a dire il vero risulta essere un servizio sanitario eccellente per gli utenti” Aggiunge la Segretaria dell’Ugl.
“Reale l’attivazione del servizio di Radiologia Interventistica voluta dalla commissaria, peccato però, che per carenza di medici e tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM) è aperto solo alcuni giorni della settimana, tant’è che per carenza di quest’ultimi (TSRM) ci sono difficoltà ad eseguire esami radiologici per garantire i LEA, e le TAC sono ferme.” Prosegue nella sua disamina la sindacalista.
“Nella nostra ignoranza, riteniamo che un servizio così importante necessario a garantire l’emergenza quale è la Radiologia Interventistica dovrebbe essere attivo 24 ore su 24 e non solo alcuni giorni della settimana.” Precisa ancora la sindacalista.
“C’è la volontà della Commissaria di ampliare il servizio, ampliando il ricorso all’acquisto di prestazioni, ma queste suggeriamo che devono essere regolarmente pagate e non come accade, che i professionisti sono ancora in attesa delle spettanze risalenti ai mesi di: giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre. Idem i medici di medicina generale impegnati a smaltire i codici minori al pronto soccorso di Cassino, anche questo inaugurato in pompa magna, che sono in attesa della prevista retribuzione dal mese settembre a tutt’oggi.” Accusa Rosa Roccatani.
“Per la chirurgia vascolare, è che stato assunto un dirigente medico specialista in chirurgia vascolare, ma non risulta che sia attivo un reparto di chirurgia vascolare. E come si dice una rondine non fa primavera.” Prosegue Roccatani.
“In riferimento poi all’attivazione del servizio oncologico di Anagni, ai signori sindaci diciamo che a tutt’oggi rimane la sola inaugurazione da tempo avvenuta, ma del servizio all’utenza nulla di fatto” Insiste ancora la sindacalista nel suo elenco delle cose che non vanno.
“La realtà è un’altra, che non si riattivano i servizi momentaneamente disattivati tra cui: SPDC di Sora Unità Operativa momentaneamente sospesa per la messa a norma, riattivazione inaugurata in pompa magna nell’anno 2019, dopo aver speso circa 900 mila euro, tutt’ora inattiva. Idem, SPDC di Frosinone disattivato momentaneamente nel 2023 tutt’ora inattiva.” Puntualizza Roccatani
“Inoltre, allo stato attuale, sono a rischio il mantenimento del reparto di Urologia, la UOC di malattie infettive, sono stati ridotti i posti della UOC di medicina generale, di osservazione breve intensiva OBI per carenza di medici il servizio viene “garantito” da un medico del pronto soccorso e dulcis fundo, l’ospedale Fabrizio Spaziani in più circostanze definito DEA di II° livello, sprovvisto di un reparto di ortopedia/traumatologia, difetta finanche dei requisiti previsti nel DEA di I° livello.” Sottolinea la Segretaria dell’Ugl.
“Arriva il nuovo Primario del reparto di ortopedia dell’ospedale Spaziani di Frosinone, stranamente senza avere espletato il dovuto avviso pubblico, e apprendiamo dai media in data 18 aprile 2024, che ora il medico specialista c’è ma il reparto resta una chimera. Vige invece l’amara realtà, che nelle ore in cui l’attività è coperta dalla reperibilità, i pochi medici specialisti in ortopedia traumatologia presenti, tranne il nuovo primario, devono far fronte alle esigenze dell’intera provincia.” Incalza la dirigente sindacale che è un fiume in piena nell’elencare le mancanze, a suo dire della Commissaria Straordinaria.
“Riguardo poi la spesa farmaceutica fuori controllo, vale rammentare ai sindaci promotori dell’articolo, che la circostanza viene portata alla luce dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, a seguito di segnalazione dell’ufficio di vigilanza (nota prot. n. 70740 del 7.9.2022, il quale paventavano presunti illeciti sull’utilizzo ripetuto anomalo – illecito ”) dei codici identificativi di gara, effettuando plurimi successivi affidamenti, in violazione dei parametri di spesa ad essi riconducibili. Fatti però risalenti il luglio del 2022, ben lontano dall’insediamento della Commissaria che è avvenuto il 1° novembre 2023. Quindi, non attribuibile alla commissaria.” Precisa la sindacalista.
“Ai sindaci che affermano una riduzione della mobilità passiva, poiché prevista dal bilancio preventivo 2025, ricordiamo che l’effettiva riduzione la vedremo nel bilancio consuntivo e non certo nel bilancio preventivo.” Aggiunge nelle sue considerazioni la Roccatani.
“Scritto quanto sopra, fatto rilevante ma disatteso, che l’attuale commissario nel suo insediamento, tra le varie comunicazioni rivolte alle organizzazioni sindacali, garantiva l’incremento di posti letto recuperando stanze destinate alla degenza e impropriamente utilizzate.” Dice Roccatani che fa il conto dei posti letto attualmente disponibili sul territorio.
“Affermava ancora che i posti letto erano destinati ai malati utenti e non a ristoro di chicchessia. Ebbene trascorso oltre un anno, le stanze destinate alla degenza dei malati continuano ad essere utilizzate impropriamente. Nel caso, si ricorda che con delibera n.1060 del 30/12/2022 la ASL di Frosinone rileva posti letto occupabili n.216 P.O. Frosinone – n.92 P.O. Alatri – n.145 P.O. Sora n.196 P.O. Cassino per un numero complessivo pari a 649,+ 99 privati accreditati che sommati sono 748, ben lontano dai 1.400 previsti in rapporto al numero di abitanti che è del 3 per mille rapportato al numero di abitanti circa 470.000.” Precisa la Roccatani
“Quindi, ai sindaci che dicono che tutto va bene, li invitiamo a dimostrare quali sono i servizi che godono di personale medico , infermieristico, OSS, amministrativo sufficiente ad affrontare le esigenze giornaliere. Dove sono i posti letto recuperati, se è lecito che i professionisti sanitari svolgono attività abbondantemente oltre le 12 ore in contrasto con le norme sull’orario di lavoro, se è normale che moltissimi dipendenti vengono utilizzati in attività non rispondente al profilo professionale, se è auspicabile il perseverare in azioni giudiziarie per vedersi riconoscere i diritti contrattuali, se è decente fare indossare divise ai dipendenti che umiliano la dignità dell’essere, se è accettabile che gli utenti per potersi curare devono pagare di tasca propria o immigrare oltre i confini della provincia” Conclude la sua critica disamina Rosa Roccatani