Uno dei primi atti del Direttore Generale, Arturo Cavaliere, tra un convegno e l’altro e con il beneplacito della Regione, è stato quello di non rinnovare, dal 1 marzo i contratti dei 38 lavoratori amministrativi in somministrazione, lasciando improvvisamente senza reddito decine di famiglie.
Questa scelta ha suscitato indignazione, soprattutto perché molti di questi dipendenti prestavano servizio da oltre 10 anni, e alcuni addirittura da 20, passando da un contratto all’altro con diverse tipologie contrattuali senza mai ottenere una stabilizzazione.
Quindi una azienda pubblica assume con un contratto interinale 38 persone e dopo dieci anni, per altri 20, li manda a casa.

Ebbene la norma sugli interinali è abbastanza chiara. I lavoratori interinali o somministrati possono essere assunti da agenzie specializzate per lavori di breve durata e per un tempo contingentato.
Invece la ASL RM6 li ha usati continuativamente per dieci e anche più anni. Di fatto, sembrerebbe una palese violazione della normativa di legge, che dovrà essere appurata ovviamente, ma che se appurata potrebbe addirittura portare questi lavoratori a dover essere assunti in pianta stabile.
Ma perché la Asl Rm6 ha preso questa decisione? Dietro questa mancata conferma sembrerebbe esserci il timore generato dalle recenti inchieste su gare e concorsi truccati nella sanità laziale.
Nessuno, infatti, vorrebbe assumersi la responsabilità di confermare i lavoratori, nonostante il loro contributo pluriennale all’efficienza del servizio sanitario locale.

A peggiorare la situazione, la Regione Lazio non ha fornito alcun consenso per la stabilizzazione o il rinnovo dei contratti, lasciando i lavoratori in un limbo e alimentando il caos occupazionale.
In questo scenario, anche chi ha cercato di costruirsi un futuro, partecipando ai concorsi pubblici si è trovato di fronte a nuovi ostacoli.
La Regione infatti ha dato il suo placet all’annullamento dell’avviso pubblico della ASL di Frosinone per 25 assistenti amministrativi, già espletato e costato oltre 200.000 euro, per attingere dalla graduatoria della ASL Roma 1.
Si attende la sentenza della sezione di Latina del Tar del Lazio entro inizio aprile, per chiarire la legittimità di questa decisione.
Una vicenda che laspunta.it ha già documentato denunciando lo sperpero di denaro pubblicato e dando voce al comitato dei lavoratori che hanno fatto ricorso al Tar del Lazio.
Anche lo scorrimento della graduatoria del concorso per amministrativi dell’Istituto Zooprofilattico è fermo a causa delle indagini giudiziarie emerse a fine gennaio.
Tutto ciò sta alimentando ulteriore incertezza per i lavoratori precari e per i candidati che speravano in una regolare opportunità di impiego.
Oltre al dramma sociale vissuto dai lavoratori e dalle loro famiglie, la decisione della ASL potrebbe avere ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza sanitaria.
La riduzione del personale rischia infatti di allungare i tempi di attesa e compromettere la continuità dei servizi per i cittadini.
Di fatto questa è la prima decisione dal Direttore Generale della ASL RM6, Arturo Cavaliere. Certamente non un bell’inizio. Una decisione avallata dalla Regione Lazio la quale, a chiacchiere, dice di investire sulla sanità, nei fatti invece di stabilizzare il personale precario, da il consenso a sbarazzarsene.
Di fronte a questa situazione, le istituzioni locali e anche le organizzazioni sindacali, almeno quelle non invischiate nel consociativismo aziendale, dovranno chiedere risposte immediate e un intervento urgente per garantire tutele ai lavoratori coinvolti e salvaguardare la qualità del servizio sanitario pubblico.
Nel frattempo i lavoratori interinali si sono costituiti in un comitato per verificare cosa fare e come far valere i propri diritti.