L’amministrazione Mastrangeli vive ore convulse, proprio alla vigilia di un importante consiglio comunale che si dovrà esprimere sul futuro di piazzale Kambo. Sarà un altro consiglio comunale rovente, soprattutto per le fibrillazioni che hanno alimentato la maggioranza trasversale messa in piedi dallo stesso sindaco Mastrangeli con il consenso di Fratelli d’Italia. Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi ha strappato con il sindaco dopo l’affidamento di un finanziamento alla scuola Campo Coni invece che allo Stadio del nuoto.
Una vicenda nella quale i consiglieri del partito meloniano hanno subito fatto sentire il loro peso politico. La decisione è stata ritenuta uno sgarbo e quindi la maggioranza traballante di Mastrangeli lo è diventata ancora di più.
L’assessore Scaccia ha fatto il pontiere essendo un fedelissimo di Mastrangeli e sabato si è svolto un pranzo riparatore.

Fratelli d’Italia otterrà il finanziamento per lo Stadio del nuoto e molto probabilmente, se la maggioranza supererà indenne il bilancio, è possibile un rimpasto delle deleghe in giunta.
Tutto ciò accade mentre i cittadini restano sempre di più sbigottiti di fronte a quanto accade nel capoluogo ciociaro e il resto dei consiglieri restano alla finestra aspettando gli eventi.
A rompere gli indugi su questa ennesima situazione è però Anselmo Pizzutelli, tra i promotori del consiglio comunale del prossimo 5 marzo su piazzale Kambo che per una volta decide di affrontare i temi politici e non amministrativi, segno ormai che la misura è colma.
“Innanzitutto voglio augurare buon lavoro al sindaco Marzi che ha deciso di sostenere Mastrangeli. In questo modo abbiamo la possibilità di avere a Frosinone la città dei due sindaci. In passato abbiamo avuto anche la città dei due papi, padre e figlio, questa novità ci mancava“
Al di la dell’ironia, Pizzutelli analizza la situazione “L’accordo tra Marzi e Mastrangeli potremmo definirlo il patto dell’ascensore inclinato, visto che Marzi ha chiesto nello scorso consiglio comunale di potersene occupare direttamente affermando che entro un anno l’ascensore sarà attivo e che poi si potrebbe anche dimettere. Certo non abbiamo capito se si riferiva al vecchio ascensore inclinato o a quello nuovo da realizzare” Puntualizza Pizzutelli
“Sono però contento perché cosi Marzi potrà dare seguito a quanto affermato in campagna elettorale e nel suo programma circa la situazione allo Scalo e a piazzale Kambo e che lavorerà come ho fatto io e spero che Marzi ci dia quelle risposte che non sono mai arrivate da Mastrangeli” Incalza ancora il consigliere comunale.
“Se mi chiedete se questa sia stata la scelta giusta, non rispondo per ora. Mi limito ad osservare quanto sta accadendo e non mi pare che ci sia stato un patto programmatico, ma quasi un sostegno a Mastrangeli. Ho avuto l’impressione e non solo io, che Marzi si riconosca nel programma di Mastrangeli, quindi adesso il BRT va bene? Eppure Marzi è andato in giro con il metro per dimostrare che quel progetto era sbagliato, così come sulla pedonalizzazione della piazzetta davanti alla Sacra Famiglia spero non abbia cambiato idea.” Prosegue Pizzutelli che ritorna sull’ascensore inclinato
“Sull’ascensore inclinato si riteneva di far ripartire quello vecchio con una spesa di 130 mila euro. Certo l’esperienza di Marzi può essere utile per evitare di ripetere gli errori e poi due sindaci sono meglio di uno, parafrasando una vecchia pubblicità.” Ironizza ancora Pizzutelli che poi si sofferma sulle ultime fibrillazioni della maggioranza Mastrangeli
“Io non credo che se dovesse venire il Commissario si perdano i soldi del PNRR, perché bisogna capire se i soldi sono stati chiesti per opere necessarie o utili relativamente ad un progetto e ad una visione della città o se sono stati chiesti dei soldi tanto per prenderli senza una visione di città e della capacità degli uffici di seguire il cronoprogramma” Prosegue Pizzutelli che rispetto a quanto sta accadendo ha una sua teoria.
“Di fronte a consiglieri, liste civiche e partiti che vogliono il cambiamento a favore dei cittadini il sistema reagisce con l’istinto di conservazione. Questo è un atteggiamento tipico del regno animale e di tutte le specie. Questo istinto di conservazione si può applicare anche alla politica che di fronte al rinnovamento adotta delle strategie per la sopravvivenza e per rimanere incollati alle poltrone“. Conclude Pizzutelli e alla luce di quanto accade dentro palazzo Munari come dargli torto, soprattutto se si va a vedere nel dettaglio delle competenze di alcuni personaggi politici che oggi siedono su quelle poltrone, come si diceva un pò di tempo fa, senza arte ne parte.