Alcuni utenti sui social denunciano le condizioni vergognose di Villa Albani, una struttura sanitaria che cade letteralmente a pezzi: crepe profonde nei muri, intonaco scrostato, pavimenti sconnessi che mettono in difficoltà gli anziani, mentre un odore nauseabondo di fogna riempie gli ambienti.

Gli operatori sanitari, invece di lavorare in condizioni dignitose, sono stipati in uno stanzino soffocante, circondati da scatole e fascicoli, con meno spazio di un allevamento intensivo.

Il bagno del personale? In comune con persone senza fissa dimora, senza nemmeno la possibilità di chiudersi dentro, perché la chiave è sparita e nessuno sa dove sia finita.

Intanto, mentre i problemi si accumulano, le persone mendicano un appuntamento medico prima che sia troppo tardi, il personale sanitario è costretto a lavorare in condizioni indegne e gli utenti vengono accolti in un edificio che sembra uscito da un bombardamento.
Come si può accettare di lavorare in queste condizioni e accogliere gli utenti in un luogo simile? Ma cosa fa la direzione sanitaria, cosa fa il sindacato per tutelare i lavoratori e i cittadini?

A prendere posizione Lina Giannino, già candidata sindaco ed ex consigliere comunale di Anzio. “Oggi Villa Albani, queste le foto di un edificio che cade a pezzi nelle sale e nel corridoio del CUP. Nella stanza a dx del CUP un odore di fogna toglie il fiato . Un pavimento sconnesso mette a dura prova le persone anziane , mentre grandi crepe e muro scrostato accolgono gli utenti ricordando tempi migliori.” Scrive Lina Giannino .
“Ma e possibile ridursi in questo stato? Cosa dice o fa il Direttore Sanitario della struttura che permette al suo personale di lavorare così e che accoglie utenti in questo edificio che ricorda tempi bellici con tanto di sbarco alleato? Una vera vergogna. Intanto i giornali locali sono pieni di immagini con strette di mano rassicuranti, sorrisi compiacenti e foto, tante foto mentre coloro che soffrono mendicano un appuntamento prima che sia per loro troppo tardi. Una vergogna”