Questa mattina, dalle ore 9 arriverà una ispezione allo stabilimento della Fassa ad Artena.
A richiedere l’intervento il Tribunale di Velletri, per il tramite della Procura della Repubblica, alla quale il comitato dei cittadini ha presentato un esposto contro il progetto di ampliamento dello stabilimento.
Un progetto contestato e contrastato dai cittadini e da alcuni cittadini dei comuni che si insediano tra la valle del Sacco, i Lepini e i Castelli Romani.

Al sopralluogo parteciperà il Consulente tecnico del Tribunale di Velletri, i Carabinieri, la Asl e i tecnici del comune di Artena. Prevista anche la presenza dei comitati cittadini.
L’ispezione, sembra, debba verificare anche la regolarità urbanistica, che è stata contestata anche dall’attuale amministrazione comune di Artena dopo la relazione tecnica e legale fatta fare dal sindaco Carocci.
Si apre quindi un’altra fase di questa vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso, non solo i cittadini di Artena, ma tutti i cittadini che ricadono nel raggio d’azione dello stabilimento e sono diverse centinaia di migliaia di persone che potrebbero avere ricadute negative dalle polveri sottili emesse in atmosfera dai due nuovi forni che lo stabilimento ha chiesto di realizzare chiedendo alla regione una variante, al progetto originario.
Intanto intorno allo stabilimento si stanno verificando azioni spiacevoli. E’ già capitato che cittadini che si sono trovati nei pressi dell’area, a passeggio o a fare footing, siano stati ripresi con i telefonini dai guardiani che presidiano lo stabilimento, commettendo quindi un abuso, non avendo ne titolo ne prerogative per fare ciò.
Così come a più di qualche cittadino che, ignaro ha lasciato la macchina, dall’accesso da Giulianello si sia ritrovato poi le ruote suqrciate.
Atti vandalici realizzati da chi? E soprattutto perché?
L’amministrazione comunale ed i carabinieri, al riguardo, dovrebbero intervenire e garantire ai cittadini che vanno a passeggio in quelle zone piena libertà di transito ed impedire a qualcuno che pensa di essere uno sceriffo di comportarsi come tale senza nessun diritto per farlo.