Partecipata assemblea al bar 50 special sulla strada che da Artena porta a Giulianello di Cori per la presentazione pubblica dell’iniziativa Che aria tira ad Artena, organizzata dal movimento civico Artena per il Futuro.
Davide Corsetti ha introdotto l’assemblea illustrando il motivo per il quale il movimento civico ha deciso di mettere in atto una azione civica così importante.
I motivi sono la tutela ambientale e dell’aria del territorio sotto attacco per via dei lavori della Fassa, per le cinque biogas che sorgeranno intorno ad Artena per il peggioramento strutturale che il territorio avrà , se i lavori della Fassa andranno avanti.

A spigare il meccanismo è stato Salvatore Moretti di Aria che tira, un gruppo di attivisti esperti in scienza partecipata.
“La nostra è una azione politica e civica allo stesso tempo” ha detto Davide Corsetti “Partiamo da dove ci eravamo lasciati. abbiamo sempre detto che la politica può e deve essere partecipazione attiva e questa nostra iniziativa vuole essere proprio questo. Partecipare attivamente e concretamente per evitare lo sfruttamento del territorio”
Le quattro centraline open data saranno dislocate sul territorio e i dati saranno a disposizione di tutti i cittadini. L’iniziativa ricalca altre esperienze già sperimentate con successo in altre parti d’Italia dove i cittadini e i movimenti si sono resi protagonisti della tutela ambientale, andando oltre i politici.
Si tratta quindi di centraline indipendenti dal costo di 350 euro l’una, che il movimento civico ha pensato di installare in quattro punti del territorio.
Una sarà installata nel centro storico vicino alla sede dell’Arci, la seconda a valle dell’oste, la terza al bar 50 special, dove si è tenuta la presentazione pubblica e la quarta al Colubro di Artena.
In questo modo sarà possibile monitorare costantemente l’andamento dell’inquinamento anaerobico, la presenza della concentrazione di PM10, la concentrazione di polveri sottili Pm2, avendo così un tracciato continuo sui livelli di inquinamento del territorio.
I dati affiancheranno quelli dell’Arpa Lazio e saranno consultabili inseriti in una mappatura nazionale che aiuterà lo scambi di strumenti e di conoscenza per meglio intervenire sulle iniziative da porre in atto per migliorare la qualità dell’aria.
Già oggi, infatti, il passaggio di centinaia di Tir da e per il casello autostradale di Valmontone hanno prodotto degli effetti sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità del territorio, ma gli ultimi accadimenti relativi al progetto di ampliamento della Fassa e i progetti delle biogas rischiano di compromettere irrimediabilmente non solo Artena, ma anche tutti i comuni limitrofi.
Da qui la necessità per Artena per il Futuro di rimboccarsi le maniche e impegnarsi in prima persona. A rappresentare bene le incidenze dei lavori derivanti dal progetto di ampliamento della Fassa ci ha pensato Leonardo Caponera, che già nell’assemblea scorsa svoltasi a Lariano aveva sciorinato i dati del progetto.
“Bisogna monitorare il territorio – ha detto Leonardo Caponera – i due forni Fassa produrranno 200 tonnellate giorno di idrato di calcio. Per ottenere l’idrato di calcio si dovranno consumare 400 mila litri di acqua al giorno, bruciando 30 mila tonnellate l’anno di cippato e si passerà dagli attuali 4 chilogrammi di polveri prodotti giornalmente a 746 chilogrammi di polveri prodotte giornalmente.”
Dati impressionanti se paragonati a quelli attuali e con dati del genere come si può pensare di mantenere inalterata la qualità dell’aria?
“La Fassa sta giocando trattandoci come dei bambini – ha detto Alessandro Coltrè – e la dirigenza sta giocando a fare come è successo a Piombino e a Taranto. Ha messo davanti il problema dell’occupazione e del lavoro, inimmaginabile oramai nel 2025. Per questo riteniamo che i cittadini debbano restare al centro di questa iniziativa, riportare tra i cittadini la consapevolezza di quanto sta accadendo“.
Presente anche l’assessore Latini che ha ripercorso le tappe dell’attuale amministrazione ribadendo che il consiglio comunale si è espresso politicamente contro a questo progetto di ampliamento della Fassa, ma l’espressione politica, seppur importante, però non basta a fermare l’iter, serve una azione coraggiosa, come i comitati chiedono.
Adesso partiranno i monitoraggi e sarà interessante capire che tipo di indicatori usciranno dalle rilevazioni. Artena per il Futuro al termine dell’iniziativa ha anche invitato i cittadini a contribuire ad allargare il monitoraggio proponendo l’acquisto di altre centraline. A tale proposito bene farebbe il Sindaco Carocci e l’amministrazione comunale a farne istallare altre.