Con la morte di Papa Francesco, il mondo perde una guida spirituale e un testimone attivo del Vangelo. Dalla periferia del mondo, come lui stesso definì la sua origine, ha costruito un pontificato centrato su pace, giustizia e misericordia. Significative anche alcune delle sue frasi che hanno caratterizzato il suo Pontificato. Le frasi più belle di Papa Francesco che riportiamo affinché resti un ricordo del suo passaggio terreno.
Negli ultimi anni, il suo messaggio è passato non solo attraverso documenti e discorsi, ma soprattutto attraverso viaggi apostolici in terre ferite e frasi che sono entrate nella memoria collettiva.
I viaggi apostolici: la Chiesa nei luoghi del dolore
Nonostante l’età e la salute incerta, Papa Francesco ha voluto continuare a visitare popoli sofferenti, portando la presenza della Chiesa in contesti difficili, segnati da guerra, povertà e divisione.

Iraq (2021)
Storico il suo viaggio in Iraq, prima volta per un Pontefice. Ha incontrato leader musulmani sciiti e sunniti, pregando tra le rovine di Mosul. Il suo messaggio: “La fraternità è più forte del fratricidio”.
Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan (2023)
Nel cuore dell’Africa ha abbracciato le vittime dei conflitti armati, invocando pace e giustizia. Ha denunciato la corruzione con parole forti: “Basta sangue innocente in nome del potere”.
Ungheria e Slovacchia (2021)
Un viaggio europeo, breve ma simbolico. Francesco ha rilanciato il ruolo dell’accoglienza e del dialogo tra culture e fedi, temi centrali del suo magistero.
Questi viaggi non sono stati solo diplomatici: sono stati veri pellegrinaggi, spirituali e umani, in sintonia con il volto di una Chiesa “ospedale da campo”.
Le frasi che hanno segnato il pontificato
Oltre ai gesti, Papa Francesco ha lasciato un segno indelebile anche con le parole. Spesso pronunciate in contesti informali, sono diventate icone del suo stile pastorale e del suo pensiero. Le più belle frasi di Papa Francesco ripercorrono il suo Pontificato.
«Fratelli e sorelle, buonasera»
Le prime parole da Pontefice, rivolte con semplicità alla folla in Piazza San Pietro la sera del 13 marzo 2013. Un saluto umano, diretto, rivoluzionario.
«Chi sono io per giudicare?»
Pronunciata in riferimento alle persone omosessuali. È diventata il simbolo di un cambiamento nel linguaggio della Chiesa, più inclusivo e misericordioso.
«Il pastore deve avere l’odore delle pecore»
Un richiamo forte ai sacerdoti e ai vescovi: essere vicini alla gente, nella realtà concreta della vita quotidiana.
«La vera potenza è il servizio»
Una frase indirizzata ai potenti del mondo e alla stessa Curia romana. Francesco ha ribadito che il Vangelo si incarna nel servizio, non nel potere.
«La terra è la nostra casa comune»
Da Laudato si’, l’enciclica sull’ambiente. Una visione integrale dell’ecologia, che coniuga rispetto per il creato e giustizia sociale.
L’eredità viva di Papa Francesco
Papa Francesco ha lasciato molto più di un insegnamento dottrinale. Ha lasciato una traccia di umanità concreta. Ha costruito ponti dove c’erano muri, ha visitato luoghi che nessuno voleva visitare, ha parlato con parole che tutti potevano capire.
La sua eredità non è solo nei testi, ma nei volti che ha incontrato, nelle mani che ha stretto, nelle lacrime che ha asciugato.
Con lui, la Chiesa ha mostrato un volto più vicino, più accessibile, più umano.
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