In previsione delle elezioni nazionali dell’India nel 2019, i team interni di Twitter hanno rilevato una diffusa voce sulla piattaforma che suggeriva che l’inchiostro indelebile utilizzato per marcare gli elettori contenesse sangue di maiale. Tuttavia, Yoel Roth, responsabile dell’integrità delle elezioni su Twitter, ha chiarito che si trattava di una tattica di disinformazione volta a privare i musulmani dei diritti civili, smentita come non vera.
È preoccupante notare che la recente ondata di licenziamenti di moderatori di contenuti non è limitata a Twitter, ma coinvolge anche aziende come Meta (proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp) e YouTube. Questi licenziamenti avvengono in un momento critico, dato che oltre 50 paesi, inclusi i principali attori come India, Stati Uniti e Russia, si preparano a elezioni nel 2024.
Le elezioni, secondo Foreign Policy, diventano terreno fertile per la disinformazione. Mentre le aziende sostengono il loro impegno per l’integrità elettorale, segnali preoccupanti emergono, come la decisione di YouTube di non rimuovere contenuti che diffondono false affermazioni sulle elezioni passate.
L’introduzione di intelligenza artificiale, come il Chatbot di OpenAI, solleva ulteriori preoccupazioni sulla potenziale amplificazione della disinformazione online. Nonostante le dichiarazioni di impegno da parte di alcune aziende, YouTube e Meta hanno apportato modifiche alle loro politiche riguardo alla rimozione di contenuti disinformanti sulle elezioni.
Le aziende stanno cercando di imporre regole più stringenti, con obblighi per i creatori e gli inserzionisti politici di divulgare l’uso di intelligenza artificiale nei loro contenuti. Tuttavia, la rapidità con cui queste misure possono essere implementate e l’accordo su tali norme rimangono questioni aperte.
La disinformazione generata dall’intelligenza artificiale solleva la preoccupazione che possa non corrispondere agli intenti malevoli, ma la Russia ha dimostrato in passato la capacità di influenzare elezioni attraverso la disinformazione online.
Infine, l’attenzione si sposta su Taiwan, che terrà elezioni il 13 gennaio con potenziali ripercussioni geopolitiche significative. La Cina è ora considerata un attore importante nella guerra dell’informazione, con crescenti sforzi di manipolazione delle informazioni straniere.