Ieri sera intorno alle 21:00, a Frascati, è stato aggredito Gabriele Rubini, noto al grande pubblico come Chef Rubio. È stato lui stesso a denunciare la violenta aggressione subita fuori dalla sua abitazione.
Attraverso una serie di post sui social, ha raccontato di essere stato aggredito da un gruppo di 6 persone, descritte come “terroristi” e “sionisti”, armate di martello e sassi.
Nel suo post si legge: “Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti. Mi hanno aspettato fuori casa in 6 e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi”.
Rubio, ex rugbista, ha mostrato anche i danni subiti dalla sua auto durante l’aggressione, inclusi i vetri rotti. Ha documentato l’episodio con determinazione sui social, ribadendo la sua intenzione di non lasciarsi intimidire dagli aggressori.
Dopo le cure, Chef Rubio ha scritto: “Grazie a tutte e tutti per il sostegno. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica.”
Un’accusa diretta quella di Rubio nei confronti della Comunità ebraica romana, rea di fomentare l’odio contro chi si batte per i diritti dei palestinesi.
Nel giro di poche ore è arrivato il comunicato degli studenti della Sapienza che in questi giorni stanno manifestando con le tende in piazza contro il genocidio:
“Massima solidarietà a Chef Rubio preso di mira e aggredito poco fa da una squadraccia sionista. I giornali, la Crui, il governo hanno dato a noi studenti e a chi protesta per la Palestina dei violenti, degli aggressori e degli intolleranti: una falsa narrazione che prova a ribaltare una realtà più che evidente. Infatti, questi sono gli stessi soggetti che hanno manifestato sotto la bandiera dello stato terrorista e assassino israeliano lo scorso 25 aprile e che impunemente hanno lanciato petardi e barattoli, insulti e minacce di stupro contro chi, nel giorno della Liberazione manifestava per la liberazione della Palestina e contro il genocidio.
Il comunicato si conclude con il sostengo a Chef Rubio perché da sempre si batte per la causa palestinese “rendendosi disponibile ed esponendosi anche prima del 7 ottobre partecipando ai presidi, alle azioni di boicottaggio e andando nelle scuole e nelle università. Il terrorismo sionista agisce impunemente da decenni con la connivenza di tutte le istituzioni di questo paese che, governo dopo governo, ha continuato dandogli sostegno militare, ideologico e politico”.