Il Comitato per la protezione dei boschi dei Colli Albani è stato in piazza per informare la cittadinanza sullo stato del disboscamento in atto in gran parte del territorio del Parco Regionale dei CastelliRomani.
Sono molte le persone di Albano che spesso frequentano i sentieri del territorio del Parco dei Castelli Romani, con sempre maggiore difficoltà e sdegno per lo stato in cui sono ridotti a seguito del taglio boschivo intensivo.
“Da mesi ci stiamo informando, riunendo e battendo affinché lo scempio in atto su migliaia di ettari venga fermato dalle competenti autorità e lunedì scorso siamo stati ricevuti dall’Ente Parco per un primo incontro durante il quale abbiamo esposto la necessità che al primo posto dell’attività dell’Ente venga messa la salvaguardia di tutto il territorio di sua competenza e non gli appetiti di chi, sfruttandolo a fini economici, lo devasta lasciando il deserto.” Affermano dal Comitato.
“Anche se tutto ciò in parte avviene legalmente non possiamo rassegnarci a veder distrutto un intero ecosistema così complesso, ricchissimo di biodiversità e tra l’altro necessario all’esistenza degli stessi esseri umani.”
“Dai laghi, ai boschi, ai siti archeologici la mano dell’imprenditoria di settore nostrana produce colate di cemento, tagli a raso di ettari di bosco a perdita d’occhio e marketing ingannevole fatto di “porchetta, vino, fragole, castagne e funghi dei Castelli”.
“Ci stiamo giocando la vivibilità dei paesi, delle città e del territorio circostante in cui siamo immersi e ciò non è mai tollerabile in alcun caso, specie in questo periodo di forti cambiamenti climatici ai quali i suddetti imprenditori, forti dei legami istituzionali con i diversi partiti, non sembrano minimamente interessati.” prosegue il Comitato
“Lo vediamo anche nel caso della paventata costruzione dell’inceneritore di Roma in zona S.Palomba: 600.000 tonnellate l’anno di rifiuto, indifferenziato, da bruciare ogni anno, con oltre 100.000 di esse che necessitano di una nuova discarica per rifiuti speciali.”
“E’ importante esserci, informarsi e partecipare attivamente a questa nuova vertenza che si va sviluppando ormai in numerosi territori dei Castelli e che sta già mettendo in difficoltà chi vorrebbe agire a discapito di territori e persone, animali e alberi che ne fanno parte.”