Continuano le polemiche per la vicenda della Capo d’Anzio la società a partecipazione pubblica, messa in liquidazione dal Tribunale di Velletri, per effetto del quale i commissari liquidatori nominati dalla Procedura, hanno licenziato in tronco tutto il personale della società.
12 famiglie che si sono ritrovate senza un lavoro. Ma oltre a questo danno se ne è aggiunto un altro, quello dell’ingestibilità del porto di Anzio.
Difatti i diportisti non possono usare più i servizi, per i quali magari hanno anche pagato il canone e per raggiungere le imbarcazioni ormeggiate stanno procedendo ad un fai da te che rasenta anche dei rischi.
La stessa Capitaneria di porto ha emesso un comunicato nel quale si dice che ogni proprietario deve raggiungere le imbarcazioni in autonomia.
In questo trambusto che chi specula attaccando sia i commissari prefettizi, sia i commissari liquidatori, rei secondo queste persone di aver creato il caos al porto.
Va da se che il caos nasce per via della gestione fallimentare della Capo d’Anzio e quanto sta accadendo è la naturale conseguenza di queste gestione fallimentare.
Il PD ha protocollato una interrogazione urgente in Regione, mentre AVS (Alleanza Verdi Sinistra) ha voluto puntualizzare, con una nota, proprio la causa di questa situazione, ovvero la gestione fallimentare della Capo d’Anzio
“Immagini surreali delle persone che raggiungono a nuoto le proprie imbarcazioni e il parcheggione di nuovo “free” e senza gestione. Persone che lavoravano per la Capo d’Anzio si sono ritrovate a casa da un momento all’altro. L’incertezza è tanta.” Dice la nota di AVS.
“Una situazione preannunciata ed evitata per troppo tempo, una partecipata di scopo (la costruzione del MegaMaxiSuperWow porto dei sogni della Destra) che di quello scopo ne ha perseguito poco e niente. La Capo d’Anzio controllata e controllore di sé stessa, è fallita.”
“A leggere molti commenti, viene fatta passare come responsabilità dei Commissari. Come tante cose in questi due anni. Nel tentativo misero di #ripulire con uno straccetto lo schifo lasciato dalle destre addebitando alla gestione commissariale una cattiva amministrazione”. Precisa AVS
“Un po’ come se in un Gran Premio si desse la colpa alla Safety Car di rallentare la corsa, non considerando il suo ingresso in pista come conseguenza degli errori e degli incidenti dei piloti.“
“Stiamo continuando a pagare le conseguenze delle gestioni e delle scelte passate e per tutta risposta, in odore di elezioni, le destre hanno ancora il coraggio di parlare di porto.” Conclude la nota Alleanza Verdi Sinistra di Anzio.
A fargli da eco anche il Movimento 5 Stelle che tira in ballo la Regione invitandola a svolgere un ruolo “Sono giorni drammatici per i lavoratori della Capo d’Anzio sull’orlo del licenziamento, per la stessa Società e per tutta la città, per il fallimento in atto e il conseguente blocco delle attività portuali e di ormeggio.” Precisa la nota del Movimento 5 Stelle
“Si chiude il sipario sulle manie di grandezza di una classe politica di centrodestra che ha governato la città per venticinque anni, basando molto sul sogno di “Anzio come Montecarlo”.
“Finiamo, invece, nelle mani dei liquidatori e forse in quelle di un privato investitore.“
“In tutto questo, vorremmo conoscere che posizione sta prendendo la #RegioneLazio. Il porto di Anzio è una infrastruttura classificata di interesse regionale, non è quindi una faccenda che riguarda solo la nostra città, e deve essere a tutti i costi salvaguardato, il porto è pubblico e tale deve restare, con la garanzia di manutenzione e dragaggio, magari inserito in un contesto di una rete regionale di porti.” Prosegue la nota dei 5 Stelle di Anzio.
“Aspettiamo con ansia di sentire la voce della regione Lazio e del governatore Rocca, se non troppo impegnati in crisi politiche di maggioranza.“