Il turno di ballottaggio si anima sia ad Anzio che a Nettuno e volano letteralmente gli stracci.
Ad Anzio una chat di rifondazione comunista è stata mandata ad affariitaliani.it che ne ha fatto scoppiare un caso.
Dalla lettura della chat sembrerebbe che la candidata a sindaco Lina Giannino esulterebbe a favore del candidato del centro destra, Bertollini, quasi ad indicarlo come possibile Sindaco. Ma Lina Giannino smentisce categoricamente
“E’ abbastanza evidente che le nostra conversazioni in chat erano del tutto goliardiche. In campagna elettorale ho sempre attaccato il centro destra e sapete bene anche i motivi. Non so chi può aver reso pubblica la chat. E’ evidente che il nostro elettorato non potrà mai votare per un candidato di centro destra – ha aggiunto Giannino – è però anche vero che se mai dovesse vincere, Rifondazione Comunista tornerebbe in consiglio comunale dopo decenni di assenza. Da una boutade a passare per una che farebbe il tifo per il centrodestra ce ne corre” Ha detto Lina Giannino che non ha certo preso bene questa vicenda.
Di Dionisio nel frattempo ha chiesto il riconteggio delle schede perché affermerebbe di avere diritto lui ad andare al ballottaggio al posto di Aurelio Lo Fazio, visto lo scarto risibile con il candidato del centro sinistra. Bisognerà attendere l’esito della Commissione per verificare se ha ragione l’avvocato Dionisio oppure no.
E non sono mancate polemiche anche su questo versante.
In tutto questo non poteva mancare Nettuno, dove in queste ore sul candidato del centro destra è comparso un dossier su una vicenda del 2007, periodo nel quale il prof Maggiore esercitava in Svizzera. Una vicenda che ha visto il professore finire in carcere e sospeso cautelativamente dalla professione. La vicenda si sarebbe poi risolta, ma ha segnato il prof. Maggiore, tanto da andare via dal paese elvetico.
“Sono pronto a rendere pubblico il mio passato privato per fare piena chiarezza su questa vicenda che è per me ancora dolorosa” ha detto Maggiore vittima di un dossieraggio architettato ad hoc.
Insomma se Sparta piange, Atene non ride. La campagna elettorale va avanti tra la caccia dei voti e i colpi bassi.