Il Generale ha perso la battaglia prima ancora di combatterla. Così si “va dritti a casa senza più pensare che la politica è bella anche se fa male.” Insomma, Crescenzio Nardone non sarà il candidato sindaco di Fratelli d’Italia ad Anzio.
Il suo nome, autorevole e pesante, aveva già scaldato i cuori di molti cittadini per l’alto senso dello Stato e la sua rettitudine morale, non è stato sorretto però dalla base cittadina dei partiti.
Le richieste di fare piazza pulita della vecchia classe dirigente locale sembrano essere state mal digerite dai politici anziati. Quindi il Generale si è reso conto che “dietro la collina non c’era più nessuno” a sostenerlo nella sua battaglia politica.
Citare De Gregori ci sembrava adatto per dare una rappresentazione delle ultime ore politiche ad Anzio, dove fioccano le candidatura a sindaco ma sembra quasi una questione che non riguardi la città, con gli abitanti che osservano distrattamente gli avvenimenti politici.
Dopo gli anni di commissariamento, servirebbe invece una grande partecipazione popolare, con in campo tutte le energie migliori di Anzio per far tornare a emergere uno dei centri più importanti del Lazio.
Per ora il Generale sembra salito sul treno “mezzo vuoto e mezzo pieno che va veloce verso il ritorno”, mentre tra poco è quasi giorno ed Anzio dovrà svegliarsi dal torpore degli anni del commissariamento.
Ora il rebus dovrà essere sciolto in brevissimo tempo, perché la destra, nonostante gli inciampi e gli scandali, potrebbe ancora avere un vantaggio enorme rispetto a un centrosinistra frammentato e litigioso.